Toscana, le concerie investono nel riciclo
Piano da 80 milioni a difesa del territorio di Santa Croce sull’Arno
Parte il progetto di economia circolare varato dal distretto industriale della concia di Santa Croce sull’Arno (Pisa), leader europeo nella lavorazione delle pelli per borse e del cuoio da suola (2,4 miliardi di fatturato per il 70% all’export, 6mila addetti). Attraverso l’Associazione Conciatori di Santa Croce, le 150 aziende del distretto investiranno 80 milioni entro il 2022 per spingere sul riutilizzo degli scarti di lavorazione e mettersi al riparo da interpretazioni normative e metodi di analisi sulla presenza di inquinanti che in passato hanno prodotto denunce e sanzioni delle autorità.
L’applicazione di nuove tecnologie permetterà di trattare anche i ritagli di pelle finita, che oggi finiscono in discarica, offrendo così ai clienti – tutti i grandi marchi della pelletteria o i terzisti che lavorano per i brand – un innovativo servizio di ritiro degli scarti di lavorazione.
«Vogliamo eliminare i rischi di interpretazioni distorte - spiega il presidente dell’Associazione conciatori, Alessandro Francioni - per continuare a essere leader nella produzione e nel rispetto dell’ambiente». «È un progetto che attrarrà investimenti e creerà occupazione», aggiunge
IMPRESE DEL DISTRETTO
Accelerano per il riutilizzo
degli scarti di produzione
della concia