Federmeccanica, decalogo Ue per l’industria sostenibile
Franchi: vogliamo una Europa unita che faccia massa critica su questi temi
Dieci priorità, per avere in Europa un’industria competitiva e una Ue sociale sostenibile: saranno presentate oggi a Roma, presso la sede del Cnel, messe a punto da Federmeccanica e Ceemet, l’organizzazione che rappresenta le aziende metalmeccaniche, ingegneristiche e tecnologiche in Europa e che comprende settori come l’industria meccanica, l’elettronica, l’Ict, autoveicoli e altri mezzi ditrasporto, per un totale di 200mila aziende in Europa, 17 milioni di posti di lavoro diretti e 35 milioni indiretti.
I punti del decalogo sono il futuro dell’Europa, focalizzato verso la creazione di un mercato unico europeo e una industria digitalizzata; una migliore regolamentazione, per alleggerire gli adempimenti burocratici; la competitività internazionale, puntando all’Europa come luogo in cui fare business. E poi l’era dell’industria digitale, con la Ue che deve accelerare i suoi sforzi per razionalizzare le politiche e le attività di digitalizzazione di tutte le sue regioni, della società e dell’industria; skills, per colmare il deficit di competenze a livello europeo e nazionale; mercati del lavoro agili, con nuove forme di organizzazione del lavoro superando i modelli precedenti. Altro punto, le parti sociali fanno la differenza: le relazioni industriali si sono evolute, i sistemi di contrattazione collettiva hanno un ruolo di primo piano nelle condizioni di lavoro, la Ue che deve evitare di intervenire nelle questioni di esclusiva competenza delle parti. Altro punto, investimenti in tecnologie e industria, facilitando l’accesso ai fondi; e poi commercio mondiale e Brexit, sollecitando l’Europa a parlare con una sola voce. Infine consultare l’industria: il dialogo dovebbe diventare una fase naturale dell’iter legislativo. Ceemet e le sue associazioni aderenti, come Federmeccanica, sono in grado di fornire supporto sui problemi dell’economia reale.
«La giornata di oggi - commenta Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica - è molto importante, parliamo di quello che siamo ma soprattutto di quello che vogliamo essere. Siamo europei e lo diciamo forte e chiaro in Italia perché l'Italia è Europa. Vogliamo un’ Europa unita, che faccia massa critica e che punti sulla crescita dell’industria e sullo sviluppo sociale, due facce della stessa medaglia. Ci sono 10 punti chiave che possono consentirci di aprire la porta verso un futuro migliore fatto di benessere e progresso. Da oggi su questo dobbiamo confrontarci facendo partire un dibattito serio, positivo e costruttivo con tutti i soggetti interessati, dalle parti sociali al mondo del lavoro fino alla politica ad ogni livello. Nessuno può chiamarsi fuori. Noi come sempre facciamo e faremo la nostra parte». A concludere i lavori oggi sarà il presidente di Fedemeccanica, Alberto Dal Poz ed è previsto un dibattito con parlamentari italiani ed europei, sindacati e imprenditori.