Vestager apre a nuove regole su reciprocità appalti e big data
La commissaria Ue alla Concorrenza ha incontrato Angela Merkel Difende la strategia antitrust ma riconosce l’esigenza di difendere il mercato europeo
A pochi giorni dall’iniziativa franco-tedesca per rivedere le regole antitrust, la commissaria Ue alla Concorrenza, Vestager, ha incontro a Berlino la cancelliera Merkel. La commissaria difende la strategia della concorrenza ma apre a modifiche sulla reciprocità con la Cina in materia di appalti e su big data.
La visita di ieri della commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager a Berlino è giunta in una fase delicata di due degli aspetti che più riguardano l’ex ministra delle Finanze danese. In primo luogo la riforma del diritto della concorrenza, così come proposta da Francia e Germania nelle scorse settimane. E in secondo luogo, il futuro della stessa signora Vestager, ritenuta una potenziale candidata alla presidenza della prossima Commissione. In entrambi i casi la partita appare complessa.
I commenti da Berlino e da Bruxelles dopo gli incontri con la cancelliera Angela Merkel, il ministro delle Finanze Olaf Scholz e il ministro dell’Economia Peter Altmaier sono stati per lo più di prammatica. «Sono lieto che con l’incontro (...) abbiamo potuto proseguire il dialogo a livello europeo», ha detto quest’ultimo. Da Bruxelles, la Commissione europea ha parlato di «discussione molto buona» sulla politica industriale, in particolare la rivoluzione digitale.
Scottati dalla bocciatura della fusione Siemens-Alstom, Francia e Germania hanno proposto riforme al diritto comunitario in modo da facilitare la nascita di giganti europei di taglia mondiale. L’obiettivo di Parigi e Berlino è di permettere all’industria europea di meglio contrastare la concorrenza in particolare cinese, dove le imprese sono spesso sussidiate dallo Stato (si veda Il Sole 24 Ore del 13 febbraio). I due paesi vorrebbero dare al Consiglio il potere di rivedere una scelta antitrust della Commissione.
Parlando questa settimana con un gruppo di giornali europei, tra cui Il Sole 24 Ore, la signora Vestager ha spiegato che sarebbe importante avere «una discussione sulla strategia delle regole, ben consapevoli delle conseguenze delle nostre scelte». L’ex ministra delle Finanze danese guarda con cautela a una revisione del diritto della concorrenza. È convinta che finora la scelta strategica di difendere la libera concorrenza nel mercato unico «è stata benefica per l’Europa».
Nel sostenere la sua posizione, la signora Vestager ha ricordato la possibilità per Bruxelles di consentire comunque l’uso di denaro pubblico tutte le volte in cui il mercato non riesce a sostenere necessari investimenti. Ha citato due casi. Il primo è quello della microelettronica: Bruxelles ha permesso il finanziamento pubblico di un progetto guidato da Francia, Germania, Italia e Regno Unito. Il secondo riguarda le batterie di futura generazione. «Un altro candidato potrebbe essere la rete 5G».
Più importante, secondo la commissaria, è difendere il mercato europeo dal dumping cinese e imporre la reciprocità nella partecipazione agli appalti. Al tempo stesso, la signora Vestager è consapevole di come l’uso di dati informatici così come la stessa intelligenza artificiale richiedano una riflessione sul futuro del diritto della concorrenza. La gestione di dati informatici può rivelarsi in effetti un ostacolo alla libera concorrenza, un’arma nelle mani di una società nei fatti monopolista.
Inevitabilmente una visita a Berlino della signora Vestager a tre mesi dalle prossime elezioni fa pensare che la discussione con i vertici tedeschi possa aver riguardato anche una eventuale candidatura della commissaria alla presidenza della prossima Commissione. L’ex ministra liberale danese è ritenuta brillante e capace, ma non mancano gli ostacoli. Prima di tutto, non è chiaro se possa ricevere l’appoggio del suo governo (il suo partito è oggi all’opposizione). In secondo luogo, è da capire se Parigi e Berlino sarebbero pronti ad appoggiarla, tanto più che candidato dei popolari è il tedesco Manfred Weber, alleato della cancelliera.
BRUXELLES