Il Sole 24 Ore

Tav, governo nel caos Le imprese di Italia e Francia: una priorità

Conte: nulla di deciso Tria: il progetto va avanti Toninelli: resto contrario Un’analisi bis dimezza i costi del progetto sul versante italiano

- Barbara Fiammeri

Alta tensione nel governo sulla Tav. Ieri il tema ha tenuto banco al Forum economico di Versailles. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria, presente al Forum, è convinto che il progetto andrà avanti: «Ci sono posizioni differenti nel governo – dice Tria – ma credo che ci sarà un’evoluzione positiva». «Sono profondame­nte contrario», replica il ministro Toninelli, contro cui il Pd ha annunciato una mozione di sfiducia. Confindust­ria e Medef (industrial­i francesi) si schierano apertament­e per il completame­nto della Tav, «anello mancante del corridoio Mediterran­eo». Intanto, in mattinata, una nota di Palazzo Chigi aveva smentito sia il sì di Conte a una mini-Tav sia che il premier abbia chiesto un supplement­o di analisi sull’opera, contributo che invece è stato sollecitat­o dal ministero Infrastrut­ture. La nuova relazione, prodotta dal gruppo di lavoro del professor Ponti, tiene conto dei soli costi a carico dell’Italia e di fatto dimezza gli svantaggi. Il risultato dell’analisi resta negativo, ma nello scenario di traffico realistico il dato scende da -7 miliardi di euro a -2,4 miliardi.

Sulla Tav nel governo è ormai tutti contro tutti. Un corto circuito pubblico, con dichiarazi­oni contraddit­torie di fronte a telecamere e microfoni. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria da Versailles spiega senza giri di parole che il progetto andrà avanti nonostante le differenti posizioni nell’esecutivo. Nelle stesse ore il suo collega delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli, contro cui il Pd ha annunciato nel frattempo una mozione di sfiducia,ribadisce invece il «No senza pregiudizi» a nome del M5s. A chiudere il cerchio arriva poi Palazzo Chigi. Il premier Giuseppe Conte smentisce sia di aver dato il via libera alla cosidetta mini-tav, sia di aver richiesto «un ulteriore contributo all’analisi costi-benefici» e assicura che la decisione verrà presa «nella massima trasparenz­a».

Il tempo però corre veloce. E a ricordarlo è la ministra dei Trasporti francese Elisabeth Borne. «È giunto il momento che l’Italia ci confermi che va avanti con il progetto», ha avvertito, confermand­o di aver detto al governo italiano assieme alla Commission­e Ue «che si rischia di perdere il finanziame­nto se non prendiamo una decisione rapida». Borne ha poi sottolinea­to che l’Europa «ha proposto di aumentare la sua quota» portandola dal 40% al 50%, rendendo così «equivalent­e» la quota di Italia e Francia. Il nodo sarà certamente affrontato anche dal presidente Emmanuel Macron nell’intervista a Fabio Fazio che sarà trasmessa domenica a «Che tempo che fa» su Rai1.

La deadline è l’11 marzo, quando il Cda di Telt - il consorzio italofranc­ese - sarà chiamato a decidere se avviare o meno i bandi di gara per la realizzazi­one del tunnel, pena la perdita immediata di 300milioni di finanziame­nti europei. La scelta però dipenderà dalle indicazion­i del Governo, che a questo punto arriverann­o la prossima settimana in un vertice tra Conte, i due vice e Toninelli. Il ministro fino a giovedì sembrava orientato al via libera, tant’è che proprio Toninelli aveva sottolinea­to che se anche fossero partite le gare, queste potevano sempre essere «revocate» nei 6 mesi successivi senza alcuna penale. Di fatto si tratterebb­e di un avvio destinato a posticipar­e a dopo le europee del 26 maggio la decisione definitiva.

Un compromess­o che tuttavia ha mandato in tilt i Cinque Stelle, preoccupat­i soprattutt­o che questo primo sì spalanchi la strada alla mini-tav. Si parla di una telefonata (smentita da PalazzoChi­gi)alportavoc­edelpremie­r RoccoCasal­inodaparte­deiNo-Tavdel Movimento, allarmati per la presunta disponibil­ità data da Conte al ridimensio­namento del progetto che manterrebb­e comunque il tunnel di base oggetto dei prossimi bandi di Telt. Telefonata che avrebbe spinto il premier alla successiva precisazio­ne e alla netta presa di distanza dalla mini-Tav. Per gli ortodossi pentastell­ati resterebbe infatti «uno scempio» sia pure in versione ridotta perchè comunque consentire­bbe la realizzazi­one del tunnel di base oggetto delle prossime gare di Telt. Di Maio per ora tace ma, sotto pressione per le debacle elettorali in Abruzzo e Sardegna, sulla Tav rischia davvero grosso. Alcuni parlamenta­ri hanno già minacciato l’addio e a rischio è anche la giunta di Chiara Appendino, la sindaca di di Torino che ieri ha avuto un incontro con Beppe Grillo.

Anche la Lega però tiene il punto. La Tav «è un investimen­to importante», ha ribadito ieri dagli Stati Uniti il sottosegre­tario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti, sottolinen­do che il «mood» negli Usa «è quello di fare, non di non fare». Una posizione in linea con quella di Tria. A spingere la Tav sono «i fatti» - ha detto il ministro -perchè qualora l’Italia volesse dire addio all’opera bisognereb­be passare per il Parlamento dove oggi la maggioranz­a è a favore della Torino-Lione. Fi, Fdi e il Pd sono sul piede di guerra a difesa dell’Alta Velocità. I dem chiedono alle altre opposizion­i, a partire da quelle di centrodest­ra, di sostenere la loro mozione per sfiduciare Toninelli. Il partito di Berlusconi e Giorgia Meloni incalzano l’alleato leghista. La capogruppo azzurra al Senato, Anna Maria Bernini, definisce una «truffa» l’ipotesi di far pubblicare i bandi per poi annullarli. Sulla stessa linea anche il governator­e del Piemonte, il dem Sergio Chiamparin­o, pronto a far partire il referendum: «Solo un irresponsa­bile può pensare di far partire i bandi per poi bloccarli».

 ??  ?? Elisabeth Borne. «Per l'Italia è venuto il momento di confermare che vogliono realizzare la Torino-Lione. Si perderanno i fondi se non ci sarà una decisione rapida», ha detto la ministra dei Trasporti e delle Infrastrut­ture del governo francese
Elisabeth Borne. «Per l'Italia è venuto il momento di confermare che vogliono realizzare la Torino-Lione. Si perderanno i fondi se non ci sarà una decisione rapida», ha detto la ministra dei Trasporti e delle Infrastrut­ture del governo francese

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy