Faro Antitrust sulle proposte di Tim, Wind Tre e Fastweb
Avviati tre distinti provvedimenti sanzionatori Multe fino a 5 milioni
Il rischio è una multa fino a 5 milioni di euro. Con tre diversi provvedimenti inseriti nel Bollettino settimanale pubblicato ieri l’Antitrust ha contestato a Tim, Wind Tre e Fastweb di proseguire nelle pratiche commerciali scorrette per pubblicizzare le proprie offerte in fibra. Un’accusa che l’anno scorso ha portato a sanzioni – comminate fra marzo e aprile – che si sono avvicinate alla soglia massima: 4,8 milioni di euro di multa per Tim; 4,2 milioni per Wind Tre e 4,4 milioni a Fastweb.
L’Antitrust bacchetta quindi nuovamente le tre compagnie (l’anno scorso a fine aprile una sanzione di 4,6 milioni di euro fu comminata anche a Vodafone che però ora non è interessata da questi nuovi procedimenti) deliberando l’avvio di un procedimento sanzionatorio che dovrà concludersi entro 120 giorni e che, appunto, prevede eventuali multe che vanno dai 10mila euro ai 5 milioni. L’accusa, in particolare, è di aver violato il Codice del Consumo con l’inottemperanza alle delibere dell'Autorità del 28 febbraio del 2018 per Tim; del 28 marzo per Wind Tre e dell’11 aprile 2018 per Fastweb. In pratica, sostiene l’Antitrust, le società non hanno rispettato i provvedimenti di notifica per pratica scorretta continuando a diffondere la pubblicità ritenuta ingannevole.
Le pratiche commerciali già sanzionate, avverte il Bollettino dell’Antitrust allo stesso modo in ognuno dei tre provvedimenti, sono continuate «con riferimento all’assenza di adeguati richiami che informino il consumatore di possibili limitazioni tecnologiche o geografiche a fronte del permanere di claim enfatici sulle prestazioni dei servizi di connettività basati sulla “fibra”».Contro le delibere di un anno fa è stato proposto ricorso al Tar che ancora deve essere discusso nel merito.
Entrando nei dettagli, un anno fa a Tim l’Autorità contestava «significative omissioni informative riscontrate nelle campagne pubblicitarie dei servizi di connettività a internet in fibra ottica, diffuse attraverso i principali mezzi di comunicazione (cartellonistica, sito web dell’operatore, below the line, spot televisivi)». In modo analogo lo scorso 28 marzo l’Antitrust aveva deliberato che Wind Tre avesse posto in essere «una pratica commerciale scorretta» per aver «tra l’altro omesso, o indicato in maniera confusa e contraddittoria, informazioni su: caratteristiche dell’offerta di connettività a internet in fibra ottica» Infine l’Antitrust ha contestato, per la mancanza di chiare indicazioni, l’inottemperanza da parte di Fastweb alla delibera dell’11 aprile 2018.
Intanto, con la delibera 35/19/ CONS del 7 febbraio Agcom ha approvato in via definitiva l'utilizzo dei simboli colorati “F”, “FR”, “R” con i relativi sottotitoli per le offerte in fibra visto «l’esito positivo del monitoraggio condotto fra gli operatori». Frase che fa lamentare agli operatori, a taccuini chiusi, una possibile contraddizione con le conclusione dell’Antitrust.
Le sanzioni già comminate