Il Sole 24 Ore

Progressi Usa-Cina ma Pechino non cede sugli aiuti di stato

Via libera del Canada all’estradizio­ne della figlia del fondatore di Huawei

- Riccardo Barlaam

Dal nostro corrispond­ente I mercati finanziari hanno concluso la settimana in positivo, sull’onda degli ultimi dati positivi sulle prospettiv­e di crescita della Cina e per le attese su un accordo nella “trade war” con gli Stati Uniti. A Wall Street, da inizio anno, l’S&P500 ha guadagnato l’11%. Secondo gli economisti di BoA Merrill Lynch le azioni Usa sono vicine ai massimi da 70 anni in confronto aimercati finanziari dei paesi sviluppati.

L’amministra­zione Usa ha confermato che si sta lavorando per trovare un’intesa finale sulla guerra commercial­e con la Cina. Il segretario al Tesoro Steven Mnuchin ha detto che le due delegazion­i a Washington hanno preparato un documento conclusivo di 150 pagine «molto dettagliat­o», ma ha avvisato che «c’è molto lavoro ancora da fare». Il consiglier­e economico Larry Kudlow parla di un «accordo storico» vicino. Mentre Robert Lighthizer, il falco dell’amministra­zione che guida i negoziati con la Cina, è più prudente. Ha dichiarato che gli Stati Uniti non accetteran­no una pace commercial­e che non includa «significat­ivi cambiament­i struttural­i» del sistema cinese. Pechino, da parte sua, è pronta ad accettare una lunga lista di concession­i. Una su tutte: i cinesi hanno offerto di acquistare 1.200 miliardi di dollari di prodotti made in Usa nei prossimi sei anni per diminuire il disavanzo. Ma sono irremovibi­li sul punto dei cambiament­i struttural­i che, tradotto, significa rinunciare agli aiuti di stato per le aziende pubbliche cinesi, uno dei capisaldi alla base del piano di sviluppo Made in China 2025.

Nei sei memorandum di intesa del documento finale su cui si sta lavorando, la Cina offre aperture su agricoltur­a, barriere non tariffarie, proprietà intellettu­ale, servizi finanziari, trasferime­nto di tecnologie e stabilizza­zione valutaria. Nell’agricoltur­a, oltre a 30 miliardi di dollari di ulteriori acquisti di soia, riso, mais e grano Usa, Pechino è pronta a cancellare il divieto all’export per la carne di pollo americana, attivo dal 2015 dopo l’influenza aviaria.

Trump ha sentito il presidente Xi per telefono a margine del vertice in Vietnam con Kim Jong-un. Ha ribadito il suo ottimismo sui negoziati con la Cina che stanno avendo «progressi incredibil­i». Tuttavia ha detto di essere pronto a fare un passo indietro e a far saltare il tavolo dei negoziati se non ci sarà un buon accordo. Il Fondo monetario stima i danni di una mancata intesa in un -0,2% per il Pil Usa 2019 e -0,6% per quello cinese, già in frenata. Uno studio dell’Institute of internatio­nal finance, inoltre, afferma che la guerra con la Cina è già costata agli Usa 40 miliardi di dollari di export.

Sul fronte dei rapporti Stati UnitiCina va registrato il semaforo verde del Canada per l’estradizio­ne di Meng Wanzhou, la cfo e figlia del fondatore di Huawei accusata di aver violato le sanzioni all’Iran. Un punto a favore per il colosso delle tlc cinese in terra americana arriva invece da Seattle, dove Huawei è stata dichiarata “non colpevole” nella causa per spionaggio avanzata da TMobile relativa a un software-robot per smartphone. Gli Usa, infine, in sede Wto hanno vinto un procedimen­to sugli aiuti di stato concessi dalla Cina su grano e riso, in violazione delle regole internazio­nali.

NEW YORK

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