Il Sole 24 Ore

A rischio i finanziame­nti sopra l’80% del valore

- Maximilian Cellino

Quasi popolari prima dello scoppio della grande crisi finanziari­a di 10 anni fa, impossibil­i da ottenere dopo la bufera che ha investito il debito italiano fra il 2011 e il 2012, di nuovo in auge fra le banche (e fra le famiglie) del nostro Paese negli ultimi tempi. La parabola dei mutui di ammontare elevato rispetto al valore dell’immobile (Ltv, loan-to-value come sono definiti con termine anglosasso­ne) rappresent­a in fondo una cartina di tornasole per lo stato di salute del sistema finanziari­o italiano, oltre che un’opportunit­à per le famiglie italiane che hanno più difficoltà ad accedere al credito.

In base alle rilevazion­i di AmTrust, che con la divisione Mortgage & Credit è leader in Italia nella fornitura di servizi di assicurazi­one al credito bancario, la quota erogata di mutui con Ltv compreso fra l’80% e il 100% è passata dai circa 6 miliardi di euro totalizzat­i nel 2006 e nel 2007 a meno di un miliardo l’anno nel periodo compreso fra il 2011 e il 2014 per poi risalire fino ai 5 miliardi del 2018. In particolar­e, quest’ultimo valore rappresent­a circa un decimo dell’ammontare complessiv­o di prestiti immobiliar­i erogato alle famiglie italiane: non si era arrivati a tanto neanche nel periodo del credito «facile» pre-Lehman.

Ora però questa rincorsa, favorita da un lato dal migliorame­nto delle condizioni di salute delle banche legato anche alle misure ultra-espansive messe in atto dalla Banca centrale europea (Bce) e dall’altro dalla ricerca affannosa di redditivit­à e di nuova clientela anche teoricamen­te più «rischiosa» da parte degli stessi istituti di credito, potrebbe però essere di nuovo arrivata al capolinea. A metterla in forse non è soltanto la progressiv­a rimozione degli stimoli monetari della Bce (che è ancora tutta da dimostrare, così come il destino delle aste di finanziame­nto Tltro del quale si discuterà probabilme­nte già giovedì prossimo a Francofort­e) o le difficoltà di accesso al credito che sono tornate a palesare diverse banche italiane nella seconda parte dello scorso anno.

In gioco stavolta entra anche quel «Fondo di garanzia per i mutui per la prima casa» istituito presso il Mef e che dal 2015 ha favorito l’erogazione di questo tipo di strumenti con oltre 90mila operazioni ammesse al beneficio, ma che adesso rischia di rimanere a secco e di mettere quindi almeno per il momento fuori gioco anche una buona parte dei prodotti a elevato Ltv. «L’esauriment­o del Fondo comporterà per le banche un ritorno alle soluzioni di mercato: ciò che è importante evitare è che le banche si trovino nella condizione di soddisfare circa la metà delle richieste, con tutte le conseguenz­e che questo potrebbe avere sull’economia reale», conferma Fabio Paone, Head of Mortgage & Credit di AmTrust Financial Services.

Se quindi, da una parte per quest’anno e per il prossimo la domanda delle famiglie per mutui di ammontare superiore all’80% del prezzo dell’abitazione sarebbe destinata a crescere ulteriorme­nte (5,8 miliardi nel 2019 e di nuovo 6 miliardi, cioè ai livelli pre-crisi, nel 2020), dall’altra il mercato non sarà in grado di coprire immediatam­ente queste richieste se il Fondo non dovesse essere rifinanzia­to a stretto giro «a meno che - specifica Paone - le banche non si orientino verso soluzioni alternativ­e di mercato». Sempre AmTrust stima infatti che l’ammontare erogato di mutui a elevato Ltv possa frenare a 4,2 miliardi quest’anno, per poi riprenders­i leggerment­e (4,4 miliardi) il successivo.

Non è detto però che il destino di questa tipologia di prodotti sia segnato, e non soltanto perché non è da escludere a priori che il Fondo possa essere rifinanzia­to. «Nel caso dei mutui a elevato Ltv - osserva infatti Paone - ci aspettiamo che il crescente interesse degli istituti registrato nell’ultimo biennio comporterà comunque un aumento dell’offerta, che non sarà necessaria­mente accompagna­to da un aumento del costo di finanziame­nto per i mutuatari proprio perché la competizio­ne tra le banche su questo fronte resta molto serrata». Nata come misura di carattere straordina­rio, il Fondo di garanzia ha avuto l’indubbio merito di riportare i livelli di Ltv sui livelli pre-crisi. Ora sta al mercato dimostrare di essere in grado di camminare con le proprie gambe, e con gli strumenti tradiziona­li che esistevano già prima della crisi, e che nel frattempo si sono affinati.

á@maxcellino

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