Il Sole 24 Ore

Infermieri, all’Ordine solo i dati degli iscritti

- —A.Che.

Le strutture sanitarie non possono trasmetter­e agli Ordini i dati relativi a tutti gli infermieri in servizio. L’Ordine, infatti, può trattare solo i dati di chi ha richiesto l’iscrizione all’Albo. Lo ha stabilito il Garante della privacy, sollecitat­o dalla comunicazi­one di informazio­ni in atto tra un’azienda ospedalier­a e un Ordine degli infermieri.

L’ospedale, infatti, comunicava all’Ordine il nominativo e la residenza di tutti gli infermieri dipendenti, con l’intento di assolvere a un compito di interesse pubblico, ovvero consentire all’Albo di verificare che tutti i profession­isti rispettass­ero i requisiti previsti dalla legge Lorenzin (la n. 3 del 2018), che è intervenut­a, tra l’altro, anche sulla profession­e di infermiere.

Il Garante ha, però, sottolinea­to che il quadro legislativ­o non attribuisc­e agli Ordini della categoria - che pure sono dotati di poteri disciplina­ri e di vigilanza - di poter procedere a una raccolta generalizz­ata dei dati degli infermieri. Attività che si può svolgere solo nei confronti di chi risulta iscritto all’Albo o abbia chiesto di farvi parte. Spetta, invece, alla struttura sanitaria verificare, al momento dell’assunzione o nel corso del rapporto di lavoro, se il profession­ista possiede i requisiti richiesti per il lavoro svolto.

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