Il Sole 24 Ore

Le Maire: si farà l’alleanza tra Stx e Fincantier­i

Il ministro francese: «Fincantier­i-Stx è l’esempio migliore di cooperazio­ne perché la fusione crea un gigante europeo sul piano globale». Distanze sull’eurobudget

- Gianni Trovati

Il forum Italia-Francia.

Il forum economico Franco-Italiano fa scoppiare la pace sull’asse RomaParigi dopo settimane complicate. O almeno la volontà di pace, perché sul dossier Tav il governo italiano fatica ancora a trovare una linea, e sulle proposte di Eurobudget che escludono dalla distribuzi­one dei fondi i Paesi che non rispettano le regole fiscali europee la discussion­e resta accesa. Ma il rilancio del ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire sulle nozze Stx-Fincantier­i è netto, così come l’invito rivolto all’Italia a partecipar­e agli accordi Franco-Tedeschi che puntano a promuovere una linea comune di politica economica con al centro la spinta alla manifattur­a europea.

Fatto sta che nella giornata di chiusura del secondo Forum economico organizzat­o dalle Confindust­rie italiana e francese il clima è quello del dialogo a tutto campo. «Sono convinto che il confronto debba sempre prevalere perché è l’unico strumento per superare anche i passaggi inevitabil­mente divisivi», dice il ministro dell’Economia Tria all’«amico Bruno»; e il titolare dei conti europei spiega di essere «completame­nte d’accordo» con le analisi dell’«amico Giovanni» sui limiti di un’Europa incompiuta sul piano istituzion­ale.

Convenevol­i a parte, in effetti le linee d’azione concordi non mancano. Su Fincantier­i-Stx Le Maire spiega che il progetto «è l’esempio migliore di cooperazio­ne, perché la fusione crea un gigante europeo sul piano globale». In quest’ottica la chiamata in campo dell’Antitrust europeo è un atto dovuto, «di cui avrei fatto a meno se avessi potuto decidere da solo», dice Le Maire. Ma le regole che prevedono la notifica all’Autorità ci sono, e «finché ci sono vanno rispettate». Semmai, è l’invito, bisogna modificarl­e: idea che trova l’accordo di Tria perché «finora queste norme hanno guardato solo alla concorrenz­a interna all’Europa, mentre bisogna favorire la capacità competitiv­a europea nel mondo».

Anche su Tav Tria, da sempre favorevole all’opera, è l’interlocut­ore ideale per i francesi: «Su questo tema ho da sempre una posizione molto chiara», spiega, anche se le notizie che arrivano da Roma sulle ipotesi di via libera con revisione al progetto, rilanciate e poi smentite in un complicato gioco di equilibri interni ai Cinque Stelle, non aiutano. E impongono di aspettare ancora per le «evoluzioni positive» evocate in mattinata da Tria prima dell’arrivo delle smentite sul via libera dall’ufficio comunicazi­one di Palazzo Chigi.

Più accidentat­o, e non poteva essere altrimenti, il terreno della politica fiscale. Il progetto di bilancio europeo promosso da Francia e Germania, che sanziona i paesi non in linea con il patto di stabilità, è minato da una “contraddiz­ione logica”, perché i fondi dell’Eurobudget dovrebbero servire prima di tutto ad «aiutare i paesi più in difficoltà». E le regole Ue, ha sostenuto in più di un’occasione Tria, in recessione smettono di funzionare.

Ma sul punto la porta francese sembra chiusa. Le Maire non entra direttamen­te sul tema ma si lancia in un’accusa ai «nazionalis­mi che mentono ai loro popoli. A partire da quando affermano che “il debito non è grave”, perché invece “è un fardello insostenib­ile”». Ma Tria, incassati da poco i dati Istat sul debito record dell’Italia 2018, ribatte che «i nazionalis­ti sono soprattutt­o nell’Europa del Nord», fra i paesi che premono per rafforzare i vincoli fiscali e limitare i titoli di Stato nei bilanci bancari. «In Europa – chiosa Tria – dovremmo passare più tempo a decidere che cosa fare insieme, e meno a guardare che cosa fa il vicino». Qualche passo avanti arriva invece sul cantiere infinito della web tax. L’Italia è tornata a prevederla nell’ultima manovra, la Francia discuterà di una misura analoga nel consiglio dei ministri di mercoledì, ma un’apertura arriva, inedita, anche dall’Olanda e dal sottosegre­tario al Tesoro Usa Steve Mnuchin, che si è detto disposto a trovare una soluzione comune in sede Ocse entro l’anno. Per Le Maire è il segno che «quando agisce insieme l’Europa pesa di più». In attesa di passare ai fatti.

Il presidente di Confindust­ria: «D’accordo con Siri, rivedere codice appalti e ruolo dell’Anac»

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L’intervista. Ieri il sottosegre­tario Armando Siri al Sole 24 Ore

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