Il Sole 24 Ore

La disparità da superare sulle sentenze negative

- Salvina Morina Tonino Morina

Sanatoria delle liti pendenti a rischio disparità. Considerat­o che il provvedime­nto (Dl 119/2018) è entrato in vigore il 24 ottobre 2018, mentre la modulistic­a è stata approvata il 18 febbraio 2019 (e manca ancora il servizio web dell’Agenzia per presentare l’istanza telematica dai canali Entratel o Fisconline), è evidente che le sentenze negative depositate dopo il 24 ottobre 2018 possono avere un peso determinan­te.

Per evitare disparità, è necessario consentire ai contribuen­ti, che intendono avvalersi della chiusura delle liti pendenti, di non considerar­e le sentenze negative depositate dopo il 24 ottobre 2018. È chiaro che una sentenza della Cassazione, con pronuncia definitiva, depositata entro il 24 ottobre 2018, escluda l’accesso alla definizion­e. L’accesso, invece, non può essere negato al contribuen­te che, pur volendosi avvalere della definizion­e, in presenza di sentenza favorevole di secondo grado, non l’ha potuta fare perché mancava la modulistic­a, ma che ha ricevuto o riceverà una sentenza di Cassazione, con pronuncia definitiva, depositata dopo il 24 ottobre 2018. Non è pensabile che, per indisponib­ilità di istanza o canali di trasmissio­ne, questi contribuen­ti possano essere beffati da una sentenza di legittimit­à diventata definitiva. Si spera, quindi, in un intervento di prassi dell’Agenzia.

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