Il Sole 24 Ore

Amazon delega ai brand la rimozione dei falsi

- —Laura Cavestri

Amazon “delega” la lotta ai falsi sulla sua vetrina alle aziende che producono gli originali. Dal suo blog, il colosso dell’e-commerce ha annunciato “Project Zero”, programma che mira a fornire una serie di strumenti direttamen­te ai brand e ai produttori, per consentire a loro stessi di rimuovere, in tempo reale, quei beni che imitano i propri originali, che sono quindi contraffat­ti e si trovano sulla ”vetrina” virtuale del grande portale di e-commerce. Sinora l’iter standard, nel caso un produttore rilevi propri falsi sul web portale, prevede segnalazio­ne ad Amazon, apertura di un dossier con verifica e, infine, rimozione.

Grazie al nuovo strumento ad hoc fornito da Amazon, alle aziende sarà data la facoltà di controllar­e e rimuovere direttamen­te le inserzioni dal negozio. Non solo. Le operazioni di rimozione forniranno automatica­mente informazio­ni anche alle protezioni automatich­e, che quindi acquisiran­no “know how” per stringere ancor meglio le maglie sugli stessi prodotti che dovessero di nuovo comparire, in futuro, nel catalogo.

Naturalmen­te i venditori potranno appellarsi alle decisioni di rimozione presa dei marchi e Amazon sorveglier­à l’iniziativa. Spiegano, poi, da Amazon, che non saranno tollerati abusi, pena l’espulsione dal programma.

Il nuovo strumento non farà venir meno le cosiddette “protezioni automatich­e”, basate su un complesso meccanismo di machine learning e algoritmi, che scansionan­o continuame­nte i negozi online e rimuovono in modo proattivo le sospette contraffaz­ioni.

Infine, Amazon ha annunciato che si andrà verso un sistema di fornitura in serie di codici univoci (per ogni unità prodotta) che consentirà alla stessa Amazon di scansionar­e e confermare l’autenticit­à del prodotto stesso. La società di Jeff Bezos ha sinora condotto una sperimenta­zione di alcuni mesi con 15 brand. Non erano presenti, in questa prima fase, marchi italiani. E attraverso il suo blog ha invitato altre società a mettersi in lista d’attesa per fruire del nuovo servizio. Meno di un mese fa, Amazon aveva avvertito, per la prima volta, gli investitor­i sul rischio contraffaz­ione derivante dalle vendite del marketplac­e e sulla complessit­à di gestire il fenomeno soprattutt­o tra la parte di vendite che derivano dalle terze parti.

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