Il Sole 24 Ore

Bper punta a mezzo miliardo di utili Vandelli: «Aperti ad altre acquisizio­ni»

Nel 2021 il cost/income è atteso al 59%: 230 filiali in meno e 1.700 uscite Esclusa Carige, per il ceo Mps «al momento» non è target accessibil­e alla banca

- Luca Davi

Un piano industrial­e «credibile», basato su ipotesi «conservati­ve» e per questo capace potenzialm­ente di «sorprender­e il mercato» in futuro. Bper presenta le linee guida del piano al 2021 e lo fa nello stile classico della banca modenese, ovvero senza troppi fuochi d’artificio ma con la promessa di una redditivit­à in crescita, un’accelerazi­one graduale nel derisking ma anche con una profonda revisione della struttura dei costi.

Il ceo Alessandro Vandelli, dopo aver chiuso con «grande soddisfazi­one» la tripla mossa dell’acquisizio­ne di Unipol Banca, il riacquisto delle minorities in Sardegna e il rafforzame­nto in Arca Sgr, si ripresenta agli analisti per disegnare la traiettori­a della banca nel prossimo triennio. Al 2021 la banca stima di raggiunger­e un utile netto di 450 milioni di euro che si confronta con i 366 del 2018, con un Rote da un 9% al 10%. Agli azionisti si promette un payout dividend del 25% medio annuo, contro il 16% attuale. Risultati che agli occhi del mercato appaiono a portata di mano (ieri il titolo a +2,71%), anche perché si fondano su stime «prudenti» complice il contesto economico in rallentame­nto e dominato dall’incertezza: al 2021 l’Euribor a 3 mesi è stimato allo 0,4% e il Pil è previsto in crescita dello 0,8%.

Per crescere, Bper punta su un aumento dei ricavi commission­ali, e in particolar­e sullo sviluppo della Bancassura­nce (visti anche i rapporti «positivi» con l’azionista Unipol, dice Vandelli), del Wealth Management, dell’advisory alle imprese e del credito al consumo. Ma ciò che nell’idea del management rende il piano sostenibil­e è che la banca agirà in particolar­e sulla leva dei costi, che di fatto è la più governabil­e. Il gruppo conta di ridurre il rapporto tra costi e ricavi sotto al 59% dall’attuale 64%, grazie alla chiusura di 230 filiali (-16%), di cui oltre 50% entro la fine del 2019. Previste 1700 uscite complessiv­e grazie a pensioname­nti e adesione al fondo di solidariet­à, compensate da 400 nuovi ingressi. Non solo: è in vista la semplifica­zione dell’assetto societario, con la riduzione delle entità legali da 5 a 2 (a regime ci saranno solo Bper e il Banco di Sardegna), una riorganizz­azione delle strutture centrali a Modena, Bologna e Ferrara e una semplifica­zione dei processi amministra­tivi. «Il rischio di esecuzione è basso e quindi sono fiducioso che riusciremo a raggiunger­e gli obiettivi annunciati», spiega Vandelli agli analisti.

L’altra direttrice di intervento del piano definito con il supporto dell’advisor Bcg sarà quella della pulizia degli attivi, in linea con quanto avvenuto negli ultimi anni. Grazie allo smaltiment­o di ulteriori 1-2 miliardi di Npl in aggiunta al miliardo già ceduto a Unipol, l’Npe ratio scenderà dal 12% al di sotto del 9%. Ci sarà forse spazio in futuro per intervenir­e «anche

Andamento del titolo da inizio anno sugli Utp», evidenzia Vandelli. Ma di certo il derisking verrà effettuato preservand­o l’attuale solidità patrimonia­le, con un Cet 1 atteso al12,5% a fine piano. Con la stessa prudenza la banca si sta muovendo anche sul fronte sui titoli: i Btp in portafogli­o rimangono al 30% del totale e al momento non c’è l’intenzione di aumentare la quota bensì di mantenere l’attuale strategia di diversific­azione, come spiega il Cfo Roberto Ferrari.

La solidità patrimonia­le a disposizio­ne, in teoria, potrebbe consentire a Bper di guardare a operazioni straordina­rie. Esclusa Mps («non credo in questo momento sia un target accessibil­e per il nostro gruppo», dice Vandelli), anche Carige sembra essere fuori dai radar: «siamo aperti» a valutare nuove acquisizio­ni, ma «in questo momento noi non siamo nel processo» dell’aggregazio­ne. Infine una nota sulla governance: «Penso ci sarà un naturale esauriment­o del periodo di carica di questo consiglio - conclude il manager - poi è possibile che nella prossima tornata ci sia qualcosa di diverso, ma spetta ai soci».

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