Ecobonus al via in sordina Boom di acquisti all’estero
Immatricolazioni anticipate per l’ecotassa, km zero ai massimi da settembre I sottosegretari Galli e Gava confermano che si pensa a incentivi più ampi
Se si contasse anche l’import parallelo a febbraio il mercato dell’auto non avrebbe perso il 2,34%, ma guadagnato lo 0,67%. È l’effetto ecotassa: immatricolazioni anticipate per evitare il tributo sull’acquisto. Ecobonus al rallenty , visto che non ha acceso l’interesse per i modelli ecologici che beneficiano del contributo.
Se si contassero anche le importazioni parallele, a febbraio il mercato dell’auto non avrebbe perso il 2,34% (si veda l’articolo sotto), ma guadagnato lo 0,67%. È l’effetto dell’ecotassa, che ha spinto molti operatori acorrere per anticipare le immatricolazioni, per avere la certezza di sottrarre più vetture possibile al nuovo tributo sull’acquisto. Molto più lento l’andamento dell’ecobonus, entrato anch’esso in vigore ieri: com’era prevedibile, nelle concessionarie non si è registrato alcun particolare aumento d’interesse per i modelli elettrici e ibridi plug-in, che beneficiano del contributo. Nel Governo c’è chi pensa a incentivi per una platea più ampia. Piuttosto, gli operatori sono sempre preoccupati per le modalità applicative, sia dell’ecotassa sia dell’incentivo.
L’effetto-ecotassa
Secondo le elaborazioni di Dataforce sui dati del ministero delle Infrastrutture, a febbraio le importazioni parallele (autovetture immatricolate all’estero negli ultimi sei mesi e ritargate in Italia) sono state 19.066, contro le 13.595 del febbraio precedente. Un’impennata di oltre il 40%, dovuta all’esigenza di anticipare il più possibile le immatricolazioni per far sì che avvenissero prima di ieri, data di entrata in vigore dell’ecotassa.
Sempre dalle elaborazioni di Dataforce emerge che, dopo mesi di rallentamento dovuti al tentativo di recuperare margini di guadagno, sono tornate ad aumentare le immatricolazioni di esemplari a chilometri zero: 20.178 tra quelli delle case automobilistiche e quelli delle concessionarie. Sono il 27,34% in meno rispetto Il 6 marzo sarà in edicola con Il Sole 24 Ore lo speciale «Guida auto 2019», che in 56 pagine esaminerà le regole sull’ecobonus, l’ecotassa e le detrazioni fiscali sugli impianti di ricarica. Nel fascicolo saranno riportate le tabelle complete con i modelli che danno diritto al bonus e quelli soggetto all’applicazione dell’ecotassa
al febbraio 2018, ma era dallo scorso settembre che non superavano quota 20mila.
A conferma della corsa per evitare l’ecotassa c’è il fatto che le immatricolazioni degli ultimi tre giorni del mese sono state il 44,5% del totale mensile. Anche qui è il dato più alto da settembre, cioè da quando si era deciso di ridurre le chilometri zero.
Ecobonus con poco appeal
Da mezzogiorno di ieri il ministero dello Sviluppo economico ha aperto il mini-sito dedicato all’ecobonus (https://ecobonus.mise.gov.it). C’è una parte aperta a tutti, con alcune risposte alle domande più comuni, e un’altra riservata agli operatori.
Quest’ultima comprende la piattaforma telematica dalla quale i venditori dovranno prenotare l’ecobonus quando concludono un contratto che
lo prevede. Ma al momento gli operatori possono solo accreditarsi: la piattaforma non può essere attivata, perché non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale attuativo (i cui contenuti principali sono stati anticipati sul Sole 24 Ore del 24 febbraio).
In ogni caso, chi effettuasse un acquisto già ora non perderebbe il diritto all’incentivo, che è entrato in vigore ieri. Dovrebbe poi essere l’operatore a effettuare la prenotazione appena la piattaforma verrà attivata e il cliente non dovrebbe in alcun caso rischiare di perdere il contributo statale, perché esso deve essere menzionato già nel contratto e se non dovesse essere erogato per ragioni che non dipendono dall’acquirente resterebbe di fatto a carico del venditore o della casa costruttrice. Tanto più che la risoluzione 32/E con cui l’altro ieri l’agenzia delle Entrate ha dettato le prime disposizioni applicative ha affermato che, quando per irregolarità legate alla rottamazione dell’eventuale vecchio veicolo consegnato al venditore la legge prevede che l’ecobonus non venga riconosciuto, sono il costruttore o l’importatore a perdere il credito d’imposta. Una disposizione che sembra contenere un principio applicabile anche per altre situazioni.
In ogni caso, non sembra esserci urgenza di attivare la piattaforma: diversi operatori interpellati dal Sole 24 Ore concordano nel riferire che negli autosaloni non si è registrata una particolare affluenza di clienti spinti dell’ecobonus.
I possibili ampliamenti
Ieri i sottosegretari allo Sviluppo economico, Dario Galli,e all’Ambiente, Vannia Gava, hanno confermato che si pensa a incentivi per auto con motore tradizionale. Sono entrambi leghisti. Si potrebbe pensare a un altro fronte di attrito con i Cinquestelle, che hanno voluto l’ecotassa e incentivi limitati a elettriche e ibride. Ma mercoledì la Camera ha votato a maggioranza, col parere favorevole del Governo, una mozione su incentivi addirittura sull’usato recente e un rallentamento dell’erogazione dell’ecobonus di quest’anno che sembra venire incontro alle esigenze di Fca, che solo a fine anno dovrebbe disporre di un modello incentivabile (si veda Il Sole 24 Ore dell’altro ieri).
I dubbi
Nel frattempo, tra gli operatori crescono i dubbi sulle modalità applicative, sia dell’ecotassa sia dell’ecobonus. Le perplessità non riguardano solo i dettagli.
I problemi più importanti sono quelli sull’ecotassa per i veicoli già targati all’estero: non di rado i valori di CO2, essenziali per calcolare il tributo, non sono riportati nei documenti. Inoltre, dovrebbero essere costretti a pagare anche i proprietari che hanno chiesto l’immatricolazione molto prima del 1° marzo ma la otterranno solo nei prossimi giorni a causa dei ritardi della Motorizzazione.