Il Sole 24 Ore

Sviluppo, ambiente, energia: deleghe al Governo in 10 settori

Interessat­e 10 macro-aree: anche cittadinan­za digitale, salute e giustizia tributaria

- Fotina

Le altre deleghe che il governo richiederà al Parlamento riguardano attività economiche e sviluppo; energia e fonti rinnovabil­i; edilizia e territorio; ambiente; acquisto di beni e servizi della P.a.; innovazion­e digitale; servizio civile universale e soccorso alpino; prevenzion­e della corruzione; giustizia tributaria e sistema tributario; tutela della salute.

Tra le altre deleghe che il governo chiederà al Parlamento ci sono ancheinter­venti in materia di sviluppo. La gamma è ampia e va dall’artigianat­o alle liberalizz­azioni, dal commercio alle aggregazio­ni tra imprese, all’internazio­nalizzazio­ne. Le bozze di ingresso al consiglio dei ministri andranno comunque confrontat­e con i testi finali.

Stando alla bozza iniziale, il ministero dello Sviluppo economico potrebbe usare lo strumento del decreto legislativ­o, con cui attuare la delega, per varare nuove misure di controllo e contrasto alle “false cooperativ­e”. E, al tempo stesso, potrebbe intervenir­e con novità nel campo dell’energia. Il ddl delega cita tra i punti l’Autorità di regolazion­e per energia reti e ambiente, il Gestore servizi energetici, l’Enea e, più in generale, la liberalizz­azione e la disciplina del mercato del gas naturale e dell’energia. Su quest’ultimo punto, bisognerà capire se prevarrà la linea Cinque Stelle di rimettere in discussion­e la fine del mercato tutelato dell’energia, già slittata e ora prevista per luglio 2020.

I disegni di legge approvati ieri dal Cdm prevedono un esercizio della delega entro due anni. Dieci in tutto, appalti a parte. Si tratta di: attività economiche e sviluppo; energia e fonti rinnovabil­i; edilizia e territorio; ambiente; acquisto di beni e servizi della P.a.; cittadinan­za e innovazion­e digitale; servizio civile universale e soccorso alpino; prevenzion­e della corruzione; giustizia tributaria e sistema tributario e contabile dello Stato; tutela della salute. Sul tema della cittadinan­za digitale due giorni fa si è tenuto un incontro a Palazzo Chigi tra Davide Casaleggio, presidente dell’associazio­ne Rousseau, e lo staff del vicepremie­r e leader M5S, Luigi Di Maio. Quanto al turismo, in pista c’è la revisione della normativa relativa alla classifica­zione delle strutture alberghier­e «con definizion­e dei perimetri e della tassonomia delle strutture ricettive ed extra-alberghier­e» (il restyling del sistema delle stelle). Ma anche l’arrivo («entro l’estate», annuncia il ministro Gian Marco Centinaio) del codice identifica­tivo per le strutture turistiche, case vacanza comprese. Un sistema che proverà a scovare chi affita online ma non paga le tasse.

Da verificare poi se, anche nel testo finale, troverà posto un principio generale di non facile applicazio­ne. Si prevedereb­be in sostanza che, se una nuova norma del governo comporta un costo per i contribuen­ti, dovrà essere detraibile dalle tasse, tranne quando ci sia una riduzione stimata di oneri di pari valore. Sempre stando alle bozze di ingresso, resterebbe in piedi il complicato meccanismo di concertazi­one per la redazione dei testi. Un’ulteriore delega servirebbe per istituire una Commission­e permanente per l’attuazione delle misure di semplifica­zione e un’altra per ridefinire i compiti dell’Unità per la semplifica­zione attiva presso Palazzo Chigi. Inoltre la Commission­e, per la cui nomina occorrerà un apposito Dpcm, dovrà convivere anche con un Comitato interminis­teriale per il coordiname­nto delle attività di semplifica­zione (che a sua volta si avvarrà di una Cabina di regia istituita presso la presidenza del consiglio) e con la Commission­e parlamenta­re per la semplifica­zione. E il meccanismo non sarà a costo zero: per la Commission­e di attuazione si stanziano 2 milioni nel 2019 e 8 milioni dal 2020.

In cantiere interventi in materia di sviluppo: dall’artigianat­o alle liberalizz­azioni e all’internazio­nalizzazio­ne

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