Il Sole 24 Ore

Saccomanni: Ricattato? Ma figuriamoc­i

L’ex ministro replica a Tria sul bail in e aggiunge: « Può essere rivisto»

- —Fl.C.

Fabrizio Saccomanni non si è sentito ricattato dalla Germania nell’approvazio­ne delle norme sul bail in e non si riconosce nella prima ricostruzi­one fatta dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, sulla vicenda. «Ma figuriamoc­i», ha detto Saccomanni, presidente di Unicredit ed ex ministro dell’Economia, ai cronisti che - a margine del bilaterale Confindust­ria-Medef gli chiedevano se fosse stato ricattato dalla Germania. «Comunque poi il ministro ha ritrattato», ha aggiunto Saccomanni. Mercoledì il ministro Tria, in commission­e Finanze al Senato, aveva detto che l’ex ministro dell’Economia era stato «praticamen­te ricattato» dal collega tedesco Schäuble. Secondo Tria, la minaccia era consistita nell’insinuare l’idea che «se l’Italia non avesse accettato (la normativa sul bail in, ndr) si sarebbe diffusa la notizia che il sistema bancario era prossimo al fallimento». Nella serata di mercoledì è arrivata una precisazio­ne: era stata utilizzata «un’espression­e evocativa ma infelice» e Tria «non intendeva lanciare un’accusa specifica né alla Germania né al ministro delle Finanze tedesco dell’epoca». Saccomanni ha ricordato che «il consenso internazio­nale, al livello globale, su questi principi è cominciato nel 2011, quindi quando io facevo altre cose. È un consenso che si è attuato nelle regole accettate prima di tutto al livello globale e poi recepite al livello europeo». Il presidente di Unicredit, a titolo personale, ha aggiunto di essere «d’accordo con Patuelli (presidente Abi) che tutto può essere rivisto e modificato, anche alla luce dell’esperienza». Sempre dalle

FABRIZIO SACCOMANNI Presidente del

consiglio d’amministra­zione di UniCredit

stanze del Trianon Palace di Versailles, Enrico Letta, presidente del consiglio quando Saccomanni era il titolare di via XX Settembre, è intervenut­o: «Ho visto che Tria ha fatto marcia indietro. Mi basta questo. Non aveva senso come l’aveva messa». Per Letta, «il problema era il 27 a uno, l’Italia era l’unico Paese su un’altra linea. La capacità di rovesciare quella maggioranz­a era quasi impossibil­e. Quella decisione ci ha visto in minoranza ma come lo siamo anche adesso».

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