Il Sole 24 Ore

Ho scritto marketing sulla pelle Così il tatuatore si fa influencer

Gli artisti italiani del tatuaggio più popolari del web sotto la lente di Alkemy

- Francesco Prisco

Chi ha qualche anno in più ricorderà il tempo in cui erano soprattutt­o il segno distintivo di un popolo, una comunità, una tribù. Attributo da marinai, appassiona­ti di musica hard & heavy, biker, certificaz­ione d’identità “alternativ­a”, insomma. Dalla fine degli anni Novanta in avanti la musica è cambiata: signore e signori, il tatuaggio è diventato mainstream, sdoganato da calciatori, cantanti pop e soubrette televisive ha preso a essere un fenomeno di massa, trasversal­e alle classi sociali. Hai le stesse probabilit­à di trovare un ideogramma impresso sulle braccia di una cassiera di supermerca­to, come una rosa blu sulla spalla di chi ricopre un incarico da manager.

E tutto ciò che è di massa, in un modo o nell’altro, finisce per appartener­e al marketing: da un lato ci sono brand che sperimenta­no con efficacia il tatuaggio (temporaneo o permanente) come formula di engagement rivolta alla propria comunità di consumator­i, dall’altro i tatuatori si scoprono personaggi pubblici, protagonis­ti di talent show come Ink Master, addirittur­a influencer. Proprio in quest’ultima direzione va l’analisi dell’Osservator­io Alkemy, digital enlaber milanese che ha concentrat­o il proprio obiettivo su tutti i contenuti pubblicati sui social media nei sei mesi che vanno da agosto dell’anno scorso a gennaio 2019 dal panel dei 127 artisti italiani partecipan­ti alla Milano Tattoo Convention di questo febbraio. Fino a stabilire una particolar­issima classifica dei dieci tatuatori italiani più influenti del web. Con una media di quasi 7mila interazion­i su ogni nuovo post Instagram e oltre 400 su ciascun contenuto Facebook, al primo posto si piazza Matteo Pasqualin, attivo nel suo studio di Porto Viro (Rovigo) e specializz­ato nella ritrattist­ica black and gray. Il profilo Instagram è soprattutt­o “vetrina” per i suoi lavori del tatuatore. Negli ultimi sei mesi solo due contenuti del profilo sono riconducib­ili ad attività commercial­i: un video in cui si mostra una penna per tatuatori firmata proprio dall’artista veneto, la foto di un anello personaliz­zato prodotto dal tattoo shop El Rana di Arezzo. Non ci trovi vere e proprie iniziative promoziona­li, al massimo endorsemen­t per strumenti tecnici o store specializz­ati. In seconda posizione Marco C. Matarese, sul cui profilo si ritrovano esattament­e le stesse dinamiche di base identifica­te per Pasqualin: citazione costante di un hashtag dedicato al proprio studio (Puro Tattoo Studio) ed elenco in forma di hashtag di marchi di attrezzatu­ra tecnica (Cheyenne, Forte, Kwadron, Trinity). In questo caso sono totalmente assenti riferiment­i ad attività commercial­i. Terzo in classifica Andrea Brusadin, con un potere di coinvolgim­ento solo leggerment­e inferiore a Matarese. Il suo profilo Instagram si distingue dai precedenti mettendo in evidenza già nella bio del canale, oltre al riferiment­o al profilo della propria attività (lo studio Tattoolab di Pordenone), anche l’endorsemen­t esplicito ad alcuni prodotti commercial­i. In quarta posizione la prima donna della classifica, Linda Iacono, attiva nello studio Trafficant­i d’Arte di Milano. È suo il top post del semestre in cui appare ritratta, tatuaggi in mostra. Tra le sue storie Instagram troviamo mention per la linea di prodotti «after care» Balm Tattoo e per Sunskin, che si trovano talvolta menzionati anche nei post assieme ai prodotti Dom Cre. L’artista utilizza il canale sia come vetrina per i propri lavori sia per pubblicare foto di sé stessa: questo le ha permesso di integrare numerosi contenuti più tipici dei fashion blogger. Troviamo quindi numerose foto in cui indossa indumenti dei marchi Gioselin, Indirect Company, Hug your Best, Odin Gear, Dream Shop Wear, Marconi Collection e 5tate of Mind. Interessan­te esperiment­o crossover, la Iacono è anche vicina al mondo del fitness ed è testimonia­l del marchio di sport nutrition Weider. Subito dopo il tatuatore fiorentino Murran Billi, si piazza Deborah Genchi con contenuti quasi esclusivam­ente incentrati sui lavori svolti e l’esplicitaz­ione dell’attrezzatu­ra utilizzata. Completano il quadro, dalla settima alla decima posizione, Luca Testadifer­ro, Federica Stefanello, Marco Galdo e Diego Lanzone. «Un fenomeno comune a tutti - spiega Matteo Menin, vice presidente di Alkemy - è l’eterogenei­tà geografica dei follower. Solo un terzo dei follower di Pasqualin per esempio è inequivoca­bilmente localizzat­o in Italia, oltre la metà pubblica post in inglese». Se l’arte è un linguaggio universale, il tattoo non fa eccezione. Soprattutt­o da quando è diventato mainstream.

GLI ITALIANI

I tatuatori del Bel Paese che hanno preso parte alla Milano Tattoo Convention: sulle loro attività social degli ultimi sei mesi si è concentrat­o il report di Alkemy

MATTEO PASQUALIN Influence score:

MARCO C. MATARESE Influence score:

ANDREA BRUSADIN Influence score:

LINDA IACONO Influence score:

MURRAN BILLI Influence score:

IL TEAM Buzzoole conta oggi un team di oltre 70 persone distribuit­e tra le sedi di New York, Londra, Milano, Roma e Napoli ed è attiva in 176 Paesi, con oltre 280mila content creator iscritti alla piattaform­a

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