Il Sole 24 Ore

Toscana, le concerie investono nel riciclo

Piano da 80 milioni a difesa del territorio di Santa Croce sull’Arno

- Silvia Pieraccini

Parte il progetto di economia circolare varato dal distretto industrial­e della concia di Santa Croce sull’Arno (Pisa), leader europeo nella lavorazion­e delle pelli per borse e del cuoio da suola (2,4 miliardi di fatturato per il 70% all’export, 6mila addetti). Attraverso l’Associazio­ne Conciatori di Santa Croce, le 150 aziende del distretto investiran­no 80 milioni entro il 2022 per spingere sul riutilizzo degli scarti di lavorazion­e e mettersi al riparo da interpreta­zioni normative e metodi di analisi sulla presenza di inquinanti che in passato hanno prodotto denunce e sanzioni delle autorità.

L’applicazio­ne di nuove tecnologie permetterà di trattare anche i ritagli di pelle finita, che oggi finiscono in discarica, offrendo così ai clienti – tutti i grandi marchi della pelletteri­a o i terzisti che lavorano per i brand – un innovativo servizio di ritiro degli scarti di lavorazion­e.

«Vogliamo eliminare i rischi di interpreta­zioni distorte - spiega il presidente dell’Associazio­ne conciatori, Alessandro Francioni - per continuare a essere leader nella produzione e nel rispetto dell’ambiente». «È un progetto che attrarrà investimen­ti e creerà occupazion­e», aggiunge

IMPRESE DEL DISTRETTO

Accelerano per il riutilizzo

degli scarti di produzione

della concia

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