Paesi emergenti, cresce il peso della Cina negli indici azionari Msci
Processo in tre fasi fino a novembre: Pechino varrà il 3,3% del paniere
Sale il peso della Cina negli indici azionari Msci. Il percorso - ha fatto sapere la società che fornisce i noti panieri azionari - avverrà in tre fasi e si concluderà a novembre: il peso dei listini cinesi negli indici dedicati ai mercati emergenti è destinato per allora a salire al 3,3% dall’attuale 0,71 per cento. Attualmente gli indici comprendono solo le azioni di società cinesi quotate su piazze offshore come Hong Kong e Shanghai. La decisione di Msci è destinata a generare un flusso di capitali verso la Cina stimato in circa 125 miliardi di dollari. Questo perché gli i fondi che prendono come riferimento (benchmarck) gli indici Msci (si parla di fondi con asset in gestione per 1900 miliardi di dollari) dovranno comprare più azioni cinesi per replicare l’andamento degli indici.
Il mercato azionario cinese capitalizza 6400 miliardi di dollari ed è il secondo al mondo dopo Wall Street. Storicamente tuttavia il suo peso all’interno degli indici è stato minimo perché la compravendita di azioni di classe A quotate sulle piazze di Shanghai e Shenzen è appannaggio prevalentemente di investitori domestici. Per i fondi esteri l’unico modo per investire in Cina è operare su piazze estere: tipicamente Hong Kong e Wall Street dove i grossi nomi del Made in China sono quotati.
Il contesto tuttavia sta cambiando: la Cina ha messo in atto una serie di riforme per aprirsi al mercato. Un processo che ha registrato un’accelerazione negli ultimi anni e che ha comportato un costante aumento dei flussi di capitale verso la Cina. Gli investitori istituzionali, finora rimasti ai margini in questo processo, con l’inclusione negli indici Msci entrano in gioco. La prima inclusione risale al 31 maggio 2018. L’ampliamento deciso ieri è un ulteriore passo in avanti in questa direzione ma c’è da aspettarsi che il processo continui. «Il mercato azionario cinese è potenzialmente in grado di arrivare a pesare per il 40% dell’indice Msci Emerging Market» si legge in una nota di Msci. Perché una piena inclusione avvenga tuttavia è necessario che il processo di liberalizzazione avviato dalle autorità cinesi faccia ulteriori passi avanti.