Il Sole 24 Ore

Una scossa alle città con Minimò: la microcar Seat per la mobilità

Il concept. La casa spagnola al salone della tecnologia digitale svela un prototipo di vettura due posti, iperconnes­sa con le batterie che si sostituisc­ono in pochi secondi per agevolare i servizi di sharing

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Mario Cianflone

Dal nostro inviato

BARCELLONA

Tra tanti smartphone pieghevoli (la nuova big thing dell’hi-tech) e tradiziona­li e device indossabil­i di nuova generazion­e, anche l’auto è stata protagonis­ta dell’appena concluso Mobile World Congress di Barcellona, l’annuale salone delle tecnologie “mobili” che come tali coinvolgon­o, in un volontario gioco di parole anche la mobilità intesa come veicoli (compresi i discutibil­i monopattin­i a batteria), servizi e tecnologie. E qui la parola d’ordine è 5G, le reti a larghissim­a banda di nuova generazion­e che promettono di rivoluzion­are internet come la conosciamo, ma anche l’auto che diventa più connessa e con maggiori capacità di guida automatizz­ata.

Seat che è di Barcellona, anzi di Martorell, al Mwc gioca in casa e ha tolto i veli a un concept (molto vicino alla produzione di serie) di veicolo urbano. È ovviamente elettrico, si chiama Minimò, in omaggio alla sua essenziali­tà e non è un’automobile, ma un quadricicl­o che a dire il vero ricalca aggiornand­olo anche in chiave digitale e 5G, il concetto della Renault Twizy. Riunisce i vantaggi delle dimensioni di uno scooterone con la sicurezza e il comfort di un autoveicol­o più grande. Rispetto a una moto è totalmente chiuso per aumentare la sicurezza e la sua capacità di servire un numero più ampio di conducenti e passeggeri.

È stato sviluppato - per rispondere alle esigenze di mobilità nelle grandi città, dove le severe normative sulle emissioni limitano l’accesso ai veicoli privati, soprattutt­o termici, nelle aree urbane ai veicoli termici. Minimò, infatti, si parcheggia facilmente e si destreggia abilmente nel traffico. Lungo 2,5 metri e largo 1,24 metri, occupa una superficie che è una frazione di quella di una vettura.

Il target principale è quello dei servizi di sharing urbano, non a caso le batterie sono rimovibili facilmente e questo semplifica le operazioni di rifornimen­to da parte dell’operatore il quale può ripristina­re la funzionali­tà inserendo un pacco nuovo posto sotto il pianale sotto in una zona accessibil­e. La batteria può essere sostituita con un pacchetto nuovo in pochi secondi e con il minimo sforzo, consentend­o al veicolo di continuare il suo viaggio molto più rapidament­e rispetto agli altri veicoli elettrici presenti. Minimò offre oltre 100 km di autonomia con una singola carica e ha due posti in tandem, quanto basta per la mobilità cittadina a corto raggio.

«La micromobil­ità – dice il presidente di Luca De Meo - , ossia gli spostament­i sotto i 10 km, rappresent­ano oggi circa il 60% del totale.

È un business con un grande potenziale per un fornitore di mobilità come quello che vogliamo diventare, e abbiamo la missione di creare idee e prodotti pensati per i viaggi brevi. Il gruppo Volkswagen e i suoi diversi marchi utilizzera­nno le nostre soluzioni in tutto il mondo. Seat è nella posizione ideale per guidare questa strategia, in primo luogo perché ci troviamo in un ambiente metropolit­ano come Barcellona, e dall’altra perché la città ha una grande tradizione nella progettazi­one e produzione delle due ruote».

Minimó porta in dote soluzioni di connettivi­tà basate sulla tecnologia wireless Android Auto, ed è predispost­o per le reti 5G nonché le future tecnologie autonome di Livello 4. Un display digitale centrale dietro al volante combina le funzioni del cluster strumenti e del contenuto digitale dello smartphone dell’utente con i necessari requisiti di guida in sicurezza abbinando comandi di guida e Google Voice Assistant.

Il veicolo ideato da Seat è un tassello di un’ampia strategia d verso l’innovazion­e.

Nel mirino della marca spagnola c’è anche il modo del digitale per trasformar­si da produttore di automobili a fornitore di servizi di mobilità. Seat ha, infatti, deciso di realizzare a Barcellona un centro d’eccellenza per lo sviluppo di software.

«Abbiamo deciso questo spasso spiega Luca De Meo - al fine di adattarci a un contesto segnato dal cambiament­o, ma anche per affrontare con successo la trasformaz­ione digitale dell’azienda e dei prodotti. Presto metà del valore di un’auto sarà in software ed elettronic­a».

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Tandem. Seat Minimò si ispira concettual­mente a veicoli come la Renault Twizy ma la «due posti in fila» spagnola, che potrebbe essere prodotta in serie, offre più confort e tanta tecnologia digitale. Il proprio smartphone ad esempio si trasforma nel quadro strumenti grazie ad Android Auto wireless
 ??  ?? Software e 5G. Seat, nella foto il presidente Luca De Meo, ha deciso di creare a Barcellona un centro di sviluppo software per creare interfacce di bordo, piattaform­e di mobilità e sfruttare le reti 5G
Software e 5G. Seat, nella foto il presidente Luca De Meo, ha deciso di creare a Barcellona un centro di sviluppo software per creare interfacce di bordo, piattaform­e di mobilità e sfruttare le reti 5G
 ??  ?? «Power bank». Le batterie del Seat Minimo sono estraibili facilmente in questo modo possono essere sostituite con altre cariche ed evitare le soste e assicurare la continuità dei servizi di condivisio­ne urbana. L’autonomia è di circa 100 km
«Power bank». Le batterie del Seat Minimo sono estraibili facilmente in questo modo possono essere sostituite con altre cariche ed evitare le soste e assicurare la continuità dei servizi di condivisio­ne urbana. L’autonomia è di circa 100 km

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