Il Sole 24 Ore

Concorsi in ritardo e quota 100: all’appello mancano 140mila docenti

Alle 15mila richieste di dicembre si sommano le 16mila con i nuovi requisiti previsti dal «decretone»: 6mila uscite in più rispetto all’anno scolastico 2018/19

- Eugenio Bruno Claudio Tucci

Se non è un esodo poco ci manca. Sono oltre 31mila i docenti che, tra vecchie e nuove regole, hanno chiesto di lasciare il lavoro. Seimila in più del 2018/2019. Se tutte le domande venissero accolte, a settembre ci sarebbero, secondo primi conteggi sindacali, circa 140mila cattedre da assegnare. Più o meno i numeri da cui è partita la Buona Scuola quattro anni fa nonostante le oltre 100mila stabilizza­zioni di precari intervenut­e nel frattempo. Tutto ciò a fronte di un numero di studenti sostanzial­mente immutato. Con il rischio altamente probabile che assisterem­o a un’altra girandola di cattedre, incarichi e spezzoni fino ad autunno inoltrato.

La colpa non è solo degli anticipi pensionist­ici prodotti da quota 100. Che un effetto comunque lo hanno prodotto: delle 31mila richieste di uscita - che toccherà ora all’Inps convalidar­e - 15mila rispondono a requisiti ordinari, ma le altre 16mila sono dovute alla riduzione a 62anni e 38 di contributi prevista dal “decretone” all’esame della Camera. A pesare sono soprattutt­o i nodi struttural­i del reclutamen­to nella scuola e un fabbisogno di personale storicamen­te slegato da una reale programmaz­ione. Con l’effetto collateral­e già preventiva­bile che i disagi maggiori si registrera­nno nei soliti territori (Lombardia, Piemonte, Veneto) e per le solite materie (matematica, italiano, inglese, sostegno). I campanelli d’allarme ci sono da due anni: nel 2017 il Miur ha contato oltre 22mila cattedre scoperte essenzialm­ente al Nord (per l’esauriment­o di diverse graduatori­e); lo scorso anno ha fatto clamore il fatto che su 57mila immissioni in ruolo circa la metà non sia andata a buon fine(e quindi sia arrivato un supplente).

Partendo da questo quadro il ministro Marco Bussetti ha, da un lato, operato un restyling delle procedure assunziona­li, aprendo, per la prima volta, ai laureati (e superando il «Fit» triennale); e dall’altro, ha annunciato una nuova stagione di concorsi. Che per medie e superiori molto probabilme­nte si vedranno non prima dell’estate (qui dovrebbe scattare il super punteggio per i precari non abilitati della terza fascia). Nel frattempo si assumerann­o gli abilitati della precedente selezione 2016 e del «Fit».

La nuova ondata di concorsi toccherà anche infanzia e primaria: accanto alla procedura straordina­ria, attualment­e in corso, per tamponare in primis l’emergenza diplomati magistrali, definitiva­mente esclusi dalle Gae, ne partirà pure una ordinaria. Si dovrà invece correre sui presidi: entro fine marzo dovrebbero essere corrette le prove scritte. Poi si passerà agli orali. Qui l’obiettivo è avere i dirigenti a scuola da settembre. Se non ci si riuscirà, il prossimo anno segnerà oltre al record di precari, anche il boom delle reggenze.

 ??  ??
 ??  ?? Marco Bussetti. Il ministro dell’Istruzione è chiamato a fronteggia­re una maxi-uscita di personale scolastico, anche per effetto di quota 100, a partire dal prossimo anno scolastico 2019/20
Marco Bussetti. Il ministro dell’Istruzione è chiamato a fronteggia­re una maxi-uscita di personale scolastico, anche per effetto di quota 100, a partire dal prossimo anno scolastico 2019/20

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy