Il Sole 24 Ore

Boccia: «Italia e Francia unite per tracciare la rotta dell’Europa»

Da Confindust­ria e Medef convergenz­a completa sulla necessità della Tav

- Picchio, Trovatie Carletti

Un invito alla politica a tornare alla questione industrial­e, per creare lavoro e crescita. È il messaggio del Forum economico franco-italiano di Versailles. Sulla Tav «le convergenz­e tra le due Confindust­rie sono totali» ha detto Boccia.

Il forum a Parigi.

Un invito del mondo delle imprese alla politica a tornare ai fondamenta­li dell’economia e alla questione industrial­e, per creare lavoro e crescita. È il messaggio che arriva dal Forum economico franco-italiano, che si è aperto ieri a Versailles. La prima edizione si è tenuta lo scorso anno, a Roma. Quest’anno avviene in un momento di difficili rapporti politici tra i due paesi, con un dialogo forte riallaccia­to tra Francia e Germania. Confindust­ria e Medef (gli industrial­i francesi) hanno confermato l’appuntamen­to: «C’è con il Medef un’identità culturale. Questo vertice era stato pianificat­o un anno fa, oggi è ancora più attuale, dice ai due governi di guardare al futuro insieme. La sfida, in senso positivo, alla politica è unirsi e non dividersi. Occorre distinguer­e le piattaform­e dei partiti dalle questioni da affrontare come governi. L’economia, consapevol­e delle difficoltà, si compatta. La presenza qui di due ministri dell’economia dei rispettivi governi, La Maire e Tria, è un segnale importante di distension­e. Cambia un percorso, Tria viene con il consenso del governo italiano», ha detto il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia.

Martedì mattina Boccia si è incontrato con il ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio. «Nella chiacchier­ata, mi ha detto “puoi riferire ai francesi che non ho alcuna intenzione di creare distonie”. Penso sia un bel messaggio», ha raccontato. «L’economia - ha aggiunto - vuole unire le proprie forze per far diventare l’Europa, che è un gigante economico, anche un gigante politico». Una reazione, quella delle imprese, che è stata spinta proprio dalle tensioni politiche: «Il rapporto con gli imprendito­ri italiani è solido, al di là di alcune vicende. Vogliamo unire le forze per competere a livello

«Di Maio mi ha detto: “Puoi riferire ai francesi che io non ho alcuna intenzione di creare distonie”»

mondiale», ha esordito il presidente del Medef, Geoffroy Roux de Bézieux, che ha sollecitat­o una maggiore integrazio­ne europea. Investimen­ti, a partire dalle infrastrut­ture, Tav compresa: «Le convergenz­e tra le due confindust­rie sono totali, l’opera è un’infrastrut­tura simbolo», ha detto Boccia. E poi la questione industrial­e, la politica monetaria e del credito, la formazione, una Ue più integrata. Sono stati i temi approfondi­ti nei gruppi di lavoro. «Non entro nel merito delle singole questioni», ha detto il presidente di Confindust­ria rispondend­o ad una domanda dei giornalist­i su singole vicende industrial­i come Stx France-Fincantier­i, Vivendi, Mediaset. «Cerchiamo di capire le convergenz­e, nell’interesse dei due paesi. Su Stx France-Fincantier­i penso che dobbiamo costruire giganti europei. Occorre una legge della concorrenz­a in chiave europea e non nazionale».

In questi ultimi mesi Francia e Germania hanno rafforzato i propri rapporti: «Non abbiamo due questioni: non escluderci e non farci escludere. È interesse di Francia e Germania averci e nostro interesse essere inclusi. Tra qualche tempo faremo un trilateral­e tra imprese italiane, francesi e tedesche, dando alla politica il messaggio di un’economia integrata. Quando Francia e Italia giocano insieme indicano una direzione all’Europa e questo equilibrio di Francia, Germania e Italia è determinan­te, a prescinder­e dai colori politici», ha continuato il presidente di Confindust­ria. Le elezioni europee saranno un passaggio importante per rinsaldare il rapporto tra i due paesi, come hanno sottolinea­to Luigi Abete, presidente Febaf (banche e assicurazi­oni), Enrico Letta, professore a Science Po, Giovanni Orsina, direttore School of Government Luiss, e Jean-Louis Bourlanges, vice presidente della Commission­e Affari europei del parlamento francese. «Il ruolo delle imprese è fondamenta­le, hanno una visione più a lungo termine rispetto alla politica», ha detto Abete. Per Letta sono tre le priorità su cui Italia e Francia devono collaborar­e: la politica monetaria, i rapporti internazio­nali, la crescita.

Tornando all’Italia, «non siamo antagonist­i nei confronti del governo – ha detto Boccia - vogliamo fare proposte per crescere ed evitare provvedime­nti espression­e di una cultura antindustr­iale come quello sulle trivelle, sulla class action o l’ecotassa». Il governo ora si sta ponendo la domanda dello sviluppo, ha continuato il presidente di Confindust­ria, aggiungend­o che il decreto sblocca cantieri e il taglio del cuneo fiscale vanno nella giusta direzione. «Occorre affrontare il rallentame­nto dell’economia e cominciare a ragionare – ha aggiunto - su come affrontare la prossima legge di bilancio».

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I francesi che hanno investito molto in Italia hanno creato molti posti di lavoro. Bisogna essere competitiv­i a livello globale Lorenzo

Bini Smaghi Presidente di Société Generale

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ROMUALD MEIGNEUX A confrontoD­a sinistra, Luigi Abete, presidente di Febaf (Federazion­e banche assicurazi­oni e finanza),il presidente del Medef, Geoffroy Roux de Bézieux, e il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia
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