Diesel ancora in calo, mercato giù del 2,4%
Filiere in campo contro i Bonus-Malus. Fca perde l’8% ma Jeep cresce del 37%
Continua a perdere quota il mercato italiano dell’auto, con le immatricolazioni calate a febbraio del 2,4%, a quota 177.825 autovetture. L’entrata in vigore del sistema Bonus-Malus, però, ha attutito il colpo e ha probabilmente sostenuto le vendite di quei modelli che a distanza di qualche giorno sarebbero stati colpiti dalla sovraimposta. E così la frenata del settore passa dal -7,6% di gennaio al -2,4 del mese scorso, dopo un 2018 che ha chiuso a -3,1% rispetto al 2017. L’Italia è in linea con le performance dei maggiori mercati europei anche se non è riuscita nella fase di recupero dei volumi – dal 2014 in poi – a raggiungere i livelli di mercato del 2007, prima della crisi. Il primo bimestre dell’anno, come fa notare Federauto, archivia una flessione complessiva del 4,9%, con una buona tenuta però delle vendite a privati, che crescono circa del 12%, mentre soffrono le immatricolazioni a società e noleggio. Si conferma come una costante la contrazione delle vendite di auto diesel, -21,3% a febbraio, bene le auto ibride (+43,7%), le vetture a benzina (+29,1%) e quelle elettriche (+4,5%). In valore assoluto, sottolinea l’Unrae, i primi due mesi dell’anno hanno registrato 17.500 vetture in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Bene l’andamento per i privati, mentre l’entrata in vigore del sistema Bonus-Malus ha spinto molti concessionari (si veda l’articolo sopra) ad immatricolare il mese scorso le vetture destinate ad essere gravate dall’imposta, così da immetterle sul mercato come chilometri zero.
Tutti gli operatori della filiera restano molto critici rispetto al nuovo sistema di incentivi e penalizzazioni. In questo contesto, dicono, una penalizzazione fiscale è ancora più assurda. Paolo Scudieri, a capo dell’Anfia (filiera automotive), fa notare poi che «il provvedimento riguarda le auto nuove di ultima generazione, le Euro 6, che hanno emissioni di gran lunga inferiori ai 14,7 milioni di vetture ante Euro4 circolanti in Italia». Gli operatori della filiera, aggiunge Michele Crisci dell’Unrae (produttori stranieri) chiedono «un confronto urgente con il Governo per delineare una strategia concreta per conseguire soluzioni utili all’economia del settore automotive, all’ambiente e all’ecosistema produttivo». Guarda alle risorse messe in campo dal Governo a sostegno delle vetture a più basso impatto Gian Primo Quagliano del Centro Studi Promotor: «Considerate le dimensioni dello stanziamento, pari a 60 milioni per il 2019, secondo i nostri calcoli fino al 31 dicembre gli incentivi erogabili possono riguardare da un minimo di 10mila ad un massimo di 40mila vetture». Una goccia , aggiunge, rispetto alle immatricolazioni in Italia, 1,91 milioni l’anno scorso.
Fiat Chrysler ha registrato un mese in calo dell’8%, ad eccezione delle vetture a marchio Jeep (+37,5%) e Lancia (+38,9%). Fiat Panda e Fiat 500 sono risultate le le auto più vendute tra le superutilitarie, mentre Lancia Ypsilon è la più venduta tra le utilitarie. I modelli del Gruppo Fca, inoltre, rappresentano il 21% del mercato dei Suv di tutte le dimensioni. mentre il Gruppo mantiere il 24,8% di quota di mercato. Tra i principali gruppi automobilistici, Psa si consolida al secondo posto con vendite in positivo del 3,7%, trainate dal brand Opel, Volkswagen resta stabile nel mese con Seat in crescita mentre il marchio della casa e Skoda segnano un calo. Renault perde il 5% delle vendite in Italia, Ford oltre il doppio, bene Toyota. Bmw archivia un mese positivo mentre Daimler, pur registrando l’aumento delle vendite Mercedes, chiude a -1,3 per il calo di Smart. Da segnalare inoltre il +64% di Volvo (a quota 1.877 vetture nel mese) e le 96 Tesla sul mercato a febbraio.
In controtendenza invece il mercato delle due ruote, come evidenzia l’Ancma, l’Associazione nazionale ciclo motocicloe accessori. A febbraio si registrano 16.020 immatricolazioni di veicoli superiori a 50cc, in crescita del 20% rispetto allo stesso mese del 2018. In particolare, sono gli scooter a trascinare verso l’alto le vendite, bene anche le moto mentre i “cinquantini” registrano un calo dell’1,8%.