Interventista e sempre meno naïf: la svolta dell’Aja, antagonista di Parigi
C’era una volta l’Olanda, emblema di liberismo figlio di una tradizione antica e di una consuetudine contemporanea. Un Paese pronto a rimpiazzare il Regno Unito, tradizionale campione del libero mercato in uscita dall’Unione europea. Il raid del governo olandese sul capitale di Air France-Klm non ha colto alla sprovvista solo la Francia, ma ha sorpreso anche buona parte dell’opinione pubblica: davvero i Paesi Bassi hanno imboccato la strada dell’interventismo statale, di una difesa “alla francese” dei campioni nazionali?
Non si tratta in realtà di una brusca sterzata sulla scia di una tendenza globale sempre più diffusa, quella appunto interventista e protezionista. Il governo olandese, già allora guidato dal premier liberale Mark Rutte, nel 2013 si era opposto al tentativo di acquisizione da parte del miliardario messicano Carlos Slim della società di tlc KPN, nel 2016 a quello della compagnia postale PostNL da parte della belga Bpost. In questi mesi, inoltre, all’Aja è allo studio una legge che garantisca alle società quotate un periodo “di grazia” di 250 giorni per ponderare un takeover ritenuto ostile. «L’interesse pubblico deve venire prima», ha commentato a proposito di Air France-Klm il leader dell’opposizione laburista, Lodewijk Asscher. «Non possiamo più essere naïf», confermano fonti governative. «Naïf» è lo stesso aggettivo usato da Rutte in un recente discorso in cui spronava l’Europa a farsi valere di più. E nel nuovo corso olandese è innegabile l’impronta del premier, che da un anno ha assunto la leadership di un terzo polo europeo - la cosiddetta “Nuova lega anseatica” - affiancato al tradizionale asse franco-tedesco e deciso a colmare il vuoto di potere lasciato dalla Gran Bretagna con la Brexit. Paesi che non solo vogliono contare di più in Europa ma anche imporre la loro visione di Eurozona, meno ambiziosa di quella tratteggiata dal presidente francese Emmanuel Macron nel discorso alla Sorbona del settembre 2017. Nella riforma dell’Eurozona allo studio, dal bilancio al nuovo Esm, sta prevalendo la posizione olandese; nella vicenda Air FranceKlm Parigi ha dovuto ingoiare il rospo. Per Macron Rutte più che un alleato inizia a diventare un antagonista.