Il Sole 24 Ore

«Tariffe Inail ridotte, ora il taglio al cuneo»

«Nella riduzione del costo del lavoro massima priorità al Made in Italy» «Su reddito di cittadinan­za pronto a collaborar­e con le Regioni»

- Di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

aggiorname­nto delle tariffe In a il èunprim op as«L’ so importante chele P mi aspettano da oltre 20 anni ». Il ministro del Lavoro, Luigi Di M aio, nel giorno della firma del decreto, parla delle novità su cuneo fiscale e reddito di cittadinan­za .« Abbiamo abbassatol­etariffe In a il-spiega-perda re alle imprese un primo vero sgravio sul costo del lavoro. Nel 2019 il vantaggio delle imprese in termini di minori costi è di oltre 500 milioni. In totale risparmier­anno oltre 1,7 miliardi».

Il cuneo fiscale è «un tema centrale», da qui «passa la competitiv­ità del Paese. È un obiettivo che perseguiam­o, ma da maneggiare con cura».

Ministro, sarà una riduzione generalizz­ata e struttural­e delle tariffe? L’abbassamen­to delle tariffe è struttural­e e generalizz­ato, abbiamo lavorato con l’Inail affinché ci fossero tariffe più legate al tasso di incidenti e abbiamo inserito nuove profession­i. Un salto nel futuro. Entrano le attività legate alla produzione di nanomateri­ali, un settore di produzione prima non presente che invece è in forte crescita con produzioni di alta qualità. Poi sono state inserite le attività di consegna merci in ambito urbano, come i rider che stranament­e non erano previsti anche se le vecchie tariffe sono state realizzate negli anni 90 quando erano in auge gli antenati dei rider, i Pony express, sono i misteri della burocrazia di questo Paese. Questo lavoro ha anche razionaliz­zato le voci tariffarie che sono passate da 739 a meno di 595. Abbiamo eliminato voci obsolete che non consentiva­no una stima puntuale delle tariffe. In definitiva recuperiam­o 20 anni di ritardo in cui le nostre imprese hanno pagato più del dovuto.

Ma trattandos­i di una riduzione media del 32% non c’è il rischio che qualche impresa paghi di più?

I tassi medi per le imprese sono ridotti di quasi un terzo. Si passa dal 26,53 per mille del 2000 al 17,85 per mille. Ma questo non vuol dire che qualcuno pagherà in più. I singoli tassi di premio non superano mai quelli previsti dalla Tariffa 2000. Invece per alcune categorie il risparmio è anche del 50%. Un risultato importante e concreto che le aziende toccherann­o con mano ogni volta che pagheranno gli stipendi. Cito a titolo d’esempio due casi: un’impresa di costruzion­e edile con imponibile retributiv­o annuo dichiarato di 200mila euro pagava un premio assicurati­vo con la vecchia tariffa di 26mila euro, nel 2019 con la nuova tariffa pagherà 22mila euro con una riduzione del 15%. Un’impresa che effettua lavori di falegnamer­ia con un imponibile retributiv­o annuo dichiarato di 200mila euro pagava un premio assicurati­vo di 20mila euro con la vecchia tariffa, invece verserà nel 2019 11.964 euro con un risparmio del 40 per cento.

Oltre alle tariffe ci saranno altre misure di riduzione del costo del lavoro, visto che per mettere mille euro in busta paga l’azienda ne paga più di 1.800?

È un tema a cui teniamo molto, e sappiamo quanto è atteso dalle imprese italiane. Con la spending review di quest’anno abbasserem­o il cuneo fiscale. Voglio ricordare che con il reddito di cittadinan­za le aziende che offrono un lavoro ai cittadini che ne possono beneficiar­e, avranno diritto ad un incentivo fino a un massimo di 18 mesi dell’assegno inizialmen­te previsto per quelle persone. Vale per tutte le imprese italiane e per quelle del Sud questa misura si potrà agganciare (raddoppian­do) a un’altra di mia iniziativa, già approvata nell’ultima finanziari­a. Si tratta della decontribu­zione al 100% dagli oneri Inps, sul 2019 e il 2020, per quelle imprese che nel Mezzogiorn­o assumerann­o con contratti stabili under35 o cittadini disoccupat­i da più di 6 mesi. Procediamo per step e dimostrand­o il lavoro con i fatti. Non con promesse. Ho già in programma un ciclo di incontri sui prossimi obiettivi da perseguire e li decideremo con gli imprendito­ri e con le associazio­ni di rappresent­anza.

Lo farete prima del Def di aprile? Non prendo impegni sui tempi su un tema atteso e delicato e che ha un costo importante. Una cosa è certa: il 2019 sarà l’anno della spending review dei tagli agli sprechi. Tutto quello che recuperere­mo lo useremo per abbassare il cuneo fiscale delle aziende, con massima priorità per il Made In Italy. In questi primi mesi di governo ci siamo attivati per realizzare una dopo l’altra le istanze che arrivano dalle imprese. Sono istanze che aspettano risposte da oltre 20 anni. Ne affrontiam­o una per una senza prendere in giro nessuno su tempi e scadenze.

Passando al decretone, come pensate di superare le criticità evidenziat­e dalle Regioni sui navigator? Vi ringrazio per questa domanda perché mi permette di ripetere quello che ho già detto alle Regioni. come ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico non voglio togliere prerogativ­e garantite dalla legge alle Regioni. Voglio realizzare il percorso del reddito di cittadinan­za e andare fino in fondo. Tutti dovranno essere pronti, per questo motivo è fondamenta­le partire con un’attività ad alto impatto per gestire i percettori e rilanciare le politiche attive del lavoro. Il ministero è pronto ad agire in piena collaboraz­ione con le Regioni, ci deve essere la volontà comune di realizzare un percorso unico nella storia di questo paese. In conversion­e è stato dato un segnale importante di attenzione alle Regioni accogliend­o la loro richiesta. Regioni ed enti potranno effettuare nuove assunzioni a tempo indetermin­ato non solo nei limiti della spesa sostenuta per il personale cessato l’anno precedente, ma anche per l’anno in corso, purché la facoltà di assumere sia stata effettivam­ente maturata, cioè a pensioname­nti appena avvenuti. Questo consente un più rapido avvio delle 5.600 assunzioni (4mila nuove e 1.600 già previste) finanziate per i centri per l’impiego.

L’altro scoglio sono i Caf che lamentano la mancanza della convenzion­e sul Rdc e la limitatezz­a di risorse. Come sciogliere­te questi nodi?

Vi do una notizia, con i Caf l’accordo con Inps per la convenzion­e è praticamen­te chiuso. Il ministero aggiunge una parte di risorse di circa 15 milioni di euro per la gestione delle pratiche del reddito. Stiamo lavorando in silenzio ma siamo operativi e pronti per partire. Ribadisco nuovamente un concetto, noi non stiamo realizzand­o una misura assistenzi­ale, noi stiamo costruendo un nuovo mercato del lavoro. Che prevede formazione finalizzat­a e in cui le imprese sono un interlocut­ore importante. È il cosiddetto patto per il lavoro. Vogliamo recepire le richieste di skills e competenze di cui le aziende hanno bisogno e formare adeguatame­nte le persone. L’investimen­to di risorse che abbiamo messo nei centri per l’impiego, dando alle Regioni oltre un miliardo di euro in due anni, serve a far funzionare il mercato del lavoro per tutti gli utenti e non solo per il percettore del reddito. Grazie al reddito di cittadinan­za si può costruire davvero un mercato delle politiche attive per il lavoro. Esiste in tutto il mondo e gli italiani non potevano aspettare altro tempo.

Sull’incremento del sussidio per disabili e famiglie numerose la maggioranz­a ha ritirato gli emendament­i. Li ripresente­rete alla Camera?

Sulle misure per i disabili c’è la massima attenzione, abbiamo ritirato gli emendament­i per una questione di ammissibil­ità, ma dopo un drafting normativo li ripresente­remo alla Camera.

Parliamo di produttivi­tà. Una forte spinta arriva dagli oltre 42mila contratti di secondo livello. C’e spazio per la completa detassazio­ne dei premi?

È un tema importante ma oggi la soglia di 3mila euro copre già la gran parte dei premi di produttivi­tà. Come ho detto prima, se ci saranno risorse da investire le metteremo sul cuneo fiscale così da abbassare ulteriorme­nte il costo del lavoro e rendere competitiv­o il paese anche per investitor­i esteri. Un’Italia appetibile dal punto di vista del costo del lavoro è un’opportunit­à anche in vista della Brexit. E proprio su questo tema sono già al lavoro.

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Alla Camera ripresente­remo le proposte sul sussidio ai disabili ritirate al Senato

‘‘ PRODUTTIVI­TÀ Un tema importante ma oggi la soglia dei tremila euro copre già la gran parte dei premi

L’Inail dovrà comunicare alle aziende entro il 31 marzo le informazio­ni necessarie per calcolare il premio

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