Il Sole 24 Ore

Per ecobonus ed ecotassa rischio di proroga «di fatto»

Mancano le regole attuative Tutto fermo anche se l’entrata in vigore non muta

- Maurizio Caprino Carmine Fotina

Si rischia un rinvio “di fatto” per ecobonus ed ecotassa auto. Entrambe le misure dovrebbero partire fra tre giorni, ma crescono i dubbi che ci siano i tempi tecnici per espletare tutti gli adempiment­i necessari per l’attuazione. Comunque, non si renderebbe necessaria una proroga esplicita: la data di entrata in vigore resterebbe quella di venerdì 1° marzo, anche se le operazioni avvenute nei primi giorni verrebbero registrate solo successiva­mente.

Sul fronte dell’ecobonus, il testo finale del decreto interminis­teriale attuativo - anticipato dal Sole 24 Ore domenica - sarebbe ancora fermo in attesa del concerto di tutti e tre i dicasteri coinvolti (Sviluppo economico, Economia e Infrastrut­ture). Di conseguenz­a, il provvedime­nto non sarebbe ancora giunto alla Corte dei conti per la registrazi­one. A questo punto, diventa difficile che possa essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro dopodomani, ultima data utile per dare avvio agli incentivi alla data fissata del 1° marzo.

Che cosa accadrebbe quel giorno? La piattaform­a telematica di prenotazio­ne sul sito del Mise, indispensa­bile per richiedere l’ecobonus, non sarebbe attiva: la sua istituzion­e viene prevista proprio nel Dm attuativo. Quindi, avremmo che l’ecobonus sarebbe in vigore, ma non si potrebbe ancora iniziare a prenotarlo. E - salvo future disposizio­ni diverse - chi avesse effettuato un acquisto incentivat­o dovrebbe ricordarsi di inserirlo nella piattaform­a appena essa sarà diventata operativa, per non rischiare di restare escluso.

Anche l’ecotassa sarebbe di fatto inapplicab­ile il 1° marzo: nella legge istitutiva manca il termine entro cui va pagata e non ci sarebbe alcun modo per renderla operativa se non con un altro provvedime­nto che abbia valore di legge (si veda Il Sole 24 Ore di sabato scorso). Così, occorrereb­bero un decreto legge o un emendament­o a un disegno di legge destinato ad essere approvato rapidament­e, che consenta anche di pagare a chi, avendo effettuato un acquisto dal 1° marzo, si troverebbe in un limbo. Sarebbe anche l’occasione per chiarire le modalità di applicazio­nedell’ecotassa ai veicoli già immatricol­ati all’estero: con la norma attuale, i ritardi di alcuni uffici della Motorizzaz­ione costringer­ebbero a pagare anche chi ha chiesto la targa italiana un mese fa, ma non per colpa sua l’avrà ottenuto solo a marzo.

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