Aliquota ordinaria per i database solo digitali
Inapplicabile l’Iva al 4% per le banche dati senza codici Isbn e Issn
Aliquota Iva ordinaria per la fornitura di banche dati elettroniche e servizi di editoria privi dei codici identificativi internazionali Isbn e Issn. È quanto chiarito dall’agenzia delle Entrate con la risposta a interpello 69/2019 di ieri, in cui, dopo aver compiuto una ricostruzione della normativa e della prassi concernente i prodotti editoriali, ha escluso l’applicazione dell’aliquota Iva ridotta, pari al 4 per cento, per le banche dati offerte dalla società che ha presentato il quesito.
In particolare, trattasi di banche dati aventi a oggetto guide pratiche, guide normative, quesiti e risposte, scadenzaario degli adempimenti, codici normativi e legislazione vigenti, prassi, giurisprudenza e altro, per le quali la società non aveva provveduto a richiedere i codici identificativi internazionali Isbn e Issn (codici adottati a livello internazionale che consentono una identificazione univoca del prodotto editoriale).
Il n. 18) della Tabella A allegata al decreto Iva prevede l’applicazione dell’aliquota Iva agevolata del 4 per cento alla commercializzazione di giornali e notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici. Al dettato normativo si uniscono i chiarimenti della prassi secondo cui, al fine della applicazione dell’aliquota agevolata, i prodotti editoriali individuati dalla norma, possono essere veicolati attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi di comunicazione elettronica e devono comunque essere tutti identificati da codice Isbn o Issn.
L’ampliamento del novero dei prodotti cui può essere applicata l’aliquota Iva agevolata è stato disposto dalla legge di Stabilità del 2016, per effetto della quale la disposizione è a oggi applicabile non solo alla fornitura in formato cartaceo di giornali e notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici, ma anche alla fornitura degli stessi in formato digitale, ricomprendendo quindi anche gli e-book.
Un’ulteriore apertura da parte della prassi si è avuta nel 2017, con la risoluzione 120/E, in cui l’agenzia delle Entrate ha avuto modo di chiarire che l’aliquota Iva del 4 per cento è altresì applicabile al contratto di abbonamento a una banca dati online quando la ragione economica della conclusione del contratto di abbonamento è quella di consentire all’abbonato di acquisire il contenuto digitalizzato di libri e altre pubblicazioni aventi le caratteristiche di giornali, notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici, muniti di codice Isbn e Issn.