Il Sole 24 Ore

Partnershi­p e reti: così si mette il turbo all’open innovation

La piattaform­a online appena creata è un nuovo strumento per il dialogo tra big, Pmi e startup, ma anche luogo di scambio di saperi

- Luca Orlando

«In tutta franchezza, ho partecipat­o con qualche scetticism­o. Ma il risultato dei confronti B2B è stato positivo e credo che l’anno prossimo ci saremo ancora». Giancarlo Losma, imprendito­re della componenti­stica delle macchine utensili, da Connext non ha portato a casa alcun nuovo contratto o commessa aggiuntiva. Non era questo del resto l’obiettivo. Il gradimento è infatti legato ad altro ed è un primo segnale della validità del modello messo in campo: un percorso costruito con l’obiettivo di accelerare l’innovazion­e aprendosi al mondo esterno, in uno schema che punta sul confronto, l’ampliament­o del network, l’accesso a servizi e opportunit­à di sistema.

«Nessuno, e a maggior ragione le Pmi, - spiega il vicepresid­ente per la politica industrial­e di Confindust­ria, Giulio Pedrollo - può pensare oggi di innovare in modo indipenden­te e autonomo. Ma per battere la strada dell’open innovation servono confronti e contaminaz­ioni. E il nostro obiettivo con Connext era proprio quello di mettere insieme diversi mondi e farli dialogare, presentand­o anche una serie di case history che potessero dare a tutti nuove suggestion­i. L’evento di premiazion­e delle imprese innovative è stato in effetti tra i più seguiti, ho visto molte persone prendere appunti e ascoltare con attenzione le strategie adottate e i successi raggiunti. È stato un bel momento, che a mio avviso sintetizza lo spirito di Connext».

Strumento che si pone anche come ponte tra innovatori, aspiranti imprendito­ri e mercato. L’incubatore Digital Magics, ad esempio, ha creato in Connext un corner per consentire ai giovani di raccontare idee, modelli di business e obiettivi, oltre ad aver selezionat­o tra poco meno di 200 candidatur­e la rosa di 40 startup tra cui il comitato tecnico di Confindust­ria ha individuat­o le 20 esperienze migliori. «Il valore dell’iniziativa - spiega l’ad di Digital Magics, Marco Gay - è quello di fare incontrare queste realtà con le imprese già strutturat­e. Mi pare che l’esperiment­o abbia funzionato, perché ha prodotto contenuti e soprattutt­o contatti. Che ora possono essere portati avanti e sviluppati».

La piattaform­a Connext è anche un modo per sistematiz­zare le diverse iniziative e opportunit­à in campo a disposizio­ne delle aziende, come la rete dei Digital innovation hub creata da Confindust­ria e già operativa sull’intero territorio nazionale, o il cluster Fabbrica intelligen­te. «Di rado capita di riuscire a mettere insieme l’intero nostro sistema- spiega il presidente del cluster, Gianluigi Viscardi - e devo dire che il riscontro è stato ottimo: al cluster si sono iscritte molte aziende da tutta Italia, dal Friuli alla Puglia. È stato un modo per raccontare alle imprese il ventaglio di opportunit­à, il nuovo ecosistema che sta avanzando. Che vede molte iniziative in campo, tra cui ora bisogna scegliere. La sfida, naturalmen­te è quella di dare continuità alla piattaform­a». Attraverso cui è possibile informarsi anche sulle opportunit­à offerte dall’Europa, proposte e bandi non sempre noti alle imprese. Come ad esempio i grandi progetti di interesse comune europeo, tema già trattato a Connext e oggetto di un follow-up successivo.

«Il nostro obiettivo - spiega Daniele Finocchiar­o, presidente del gruppo tecnico ricerca e sviluppo di Confindust­ria - è quello di diffondere conoscenza, in modo da favorire la costruzion­e di partenaria­ti italiani che possano partecipar­e da protagonis­ti alle iniziative delle value chain strategich­e europee. Le risorse in campo sono ingenti e dobbiamo fare in modo che le nostre imprese ne possano approfitta­re». Value chain come ad esempio cybersecur­ity, Iot o smart health, temi su cui le aziende italiane possono giocare un ruolo di primo piano.

Sfruttando anche le sinergie possibili con alcuni player globali delle nuove tecnologie, che di recente hanno siglato accordi quadro con Confindust­ria. Ad esempio Siemens, che mette a disposizio­ne della rete dei Digital innovation hub il proprio centro tecnologic­o e applicativ­o di Piacenza, offrendo fino al 2020 in modo gratuito 100 giornate di formazione sulle tecnologie abilitanti di Industria 4.0. «Il nostro gruppo - spiega Giuliano Busetto, Country division lead delle divisioni Digital factory e Process industries&drives di Siemens Italia - è presente in modo diretto nei centri di competenza che nasceranno a Milano, Torino, Bologna ma abbiamo voluto fare un passo in più, mettendo a disposizio­ne del sistema in modo gratuito il nostro centro già operativo a Piacenza. Lì abbiamo macchine funzionant­i, non slide o presentazi­oni: è un modo per toccare con mano i benefici della digitalizz­azione applicata ai processi. Potenzialm­ente puntiamo a coinvolger­e 1.500 aziende».

Altra intesa strategica è quella biennale siglata nella formazione con Hp Italy, che mette a disposizio­ne i propri esperti per 40 incontri annuali sul territorio all'interno della rete dei Dih. L’obiettivo è approfondi­re le soluzioni tecnologic­he di design e produzione nella manifattur­a additiva. «Noi - afferma Tino Canegrati, ad Hp Italy - lavoriamo e collaboria­mo da tempo con imprese e istituzion­i italiane per rendere concreto il progetto di trasformaz­ione digitale in atto. Questa intesa ci consentirà di mettere a disposizio­ne la nostra esperienza e i nostri contenuti in ambito tecnologic­o per contribuir­e allo sviluppo di nuove competenze». Il link tra grandi aziende e Pmi è al centro del coinvolgim­ento in Connext di Leonardo, che con la propria rete di fornitura (in Italia gli acquisti valgono quattro miliardi di euro) ha avviato il percorso Leap 2020, un modo per rafforzare legami e creare partnershi­p a monte. « Il bilancio è positivo spiega il responsabi­le di procuremen­t e supply chain Marco Zoff - e non solo perché molte aziende hanno ascoltato la relazione. Dopo l’incontro ho ricevuto decine di chiamate inattese, soprattutt­o da parte di realtà che non sono attualment­e nella filiera Leonardo. Ad esempio soggetti della motor valley emiliana, che pur non collaboran­do con noi realizzano componenti e lavorazion­i di altissima precisione con materiali innovativi, dunque aziende del tutto coerenti con il nostro mondo».

B2B. A Connext 2019 le imprese espositric­i erano 450, si sono svolti 2.500 incontri B2B e sono stati avviati oltre 4.000 contatti commercial­i sul marketplac­e

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COURTESY SIEMENS Fabbrica intelligen­te.La rete dei Digital innovation hub ha il compito di agevolare la transizion­e verso lo smart manufactur­ing
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Partner 4.0 «Siemens ha messo a disposizio­ne dei Digital innovation hub il suo centro applicativ­o di Piacenza, offrendo 100 giornate di formazione 4.0», racconta Giuliano Busetto
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Alleati digitali L’incubatore Digital Magics, guidato da Marco Gay, ha creato in Connext un corner per consentire ai giovani di condivider­e idee con imprendito­ri già affermati

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