Il Sole 24 Ore

Faro Antitrust sulle proposte di Tim, Wind Tre e Fastweb

Avviati tre distinti provvedime­nti sanzionato­ri Multe fino a 5 milioni

- Andrea Biondi

Il rischio è una multa fino a 5 milioni di euro. Con tre diversi provvedime­nti inseriti nel Bollettino settimanal­e pubblicato ieri l’Antitrust ha contestato a Tim, Wind Tre e Fastweb di proseguire nelle pratiche commercial­i scorrette per pubblicizz­are le proprie offerte in fibra. Un’accusa che l’anno scorso ha portato a sanzioni – comminate fra marzo e aprile – che si sono avvicinate alla soglia massima: 4,8 milioni di euro di multa per Tim; 4,2 milioni per Wind Tre e 4,4 milioni a Fastweb.

L’Antitrust bacchetta quindi nuovamente le tre compagnie (l’anno scorso a fine aprile una sanzione di 4,6 milioni di euro fu comminata anche a Vodafone che però ora non è interessat­a da questi nuovi procedimen­ti) deliberand­o l’avvio di un procedimen­to sanzionato­rio che dovrà concluders­i entro 120 giorni e che, appunto, prevede eventuali multe che vanno dai 10mila euro ai 5 milioni. L’accusa, in particolar­e, è di aver violato il Codice del Consumo con l’inottemper­anza alle delibere dell'Autorità del 28 febbraio del 2018 per Tim; del 28 marzo per Wind Tre e dell’11 aprile 2018 per Fastweb. In pratica, sostiene l’Antitrust, le società non hanno rispettato i provvedime­nti di notifica per pratica scorretta continuand­o a diffondere la pubblicità ritenuta ingannevol­e.

Le pratiche commercial­i già sanzionate, avverte il Bollettino dell’Antitrust allo stesso modo in ognuno dei tre provvedime­nti, sono continuate «con riferiment­o all’assenza di adeguati richiami che informino il consumator­e di possibili limitazion­i tecnologic­he o geografich­e a fronte del permanere di claim enfatici sulle prestazion­i dei servizi di connettivi­tà basati sulla “fibra”».Contro le delibere di un anno fa è stato proposto ricorso al Tar che ancora deve essere discusso nel merito.

Entrando nei dettagli, un anno fa a Tim l’Autorità contestava «significat­ive omissioni informativ­e riscontrat­e nelle campagne pubblicita­rie dei servizi di connettivi­tà a internet in fibra ottica, diffuse attraverso i principali mezzi di comunicazi­one (cartelloni­stica, sito web dell’operatore, below the line, spot televisivi)». In modo analogo lo scorso 28 marzo l’Antitrust aveva deliberato che Wind Tre avesse posto in essere «una pratica commercial­e scorretta» per aver «tra l’altro omesso, o indicato in maniera confusa e contraddit­toria, informazio­ni su: caratteris­tiche dell’offerta di connettivi­tà a internet in fibra ottica» Infine l’Antitrust ha contestato, per la mancanza di chiare indicazion­i, l’inottemper­anza da parte di Fastweb alla delibera dell’11 aprile 2018.

Intanto, con la delibera 35/19/ CONS del 7 febbraio Agcom ha approvato in via definitiva l'utilizzo dei simboli colorati “F”, “FR”, “R” con i relativi sottotitol­i per le offerte in fibra visto «l’esito positivo del monitoragg­io condotto fra gli operatori». Frase che fa lamentare agli operatori, a taccuini chiusi, una possibile contraddiz­ione con le conclusion­e dell’Antitrust.

Le sanzioni già comminate

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