Enel, in Sudamerica aumento da 3,5 miliardi
Enel Americas, la controllata cilena del gruppo elettrico sotto la quale è stato raggruppato il controllo di tutte le partecipazioni in Sudamerica, lancia un’operazione di aumento di capitale da 3,5 miliardi di dollari. La notizia è stata diffusa ieri da Enel dopo aver ricevuto un’informativa dal board della società, di cui possiede il 51,8 per cento del capitale. Secondo quanto comunicato dalla società emittente l’aumento «mira a potenziare la propria posizione finanziaria per perseguire nuove opportunità di crescita organiche e inorganiche, sia attraverso minority bayout sia tramite attività di M&A, ottimizzando flussi di cassa e migliorando livello di indebitamento».
L’operazione annunciata ieri punta a ricostituire la stabilità finanziaria di Enel Americas dopo gli importanti esborsi avvenuti nel corso del 2018 per il riacquisto di minoranze e per l’acquisizione di Eletropaulo in Brasile, costata circa 2 miliardi di euro. L’azionista Enel farà le sue valutazioni nel corso dei prossimi giorni e porterà all’esame del proprio consiglio di amministrazione, presumibilmente entro la seconda metà di marzo, la decisione sulla sottoscrizione che è in linea con la strategia del gruppo: in base alla partecipazione posseduta dovrà sborsare circa 1,7 miliardi di euro.
Con i proventi la società sudamericana cercherà di ottimizzare la struttura finanziaria ripagando linee di credito aperte per acquistare Eletropaulo, ma anche per ridurre gli oneri sul debito. La ricostituzione della liquidità servirà però alla società per approfittare di opportunità che si stanno aprendo sul mercato Sudamericano, senza escludere nuove operazioni in Brasile.
Il target privilegiato restano le società di distribuzione. Proprio in questi giorni sono emerse indiscrezioni rispetto alla possibilità che il gruppo Usa Sempra Energy possa vendere gli asset posseduti in Perù e in Cile: si tratta delle società Luz del Sur In Perù eChilqu inta Energia in Cile. Le due società hanno assieme circa 7 milioni di clienti, gestiscono anche impianti idroelettrici e sono impegnate in infrastrutture elettriche.
Altre opportunità potrebbero aprirsi anche in Brasile, nonostante il management della società nei mesi scorsi abbia affermato che nel paese ora sono impegnati a consolidare l’acquisizione di Eletropaulo e non sono previsti piani di M&A. Quello che può accadere, però, è che l’azienda valuti operazioni che consentano ad esempio a Eletropaulo o anche ad altre società di distribuzione possedute da Enel nel paese di razionalizzare la propria presenza sul territorio. La rete di distribuzione di Eletropaulo serve la metà della popolazione di Rio de Janeiro; l’altra metà è servita dall’utility Light che potrebbe ora entrare nel mirino delle acquisizioni di Eletropaulo.
Non è tramontata del tutto l’opzione colombiana di Electricaribe, per la quale a fine 2018 il governo locale aveva avviato un processo di dismissione dopo averla nei fatti espropriata agli spagnoli di Naturgy perché malgestita. Enel era stata l’unico player a farsi avanti, tra l’altro ponendo una serie di condizioni al governo: innanzitutto la soluzione del contenzioso miliardario aperto con Naturgy e poi l’intenzione, nel caso, di procedere assieme a un partner locale. A dicembre il governo ha sospeso il processo di cessione riservandosi di riavviarlo all’inizio di quest’anno.