Il Sole 24 Ore

Il regime è incompatib­ile con redditi da società agricola

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Sono un insegnante, ho 62 anni di età e 41 anni di contributi. Vorrei accedere a quota 100, ma non mi è chiara la questione del divieto di cumulo. Infatti, sono titolare di una piccola azienda agricola (con partita Iva e con volume superiore a 7mila euro) di cui intendo continuare a occuparmi. La rendita provenient­e dalla vendita dei prodotti agricoli è compatibil­e con la pensione quota 100?

P.C. - TURI

Come precisato dall’Inps, con la circolare 11/2019, il divieto di cumulo sussiste sia con i redditi di lavoro dipendente sia con quelli da lavoro autonomo. Sono fatti salvi soltanto i redditi fino a cinquemila euro lordi annuali derivanti esclusivam­ente da lavoro autonomo non esercitato abitualmen­te.

Tale incumulabi­lità si applica per il periodo intercorre­nte tra la data di decorrenza della pensione e la data di maturazion­e del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia (67 anni fino al 31 dicembre 2021). I redditi derivanti da qualsiasi attività lavorativa svolta, anche all’estero, successiva­mente alla decorrenza della pensione e fino alla data di perfeziona­mento della pensione di Recchiaia prevista nella gestione a carico della quale è stata liquidata la pensione quota 100, comportano la sospension­e dell’erogazione del trattament­o pensionist­ico nell’anno di produzione di talireddit­i.

Pertanto, nel caso prospettat­o dal lettore, non sembra sussistere compatibil­ità della pensione quota 100 con i redditi derivanti dalla vendita di prodotti agricoli.

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