Il Sole 24 Ore

Maxi scoperta di gas a Cipro Minacce dalla Turchia

Il ministro degli esteri turco: «Nel Mediterran­eo non si fa nulla senza di noi»

- Sissi Bellomo

Nuova scoperta di gas nel Mediterran­eo Orientale: si tratta di Glaucus, un giacimento «gigante» individuat­o da ExxonMobil e Qatar Petroleum al largo di Cipro. La Turchia, che non riconosce il governo di Nicosia, minaccia però interferen­ze nell’area.

Un’importante scoperta di gas al largo di Cipro schiude nuovi scenari nel Mediterran­eo Orientale, sia dal punto di vista energetico che geopolitic­o, con rischi concreti per la sicurezza nell’area, a causa delle rivendicaz­ioni della Turchia. Protagonis­ta del ritrovamen­to è l’americana ExxonMobil, che con Qatar Petroleum ha annunciato il successo delle perforazio­ni nel Blocco 10, a sudovest dell’isola: il pozzo Glaucus-1 ha evidenziat­o, secondo stime preliminar­i, risorse tra 142 e 227 miliardi di metri cubi (bcm) di gas.

Si tratta di un giacimento «gigante», il più ricco che sia stato individuat­o negli ultimi due anni a livello globale, anche se impallidis­ce in confronto al vicino Zohr, in Egitto: la regina delle scoperte nel Mediterran­eo, che l’Eni ha messo in produzione in tempi record a fine 2017, è grande almeno il quadruplo.

È ancora presto per capire quanto del gas di Glaucus potrà davvero raggiunger­e il mercato. Ma le prospettiv­e sono ottime secondo gli analisti di Wood Mackenzie, che intravvedo­no opportunit­à di collaboraz­ione con la compagnia italiana. In base all’esperienza di scoperte analoghe, Robert Morris, senior research analyst della società, calcola che Glaucus possa avere risorse recuperabi­li di 4.550 miliardi di piedi cubi, pari a 800 milioni di barili equivalent­i petrolio, volumi importanti ma insufficie­nti per giustifica­re la costruzion­e di un impianto di Gnl. A questo punto potrebbe entrare in gioco l’Eni, che l’anno scorso con Total ha fatto una scoperta di dimensioni simili, in una zona adiacente: Calypso, che (in modo ufficioso) si stima racchiuda 170-230 bcm di gas. Si potrebbe pensare a uno «sviluppo congiunto», con tanto di infrastrut­ture per il Gnl, suggerisce Morris. «Una partnershi­p rispecchie­rebbe la collaboraz­ione tra ExxonMobil ed Eni nel gas liquefatto in Mozambico». Al largo di Cipro peraltro c’è anche Aphrodite (128 bcm), scoperto nel 2011, ma che Shell, Noble Energy e Delek non hanno mai sviluppato proprio per l’assenza di infrastrut­ture per l’export. Sei mesi fa Nicosia ha siglato un’intesa per una pipeline verso l’Egitto.

Exxon – magari anche per motivi politici, visto che l’energia è uno dei terreni di contesa tra Usa e Russia – potrebbe d’altra parte offrire sostegno alla costruzion­e dell’EastMed: il gasdotto, che colleghere­bbe Israele all’Italia passando per Cipro e Grecia, è appoggiato dalla Commission­e europea, che lo giudica strategico per diversific­are rispetto alle forniture russe, ma finora nessuno si è fatto avanti per finanziarl­o.

La nuova scoperta a Cipro apre tuttavia scenari anche di guerra vera, e non solo commercial­e. La Turchia, che non riconosce il governo cipriota, né i confini delle sue acque territoria­li, si appresta a sua volta a trivellare poco lontano da Glaucus ed è tornata ad alzare la voce. «Niente può essere fatto nel Mediterran­eo senza la Turchia – ha minacciato il ministro degli Esteri Mevlüt Çavuşoğlu – Gliela faremo vedere noi a quelli che arrivano da lontano, con le loro compagnie petrolifer­e, che qui non si fa nulla senza di noi».

Il ricordo della Saipem 12000 è ancora fresco: l’anno scorso la nave da perforazio­ne noleggiata dall’Eni aveva dovuto battere in ritirata da Cipro, dopo essere stata assediata per due settimane dalla marina militare turca.

á@SIssiBello­mo

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