Come fare del cinema il motore del progresso
AGinevra
non sono solo le organizzazioni internazionali e i giornalisti a chiedersi cosa possano fare per migliorare la società, c’ è anche il mondo del cinema. IlFifdh,ilFe stivale forum internazionale peri diritti umani che si tiene ogni anno in concomitanza del Consigli operi diritti umani delle Nazioni Unite e che è divenuto rapidamente la più importante rassegna pubblica per riflettere su questi temi, non potevano n essere all’ avanguardia in un nuovo modello di produzione e finanziamento dei film che iniziaafarsistrada: l’«impactproducing», un sistema per rafforzare le ricadute positive che i film possono avere.
Il festival, diretto da Isabelle Gattiker, ha organizzato in collaborazione con Doc Society una «Journée impact» che si terrà il 14 marzo prossimo. Farà incontrare cineasti, organizzazioni non governative, imprenditori e filantropi per far sì che i film o le cause che questi promuovono possano trovare finanziatori, sostenitori, attori capaci di trovare soluzioni per i problemi denunciati, oltre che essere “accompagnati”: fatti vedere in luoghi strategici, là dove vengono prese le decisioni, o agli studenti. Fa scuola il film ecologista Domani (2015) di Cyril Dion et Mélanie Laurent che propone soluzioni concrete per reinventare agricoltura, energia, economia, istruzione, addirittura democrazia, affinché siano più rispettose del pianeta e delle persone. Finanziato con il crowdfunding, è diventato un acceleratore di idee e un trascinatore di folle, oltre che uno strumento pedagogico.
«Presenteremo, ad esempio, a una platea composta da rappresentanti di organizzazioni come Amnesty Internati on al,Mé de cinsSans Fronti è reso l’ Alto commissariato peri rifugiati, ma an- che di fondazioni private, il film #387 di
Madeleine Leroyer (sul lavoro di alcuni anatomopatologi forensi quali l’italiana Cristina Cattaneo che cercano di ridare un nome ai migranti morti in ma
re, ndr) con l’obiettivo di favorire le partnership aumentando il potenziale impatto che un film del genere può avere» spiega Laura Longobardi, responsabile partnerships e relazioni pubbliche del Fifdh. «Un film come #387 può essere utile per portare avanti le campagne indifesa dei migranti, restituendo loro un’ identità », aggiunge. E conclude raccontando co mesi stiano persino creando nuove figure professionali: gli “impact producer” col compito di accompagnare il film anche dopo l’uscita e creare dei ponti con organizzazioni non governative, organizzazioni internazionali e finanziatori.