Italia contro Germania sulle regole del bail in
Ieri scambio a distanza: per il Tesoro tedesco sono regole «positive e per tutti» Sullo sfondo del braccio di ferro tra Roma e Berlino la possibilità di una riforma
L’adozione del bail in tre anni fa per il salvataggio delle banche divide Italia e Germania. Scambio a distanza ieri tra il Tesoro tedesco (« le regole sono positive e valgono per tutti »), e Ignazio Visco, governato redi Banca d’ Italia, che a Milano ha ricordato come con queste norme gestire le crisi sia quasi impossibile. Sullo sfondo del braccio di ferro ci sarebbe però la possibilità di una riforma. Sempre in tema di credito, in particolare del Fondo risparmiatori, ieri Margrethe Vestager, commissaria Ue all’Antitrust, ha ricordato che i rimborsi avverranno solo in caso di frodi accertate.
L’ adozione del bai lin,t re anni fa,p receduto dalburdens ha ring nel 2013, non è avvenuta sotto il «ricatto del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble». Lo ha detto il governatore della Banca d’ Italia, Ignazio Visco, intervenendoal Board Forum 2019 organizzato a Milano daSpencer Stuart Inc. Quasi negli stessi momenti in cui Visco rispondeva sul tema, da Berlino il portavoce del ministero delle Finanze, affermava che «le regole del bail in sono uno degli insegnamenti più importanti della crisi finanziaria degli anni scorsi », e in quanto regole Ue «valgono».
Nel corso dell’incontro milanese, cui ha partecipato anche il ministro Giovanni Tria, il governatore ha spiegato che le nuove regole avrebbero potuto essere gestite diversamente se l’Italia, in quei difficili anni di crisi, avesse avuto una maggiore stabilità: «se un governo dura 11 mesi è un problema e se ci sono 5 ministri in 5 anni è un problema» ha osservato Visco. Che poi è tornato a ricordare la critica fondamentale di Bank italia sull’ entrata in vigore« troppo affrettata» delle nuove procedure perla gestione delle crisi bancaria: regole retroattive e recepite senza lasciare il tempo alle banche di dotarsi di passività adeguate per eventuali riduzioni o conversioni in nuovo capitale in caso di risoluzione (il cosiddetto Mrel). «La difficoltà non è la vigilanza delle banche ma la gestione delle cri siche è diventata quasi impossibile» a causa degli« strumenti» a disposizione, ha sottolineato Visco, ricordandole posizioni espressa qualche giorno fa dal capo della Vigilanza, Carmelo Barba gallo,secondo il quale, in queste condizioni ,« il ba il in è pressoché inapplicabile, rischia di minare la fiducia nelle banche e generare instabilità».
La questione del bail in, mai utilizzato finora in Italia e oggetto di un nuovo esame in Europa, era stata sollevata da Tria la scorsa settimana in Senato, quando aveva sostenuto che il ministro dell’Economia dell’epoca, Fabrizio Saccomanni, contrario alle nuove regole, sarebbe stato soggetto a pressioni e ricatti tedeschi. Considerazioni poi smentite dallo stesso Saccomanni e corrette da Tria.
Il tema era stato affrontato da Visco anche nel suo intervento al Forex, a gennaio, quando aveva parlato del passivo delle banche italiane e delle« molte cosa che restano da fare ». In quell’ occasione il governatore aveva spiegato che il sostegno dell’Eurosistema alla liquidità delle banche continuerà finché lo richiederà la situazione finanziaria anche per contenerei costi che gli istituti medio-grandi dovranno sostenere per costituire il “cuscinetto” di passività Mrel. E aveva poi aggiunto che quest’ anno il Comitato di risoluzione unico fisserà un obiettivo M re lv in colante per la maggior parte dei gruppi bancari significativi italiani, prevedendo, se opportuno ,« un adeguato periodo transitorio per il suo raggiungimento ». Il termine perla piena entrata a regime del Mrel,v al e ricordarlo, è il 2024. Visco ieri ha anche parlato delle riserve auree di Bankitalia, altro argomento entrato nella polemica politica: l’oro - ha detto «è una piccola componente delle attività, è della Banca d’ Italia e, co mele riserve, non può essere usato come finanziamento monetario per il Tesoro ». Da Torino il vice premier, Luigi Di Maio ha precisato che «non cèè nessun tema di sfiducia» su Via Nazionale.