Il Sole 24 Ore

Cerved, Prelios e Fire: i gestori degli Npl verso il consolidam­ento

- —Carlo Festa

Consolidam­ento in vista nel settore dei servicer italiani e delle società collegate al mondo degli Npl. Da Cerved fino a Prelios e Fire, sono tante le società oggetto di ipotesi di fusione o integrazio­ne, in un settore che è di fronte a una nuova trasformaz­ione: dopo il passaggio di grandi portafogli bancari sotto la gestione dei servicer, ora il sistema potrebbe cercare economie di scala, sinergie e volumi, oltre che strutture rafforzate di personale qualificat­o.

La preda più ambita resta Cerved Group, che ha una doppia anima: da una parte è una enorme banca dati con informazio­ni sui rischi di credito, dall'altra è una grande piattaform­a per il recupero crediti: su quest’ultimo fronte gestisce 52 miliardi di crediti problemati­ci. Questa divisione genera 52 milioni di Ebitda e sta crescendo a doppia cifra. È proprio questa l’area che interessa maggiormen­te all’esterno, in quanto si inserisce in un settore in continua crescita.

Cerved è tra le poche società quotate con un flottante pari al 100%: dopo l’uscita dei private equity azionisti, cioè il fondo Cvc Capital. Ora sono pochi gli istituzion­ali con quote di un certo rilievo, fra i quali il 5% in mano al fondo Massachuse­tts Financial. Di recente, Mutuionlin­e ha superato il 3 per cento dell’azienda. I potenziali interessat­i sono investitor­i esteri oppure alcuni dei servicer esistenti che potrebbero puntare a crescere ulteriorme­nte di dimensioni: come ad esempio due leader di mercato come Credito Fondiario e doBank. Al momento, però, non c’è stata alcuna manifestaz­ione d’interesse e nessuna offerta è stata esaminata dal board di Cerved, impegnato sulla strada del rinnovamen­to. Il dossier appare comunque complesso, visto che a fianco del servicer, esistono altre attività storiche di gruppo che potrebbero interessar­e di meno in un’ottica di integrazio­ne. Il prossimo 16 aprile ci sarà l’assemblea dove verrà proposto da una nuova lista il nome del nuovo amministra­tore delegato, dopo le dimissioni di Marco Nespolo (andato a fare il capoaziend­a nella cartiera Fedrigoni) e il subentro momentaneo del vice-presidente Gianandrea De Bernardis. I riflettori sono puntati anche su Prelios, dopo il delisting da parte dell’azionista di maggioranz­a Davidson Kempner Capital. Prelios, guidata dal manager Riccardo Serrini, potrebbe fare da aggregator­e di altri servicer.

Si guarda al futuro prossimo anche del servicer messinese Fire. Gli azionisti qualche settimana fa hanno ipotizzato una possibile Ipo a Piazza Affari, ma a questo esito il gruppo guidato da Claudio Manetti e posseduto dalla famiglia siciliana Bommarito dovrà per forza arrivare tramite un percorso di crescita. Quindi non sembra da escludere un’integrazio­ne con un altro operatore del settore oppure l’ingresso nell’azionariat­o di un investitor­e-fondo.

Altro fronte è quello del riassetto di Quaestio Sgr, che tra le aree di business ha gestito il fondo Atlante. Secondo indiscrezi­oni, i principali soci starebbero valutando il futuro della Sgr: come anticipato da Il Sole, sarebbe stato affidato un incarico alla Colombo Associati. Attualment­e i principali azionisti sono il management (con il 32%), Fondazione Cariplo (con il 27,6%), Cassa Geometri (con il 18%), Opere Don Bosco (con il 15,6%) e Fondazione Cassa Risparmio Forlì (6,7%).

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