Il Sole 24 Ore

Dissesto idrogeolog­ico: varato piano da 11 miliardi

Nel triennio 2019-2021 stanziati 10,85 miliardi per il dissesto idrogeolog­ico Oggi a Palazzo Chigi l’incontro tra Conte e i presidenti delle Regioni

- Manuela Perrone ROMA

Undici miliardi di euro per interventi contro il dissesto idrogeolog­ico nel triennio 2019-2021 (3 miliardi solo quest’anno). Altri 3 miliardi di euro nel triennio per l’emergenza delle regioni colpite dal maltempo nell’autunno scorso. Sono i contenuti del piano ProteggIta­lia, presentato ieri dal premier Conte.

Un piano da 10,85 miliardi nel triennio 2019-2021 per la messa in sicurezza del territorio e la lotta al dissesto idrogeolog­ico, con 3 miliardi a disposizio­ne quest’anno per opere urgenti immediatam­ente cantierabi­li e 2,4 miliardi per l’agricoltur­a. Oltre a 1,6 miliardi di fondi europei. Si chiama “ProteggIta­lia” il programma presentato ieri a Palazzo Chigi dal premier Giuseppe Conte e dai ministri dell’Ambiente, Sergio Costa, del Sud, Barbara Lezzi, e dell’Agricoltur­a, Gian Marco Centinaio.

«È il più grande piano contro il dissesto mai fatto: i suoi pilastri sono emergenza, prevenzion­e, manutenzio­ne, rafforzame­nto della governance. L’Italia è un Paese fragile, serve una terapia del territorio per metterlo in sicurezza».

La prima gamba del piano è rappresent­ata dai 3,124 miliardi di fondi a disposizio­ne fino al 2021 per le 16 Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano colpite dal maltempo a ottobre e novembre 2018, per le quali è stato decretato lo stato di emergenza. Le risorse e gli interventi, compresi i contributi ai privati per le abitazioni danneggiat­e, saranno coordinati dal Dipartimen­to della Protezione civile. Due miliardi e 600 milioni (800 milioni nel 2019, 900 nel 2020 e altrettant­i nel 2021) sono previsti nella legge di bilancio, frutto della flessibili­tà chiesta e ottenuta da Bruxelles, e già ripartiti con un Dpcm appena firmato da Conte. Gli altri 524 milioni sono stati stanziati nel decreto fiscale e vanno suddivisi: oggi Conte vedrà i presidenti delle Regioni per «affrontare tutti i nodi».

I governator­i sono protagonis­ti anche della seconda gamba del piano, quella della prevenzion­e del dissesto, gestita dal ministero dell’Ambiente: qui i fondi in campo ammontano a 3,96 miliardi per il triennio 2019-2021 e di altri 2,64 miliardi fino al 2030, al ritmo di 900 milioni a triennio. «Saranno destinati a interventi struttural­i su impulso dei presidenti di Regione, commissari straordina­ri per il dissesto», ha ribadito Costa (che aveva anticipato il piano sul Sole 24 Ore del 4 febbraio). Per risolvere l’annoso problema della scarsa capacità progettual­e (500 milioni la spesa stimata con Italia Sicura), nascerà in ogni Regione un nucleo tecnico di supporto al commissari­o. «Green manager», a loro volta sostenuti da una segreteria tecnica di 9 persone al ministero. Per aiutare i Comuni sarà erogato un acconto per non meno del 30%. E arriverà un Ddl “cantiere ambiente” con alcune semplifica­zioni, come l’anticipazi­one del vaglio dell’Autorità distrettua­le di bacino a prima della fase di validazion­e. Cambierà anche l’algoritmo del portale Rendis, che seleziona le priorità. Obiettivo: non penalizzar­e le aree meno popolate. La speranza, cara al M5S, è una: far partire cantieri “ecocompati­bili”.

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ANSA Devastazio­ne. Alberi abbattuti dal forte vento a San Pietro in Cadore (Belluno)

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