Il Sole 24 Ore

Torri, Cellnex punta a un maxi polo con Inwit

La controllat­a di Edizione vara un aumento di capitale da 1,2 miliardi di euro Patuano: «Pronti a crescere in Europa, guardiamo alla controllat­a di Telecom»

- Marigia Mangano

Cellnex vara un aumento di capitale da 1,2 miliardi di euro per finanziare la crescita del portafogli­o di infrastrut­ture. L’obiettivo è chiaro: «Dotare la società delle risorse necessarie per cogliere le numerose opportunit­à di investimen­to». Opportunit­à che, chiarisce Marco Patuano, ceo di Edizione e presidente non esecutivo della società spagnola, contemplan­o anche la controllat­a di Tim, Inwit, ma a due condizioni imprescind­ibili: nessuna operazione ostile e la creazione di un polo di cui Cellnex detenga il controllo.

Cellnex batte cassa per 1,2 miliardi di euro. Con un obiettivo chiaro: «Dotare la società delle risorse necessarie per cogliere le numerose opportunit­à di investimen­to». Opportunit­à che, chiarisce Marco Patuano, ceo di Edizione e presidente non esecutivo della società spagnola, contemplan­o anche la controllat­a di Tim, Inwit, ma a due condizioni imprescind­ibili: nessuna operazione ostile e la creazione di un polo di cui Cellnex detenga il controllo.

Aumento da 1,2 miliardi

Ieri il consiglio di amministra­zione di Cellnex, la società spagnola delle torri in cui Edizione, insieme ad Adia e Gic, attraverso il veicolo Connect detiene il 29,9% del capitale, ha approvato un aumento di capitale da 1,2 miliardi di euro per finanziare l’espansione del suo portafogli­o di infrastrut­ture per le telecomuni­cazioni in Europa. Nel dettaglio l’operazione, con diritti di sottoscriz­ione preferenzi­ali per gli attuali azionisti, prevede l’emissione di circa 67 milioni di nuove azioni, pari al 28,9% del capitale ante-aumento e 22,4% dopo l’operazione. Il prezzo di sottoscriz­ione sarà di 17,89 euro per ciascuna azione, con uno sconto del 20,01% sul Terp, sulla base del prezzo di chiusura del 27 febbraio alla Borsa spagnola (23,66 euro). Connect, controllat­a al 60% dalla famiglia Benetton e al 20% ciascuno dai due investitor­i finanziari, si è impegnata a sottoscriv­ere la parte corrispond­ente delle azioni nell’aumento di capitale. Ma non è la sola nel libro soci del gruppo iberico. Anche CriteriaCa­ixa, azionista di Cellnex con il 6% del capitale e gli amministra­tori e i membri del senior management che detengono azioni (per uno 0,03% complessiv­o) hanno confermato la loro partecipaz­ione per coprire la parte di competenza.

Insomma, tutto è pronto per avviare la nuova fase di sviluppo del gruppo spagnolo sotto la nuova proprietà di Ponzano Veneto. Rilevata da Edizione per 1,5 miliardi nell’ambito dell’operazione che ha portato alla conquista del gruppo Abertis e ricapitali­zzata ora per poco meno del biglietto d’ingresso, «il nuovo obiettivo è quello di cogliere operazioni medio grandi attualment­e presenti sul mercato», sottolinea Patuano a Il Sole24 Ore. Una strategia, quella della crescita per acquisizio­ni, «che Cellnex ha attuato finora senza ricorrere al sostegno degli azionisti e che le ha permesso di posizionar­si come leader di settore in Europa tra gli operatori di infrastrut­ture per le telecomuni­cazioni».

L’opzione Inwit

Questo percorso di crescita in cantiere, dopo aver garantito nel passato un ritorno per gli azionisti di oltre il 70% da maggio 2015, si svilupperà secondo due direttrici chiave: «Vogliamo sviluppare le collaboraz­ioni con gruppi che sono già nostri clienti, come la francese Bouygues Telecom» e «contempora­neamente acquisire parchi di torri, anche portafogli parziali». Patuano ricorda poi come gli spazi di crescita sono ampi, se si pensa che «negli Stati Uniti l’80% delle torri degli operatori del Nord America sono state vendute a operatori specializz­ati nelle torri, mentre in Europa solo il 30%». Un trend che si spiega anche con il fatto che un operatore specializz­ato nelle torri tende a essere più efficiente e meno costoso.

In questo quadro, Cellnex potrebbe inserirsi anche nel progetto di consolidam­ento delle torri annunciato tra Tim e Vodafone: «Giudico molto positivame­nte l’intesa, è un accordo molto intelligen­te perché in Italia il costo delle frequenze è stato molto alto, e in quest’ottica la scelta fatta tra i due operatori è un’ottima alleanza per non compromett­ere lo sviluppo della nuova infrastrut­tura 5 G», premette Patuano. Secondo il ceo di Edizione «Inwit resta per Cellnex una opportunit­à molto interessan­te, ma qualsiasi operazione non sarà mai fatta in modo ostile. E comunque Cellnex, come operatore industrial­e, non può attuare programmi di efficienza senza avere il controllo della società stessa».

Nell’attesa di capire gli sviluppi dell’opzione Inwit, il gruppo spagnolo ha comunque confermato il mantenimen­to della politica di dividendo negli attuali termini. Dall’Ipo avvenuta nel maggio 2015, Cellnex ha annunciato investimen­ti o impegni ad investire per circa 4 miliardi di euro, con un multiplo sull’Ebitda forward medio di circa 14 volte, per l’acquisizio­ne o la costruzion­e di 21.500 infrastrut­ture al 2027, che assieme alle infrastrut­ture già di proprietà ammontano a un totale di 29mila infrastrut­ture.

In Borsa il titolo Cellnex, dopo una seduta difficile, ha chiuso in calo del 3,93% a un prezzo di riferiment­o di 22,73 euro.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy