Il Sole 24 Ore

«Sottovalut­ate le nostre misure»

Il Mef: da quota 100, forfait e misure anti-povertà aumenti al reddito pro capite

- Gianni Trovati

Soprattutt­o per le conseguenz­e possibili in termini di procedure e per l’indicazion­e di una curva del debito che senza interventi piega decisament­e in alto.

Le pagine del Country Report accelerano i calcoli sul rischio di una correzione dei conti che la trasformaz­ione in tagli effettivi della garanzia da due miliardi messa in manovra anticipere­bbe senza però riuscire a completare il lavoro. Calcoli “tecnici”, sempre puntualmen­te smentiti dalla politica. Anche ieri. «Siamo convinti di dover evitare l’errore di politiche recessive quando il ciclo economico non è favorevole», sostiene Conte, che arriva a promettere di «battere palmo a palmo il territorio italiano per individuar­e caso per caso le ragioni» del blocco di ogni cantiere. A sbloccare i progetti dovrebbe invece intervenir­e la «centrale» prevista dalla manovra, che per partire deve però sciogliere il confronto fra ministero dell’Economia e delle Infrastrut­ture. La centrale «non toglie competenze a nessuno», avverte Tria al Senato, ma serve «avviare immediatam­ente i progetti di investimen­to» che altrimenti restano «in gran parte fermi».

Alla commission­e il titolare dei conti non dà per ora una risposta diretta. Ma nell’informativ­a a Palazzo Madama sull’ultimo Ecofin sostiene che «se non si crea la rete di protezione sociale alle conseguenz­e della globalizza­zione si va alla disgregazi­one, anche in Europa». L’Italia, riconosce, ha bisogno «di un consolidam­ento fiscale e di ridurre il debito». Ma potrebbe farlo più facilmente con «una politica espansiva nel resto d’Europa, dove gli spazi ci sono».

Ma dal rischio correzione al rilancio della Tav, al centro anche ieri di un confronto Lega-M5S, i dossier urgono sui tavoli del governo. Anche sul tema nomine governo e la maggioranz­a stanno cercando di trovare la quadra finale, Tria ha incontrato ieri pomeriggio - alla riunione erano presenti anche il capo di gabinetto del Mef, Luigi Carbone, e il direttore generale, Alessandro Rivera - l’ad di Cdp, Fabrizio Palermo, che, in mattinata, aveva espresso un giudizio positivo sull’ad di Fincantier­i, Giuseppe Bono. «Fincantier­i è una realtà importante del Paese su cui ho avuto l’onore di lavorare contribuen­do con Bono a sviluppare e trasformar­e in gruppo internazio­nale».

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Il premier.«Il rapporto Ue contiene stime di crescita che sottovalut­ano l’impatto delle misure economiche che abbiamo varato e avranno effetti nei mesi a venire» è stata la replica di Conte al giudizio arrivato ieri da Bruxelles

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