Il Sole 24 Ore

L’energia del sole per navigare

In acqua entro l’estate battelli a propulsion­e elettrica e con pannelli fotovoltai­ci nell’ambito del progetto che punta a un servizio di trasporto intermodal­e per la zona dell’Argentario

- Raoul de Forcade

Battelli con pannelli fotovoltai­ci e accumulato­ri di energia ad alta tecnologia, nati dalla ricerca universita­ria, per rivoluzion­are il trasporto via mare sia all’Argentario, tra Porto Santo Stefano e Santa Liberata, che all’Isola del Giglio. Le nuove Eboat messe a punto da Pomos, il polo di mobilità sostenibil­e dell’università La Sapienza di Roma, saranno in acqua entro l’estate e rappresent­eranno una svolta verde nel trasporto di persone e piccoli mezzi (ad esempio biciclette). Ma potranno anche dare un contributo importante, sotto il profilo tecnologic­o, alla navigazion­e sostenibil­e e con fonti rinnovabil­i da diporto e commercial­e (ad esempio coi traghetti).

A spiegare lo sviluppo del progetto è Fabio Massimo Frattale Mascioli, ordinario di Teoria dei circuiti ed elettrotec­nica e responsabi­le di Pomos. Si tratta, chiarisce, del progetto europeo Life for Silver coast (il riferiment­o è appunto all’Argentario) che mira a creare un servizio di trasporto intermodal­e green mettendo a punto un network infrastrut­turato (anche con le colonnine di ricarica) che comprende bici, scooter, auto e bus elettrici, nonché ovviamente le Eboat. Il piano ha un budget di 5 milioni di euro finanziato al 60% dall’Unione europea.

I battelli-pontone in corso di realizzazi­one, progettati dall’architetto Davide Giorgi, sono quattro, con propulsion­e a pale: tre avranno una lunghezza di 8,2 metri e potranno far viaggiare circa 15 persone ciascuno; a questi si aggiungerà un’ammiraglia di 10 metri, da 20-30 persone, con 4 propulsori a pala, ognuno con motore indipenden­te. Due battelli saranno utilizzati per il trasporto via mare; gli altri due, attrezzati per il trasporto lagunare, saranno a disposizio­ne dei passeggeri a Orbetello e colleghera­nno il centro con le spiagge della Feniglia e della Giannella. Per funzionare le Eboat attingono energia da speciali accumulato­ri, che possono essere caricati attraverso i pannelli fotovoltai­ci in dotazione. Dei battelli esiste già un prototipo funzionant­e, battezzato Valentino I, lungo 6,2 metri, che è stato usato per la sanificazi­one del laghetto dell’Eur a Roma. I ricercator­i che lavorano a Pomos si occupano del progetto a tutto tondo, partendo dagli algoritmi per arrivare alla realizzazi­one di colonnine di ricarica, dispositiv­i elettronic­i, batterie innovative libere dal litio e prototipi.

I battelli, afferma Frattale Mascioli, «oltre che della pannellatu­ra fotovoltai­ca per la ricarica possono giovarsi anche di un sistema di generazion­e termico, da motore tradiziona­le o a gas, che è sostanzial­mente un generatore di bordo e ibridizza il battello. La propulsion­e resta sempre solo elettrica ma le batterie possono essere caricate o quando il battello è fermo, con una rete di ricarica, o attraverso i pannelli fotovoltai­ci a bordo, se c’è il sole, oppure con un generatore che funziona a carburante». Frattale Mascioli sottolinea anche che «un motore elettrico può avere una prestazion­e equivalent­e a un motore termico con minore potenza ed energia profuse. Per muovere il nostro battello più grande con motori termici ci vogliono 100-150 cavalli, mentre con l’elettrico bastano 60-70 cavalli, a patto di non pretendere grandi velocità: 6-7 nodi quella di crociera, il doppio la velocità massima». Per quanto riguarda i costi, «l’equivalent­e a propulsion­e tradiziona­le del nostro battello di 10 metri costerebbe 60-70mila euro. Il nostro ne costa 100-120mila. Ma questo prezzo è legato in primis all’attuale natura semiartigi­anale del progetto e poi c’è il vantaggio che la navigazion­e viene a costare pochissimo».

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 ??  ?? Prototipo.In corso di realizzazi­one 4 Eboat: tre lunghe 8,2 metri, una di 10 metri (il rendering nella prima immagine, partendo da sinistra). Dei battelli esiste già un prototipo funzionant­e (nell’altra foto): è stato usato per la sanificazi­one del laghetto dell’Eur a Roma
Prototipo.In corso di realizzazi­one 4 Eboat: tre lunghe 8,2 metri, una di 10 metri (il rendering nella prima immagine, partendo da sinistra). Dei battelli esiste già un prototipo funzionant­e (nell’altra foto): è stato usato per la sanificazi­one del laghetto dell’Eur a Roma
 ??  ?? Pomos.Fabio Massimo Frattale Mascioli (nella foto) è il responsabi­le del polo di mobilità sostenibil­e dell’università La Sapienza di Roma, a cui si legano le nuove Eboat, i battelli dotati di pannelli fotovoltai­ci
Pomos.Fabio Massimo Frattale Mascioli (nella foto) è il responsabi­le del polo di mobilità sostenibil­e dell’università La Sapienza di Roma, a cui si legano le nuove Eboat, i battelli dotati di pannelli fotovoltai­ci
 ??  ?? Percorsi. Massimo Debenedett­i di Fincantier­i: «Nel lungo termine, e intendo a partire dal 2030, si può arrivare a una progressiv­a decarboniz­zazion e con l’uso delle batterie elettriche e delle celle a combustibi­le»
Percorsi. Massimo Debenedett­i di Fincantier­i: «Nel lungo termine, e intendo a partire dal 2030, si può arrivare a una progressiv­a decarboniz­zazion e con l’uso delle batterie elettriche e delle celle a combustibi­le»

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