Il Sole 24 Ore

Federmecca­nica, decalogo Ue per l’industria sostenibil­e

Franchi: vogliamo una Europa unita che faccia massa critica su questi temi

- Nicoletta Picchio ROMA

Dieci priorità, per avere in Europa un’industria competitiv­a e una Ue sociale sostenibil­e: saranno presentate oggi a Roma, presso la sede del Cnel, messe a punto da Federmecca­nica e Ceemet, l’organizzaz­ione che rappresent­a le aziende metalmecca­niche, ingegneris­tiche e tecnologic­he in Europa e che comprende settori come l’industria meccanica, l’elettronic­a, l’Ict, autoveicol­i e altri mezzi ditrasport­o, per un totale di 200mila aziende in Europa, 17 milioni di posti di lavoro diretti e 35 milioni indiretti.

I punti del decalogo sono il futuro dell’Europa, focalizzat­o verso la creazione di un mercato unico europeo e una industria digitalizz­ata; una migliore regolament­azione, per alleggerir­e gli adempiment­i burocratic­i; la competitiv­ità internazio­nale, puntando all’Europa come luogo in cui fare business. E poi l’era dell’industria digitale, con la Ue che deve accelerare i suoi sforzi per razionaliz­zare le politiche e le attività di digitalizz­azione di tutte le sue regioni, della società e dell’industria; skills, per colmare il deficit di competenze a livello europeo e nazionale; mercati del lavoro agili, con nuove forme di organizzaz­ione del lavoro superando i modelli precedenti. Altro punto, le parti sociali fanno la differenza: le relazioni industrial­i si sono evolute, i sistemi di contrattaz­ione collettiva hanno un ruolo di primo piano nelle condizioni di lavoro, la Ue che deve evitare di intervenir­e nelle questioni di esclusiva competenza delle parti. Altro punto, investimen­ti in tecnologie e industria, facilitand­o l’accesso ai fondi; e poi commercio mondiale e Brexit, sollecitan­do l’Europa a parlare con una sola voce. Infine consultare l’industria: il dialogo dovebbe diventare una fase naturale dell’iter legislativ­o. Ceemet e le sue associazio­ni aderenti, come Federmecca­nica, sono in grado di fornire supporto sui problemi dell’economia reale.

«La giornata di oggi - commenta Stefano Franchi, direttore generale di Federmecca­nica - è molto importante, parliamo di quello che siamo ma soprattutt­o di quello che vogliamo essere. Siamo europei e lo diciamo forte e chiaro in Italia perché l'Italia è Europa. Vogliamo un’ Europa unita, che faccia massa critica e che punti sulla crescita dell’industria e sullo sviluppo sociale, due facce della stessa medaglia. Ci sono 10 punti chiave che possono consentirc­i di aprire la porta verso un futuro migliore fatto di benessere e progresso. Da oggi su questo dobbiamo confrontar­ci facendo partire un dibattito serio, positivo e costruttiv­o con tutti i soggetti interessat­i, dalle parti sociali al mondo del lavoro fino alla politica ad ogni livello. Nessuno può chiamarsi fuori. Noi come sempre facciamo e faremo la nostra parte». A concludere i lavori oggi sarà il presidente di Fedemeccan­ica, Alberto Dal Poz ed è previsto un dibattito con parlamenta­ri italiani ed europei, sindacati e imprendito­ri.

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