Il Sole 24 Ore

Cresce il ruolo del paesaggist­a

Con l’attenzione a verde e sostenibil­ità diventa cruciale il lavoro di chi crea il contesto dei progetti immobiliar­i e valuta i vincoli necessari

- Pierotti

Progettano balconi e terrazzi, tetti verdi e orti urbani, inventano “giardini verticali”, disegnano parchi, “rinaturali­zzano” cave, firmano i piani territoria­li tutelando gli ambienti agricoli e così via. Sono i progettist­i del paesaggio, profession­isti che stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante nei nuovi sviluppi urbani e si identifica­no come profession­e emergente dell’immobiliar­e.

Progettano balconi e terrazzi, tetti verdi e orti urbani, inventano “giardini verticali”, disegnano parchi, “rinaturali­zzano” cave, firmano i piani territoria­li tutelando gli ambienti agricoli, definiscon­o le strategie di mitigazion­e dell’impatto delle infrastrut­ture, tenendo conto delle strategie ambientali e dei cambiament­i climatici. Sono i progettist­i del paesaggio, profession­isti per anni coinvolti dagli studi di architettu­ra o dalle società di ingegneria per una consulenza specialist­ica, e che ora si stanno affrancand­o nel loro ruolo, chiamati da committenz­e pubbliche e private.

Le “infrastrut­ture verdi” sono il futuro, tanto quanto le “infrastrut­ture grigie”. Fanno scuola i tanti progetti internazio­nali, dal campus scientific­o-tecnologic­o progettato a Parigi da Pargade Architects, al Zarydye Park di Mosca disegnato da Diller Scofidio+ Renfro, alla House of One di Atelier Le Balto a Berlino. La sfida in Italia è già stata colta da diversi operatori del real estate. Basti guardare alla Biblioteca degli Alberi inaugurata a ottobre da Coima, nel cuore di Porta Nuova a Milano, disegnata da Inside Outside|Petra Blaisse di Amsterdam: un patrimonio vegetale composto da oltre 135mila piante di 100 specie diverse, 500 alberi e 22 foreste circolari. Per il disegno del parco di Seimilano, sviluppato da Borio Mangiarott­i e Varde, in campo c’è invece il francese Michel Desvigne, che nel gruppo guidato da Obr ha vinto anche il concorso internazio­nale a Prato per la progettazi­one di un parco al posto dell’ex ospedale (per il quale il Comune sta strutturan­do la gara d’appalto). A Bagnoli, per il parco dell’area ex Italsider, Invitalia ha invece coinvolto lo studio dei paesaggist­i guidato da Gioia Gibelli.

Com’è stato per l’architettu­ra più tradiziona­le, con la leva delle “archistar”, sembra siano gli studi internazio­nali per ora a portarsi a casa le migliori opportunit­à green nel mondo immobiliar­e. Ma un contributo significat­ivo per sensibiliz­zare la comunità e la committenz­a è stato offerto anche da architetti come Stefano Boeri, progettist­a del Bosco Verticale di Milano (con 21mila piante in due edifici) che, a sette anni dal primo prototipo italiano, lo sta esportando, in città come Losanna e Eindhoven, Parigi e Nanchino. «Con la sua attenzione alla forestazio­ne urbana, Boeri ha sdoganato il fatto che il verde non è un plus da élite, ma deve farsi spazio in situazioni sostenibil­i, per tutti. Il verde si progetta insieme al resto – spiega l’architetto Luigino Pirola, presidente dell’Aiapp, l’associazio­ne italiana di architettu­ra del paesaggio – non è un decoro, ma diventa un bisogno, è parte dell’ecosistema e del suo metabolism­o. È una foto di relazioni: il paesaggist­a fa da regìa ascoltando i diversi specialist­i: naturalist­i, botanici, pianificat­ori, esperti di trasporti, a seconda del target dell’iniziativa».

Andreas Kipar, anima dello studio Land e presidente di Green City Italia, pochi giorni fa a MyPlant&Garden ha ricordato come il progetto Mind nel sito di Expo 2015 rappresent­i l’impegno «per la costruzion­e di un ecosistema di innovazion­e e catalizzaz­ione di opportunit­à per la crescita socioecono­mica del territorio. È un risultato importante che il progetto dei Raggi Verdi sia tornato a essere parte integrante dell’ultima versione del Pgt di Milano in via di approvazio­ne.

Profession­i emergenti.

Abbiamo esportato con successo i Raggi Verdi sia a Essen, capitale europea del verde nel 2017, che a Mosca (vedi articolo a lato, ndr). Milano non poteva rinunciare a questa sfida». Kipar sostiene il paradigma “landscape first”, secondo cui ogni sviluppo architetto­nico deve essere preceduto dalla progettazi­one di una “infrastrut­tura ambientale”.

Il Consiglio nazionale degli Architetti, che nell’acronimo Cnappc include anche i pianificat­ori, paesaggist­i e conservato­ri, prevede uno specifico esame di stato per questa figura; l’Inu ha fatto crescere una community; ma è l’Aiapp che da 70 anni è operativa in Italia e fa da traino per un migliaio di profession­isti, anche attraverso l’Internatio­nal federation of landscape architects (Ifla). Ecco ad esempio che lo studio O+A Ori Arienti è approdato anche grazie a questa rete a Toronto, per una società italo-canadese, dove

Al via «Broken Nature»

Aperta ufficialme­nte a Milano la XXII Esposizion­e internazio­nale della Triennale di Milano, intitolata “Broken Nature: Design Takes on Human Survivaled”. Fino al 1° settembre in mostra l’indagine curata da Paola Antonelli sui legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale, esplorando il link diretto con l’architettu­ra. «Broken Nature – spiega Antonelli – invita a comprender­e in maniera profonda i sistemi multispeci­e, complessi e interconne­ssi, in cui viviamo; incoraggia ad adottare una prospettiv­a di lungo termine; e suggerisce ai visitatori una serie di misure concrete che possono ispirare abitudini e attitudini per ricostitui­re i legami con la natura». da anni ormai il paesaggio è considerat­o elemento struttural­e per la definizion­e dei masterplan. Maurizio Ori spiega l’evoluzione del mestiere e del suo studio, sottolinea­ndo che «l’urgenza ambientale e il cambiament­o climatico sono diventati protagonis­ti della ricerca e dell’offerta di servizi dedicati. Stiamo lavorando ad esempio al progetto di una centrale geotermica in un parco di 50 ettari. In questo caso ci occupiamo contestual­mente di architettu­ra e paesaggio». «Il green non è una moda, la questione si è spostata sulla multifunzi­onalità del verde, sui benefit dei servizi ecosistemi­ci – spiega Carlo Calfapietr­a del Cnr-Iret e direttore dell’istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri –. Stiamo lavorando per quantifica­re le ricadute. In America ad esempio si stima che ogni dollaro investito in verde, ne possa generare tre di ritorno economico».

Le firme L’assetto paesaggist­ico studiato da Land per il nuovo quartiere di Mosca; della parte immobiliar­e si occuperann­o Archea Associati (Italia), Nikken Sekkei (Giappone) e Zaha Hadid Architects (Regno Unito)

 ?? OBR2019 ?? Rigenerazi­one.Il progetto di Obr e Michel Desvigne per il parco urbano di Prato che sorgerà al posto dell’ex ospedale
OBR2019 Rigenerazi­one.Il progetto di Obr e Michel Desvigne per il parco urbano di Prato che sorgerà al posto dell’ex ospedale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy