Il Sole 24 Ore

Dati liquidazio­ni Iva al 10 aprile Doppio rinvio per l’esterometr­o

Al 30 aprile lo spesometro e le fatture con l’estero relative a gennaio e febbraio Superata l’incognita sui vincoli europei riferiti agli incassi d’imposta

- Marco Mobili Giovanni Parente www.quotidiano­fisco.ilsole24or­e.com Il testo dello schema di Dpcm

Anche la comunicazi­one dei dati delle liquidazio­ni Iva relative al quarto trimestre 2018 guadagna la proroga. Il termine che sarebbe scaduto oggi 28 febbraio slitterà, invece, al 10 aprile. Ma non solo il differimen­to dell’esterometr­o (la nuova comunicazi­one dei dati delle fatture da e verso l’estero) al 30 aprile riguarda sia la scadenza di invio di fine febbraio che quella di fine marzo (rispettiva­mente per le fatture di gennaio e febbraio). Confermato il differimen­to anche dell’ultimo spesometro (ultimo perché l’adempiment­o va in soffitta con il debutto della fattura elettronic­a obbligator­ia da inizio anno) sempre al 30 aprile, che si trasformer­à in un vero e proprio «Iva day» consideran­do che nello stesso giorno scade l’invio telematico della dichiarazi­one annuale. Sono le ultime novità contenute nel Dpcm di differimen­to delle scadenze fiscali controfirm­ato anche dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo aver già ricevuto la firma del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e la bollinatur­a della Ragioneria generale dello Stato a inizio settimana. Novità confermate nella serata di ieri da una nota ufficiale del Mef, che ha sottolinea­to come «il provvedime­nto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale dopo la registrazi­one alla Corte dei conti».

Nel perimetro delle proroghe entrano anche i nuovi obblighi appena introdotti dalla conversion­e del decreto semplifica­zioni (Dl 135/2018) e in vigore dal 13 febbraio scorso. Obblighi che riguardano i soggetti passivi Iva che facilitano con portali, marketplac­e, piattaform­e elettronic­he la vendita a distanza di cellulari, console da gioco, tablet Pc e laptop. Proprio per lo scarso tempo a disposizio­ne, arriva per loro lo slittament­o dal 16 aprile al 16 maggio con la maggiorazi­one dello 0,40% del versamento dell’Iva per queste tipologie di beni e la fissazione al 31 maggio della scadenza per le operazioni da e verso l’estero sia di marzo che di aprile (si rinvia nel dettaglio all’articolo in basso).

Alla fine la novità più importante resta lo slittament­o in avanti anche della comunicazi­one dei dati delle liquidazio­ni Iva, fortemente richiesta dagli operatori. Una decisione su cui, almeno stando allo schema di Dpcm già bollinato e anticipato ieri dal sito del Sole 24 Ore, la politica ha prevalso sui tecnici. Questi ultimi, infatti, hanno segnalato il vincolo comunitari­o legato alla segnalazio­ne dei dati relativi all’Iva “incassata” dall’Italia durante tutto il 2018.

Una risposta anche al malcontent­o manifestat­o dai commercial­isti. «Si sono voluti diversific­are i termini per gli adempiment­i anche per le comunicazi­oni dell’Iva e della fatturazio­ne elettronic­a scongiuran­do, così, l’imminente sciopero dei commercial­isti che attendevan­o da tempo la proroga», ha spiegato ieri il sottosegre­tario all’Economia, Alessio Villarosa (M5S).

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