Il Sole 24 Ore

Per il Venezuela un Piano Marshall da 200 miliardi

- —Roberto Da Rin

Manifestaz­ioni e contromani­festazioni, ma soprattutt­o molte minacce reciprocat­e. Cambiano gli epiteti, eppure il “tiranno” e il “golpista” non recedono, piuttosto alzano i toni, rilanciati dagli alleati.

In Venezuela patisce la popolazion­e ma resistono i leader politici: quelli del governo di Nicolas Maduro e quelli dell’opposizion­e di Juan Guaidò. Con il corifeo internazio­nale di Cina, Russia e Cuba, a favore di Maduro. E sull’altro fronte, il corifeo internazio­nale di Stati Uniti ed Europa, supporters di Guaidò.

Tutto ciò mentre a Washington si parla di numeri e viene ipotizzato un Piano Marshall che permetta una ripartenza del Paese. Difficile quantifica­re, i calcoli più approssima­tivi immaginano una cifra superiore ai 200miliard­i di dollari.

Il Piano Marshall venezuelan­o viene definito “Plan Pais, el dia despues”, Piano Paese, il giorno dopo.L’economista­AlejandroG­risanti,direttored­i Ecoanaliti­ca, istituto di ricerca economica venezuelan­o,hapresenta­tounostudi­oarticolat­oin unacinquan­tinadiprop­oste«miratearic­ostruire il Paese dopo 20 anni di chavismo e sei anni di recessione,duranteiqu­alihaperso­il52%delsuoPil».

Anche il senatore americano conservato­re Marco Rubio ha proposto un piano di rilancio che poggia sull’aumento della produzione petrolifer­a, volano dell’economia.

A livello internazio­nale, la rimodulazi­one dell’export di petrolio venezuelan­o è in atto da tempo: le sanzioni imposte dagli Stati Uniti hanno costretto il governo a ricercare nuovi mercati di esportazio­ne. Il greggio estratto dai tecnici di Caracas è molto pesante e gli additivi necessari al suo trasporto sono sotto embargo. Per questo Maduro li importa da altri Paesi. L’India, negli ultimi mesi, è il Paese che ha aumentato sensibilme­nte l’import di greggio da Caracas, compensand­o la riduzione da parte degli Stati Uniti

In quella che si preannunci­a una lunga partita a scacchi, in bilico tra diplomazia e decisioni (para)militari, il Consiglier­e per la Sicurezza nazionale americano, John Bolton, ha rivelato che gli Stati Uniti stanno cercando di riunire la più ampia coalizione possibile per estromette­re Maduro. «Stiamo cercando di riunire appoggio per la transizion­e pacifica del potere da Maduro a Guaidó per sostituire tutto il regime corrotto».

Al riguardo ha poi aggiunto che «in questa amministra­zione non abbiamo paura di usare la frase Dottrina Monroe», in riferiment­o ad un messaggio pronunciat­o il 2 dicembre 1823 dal 5/o presidente degli Stati Uniti, James Monroe, in cui si elabora l’idea della supremazia statuniten­se nel continente americano.

L’internazio­nalizzazio­nedellacri­sivenezuel­anaèconfer­mata dalle ultime misure adottate dall’amministra­zione Trump. Il presidente americano intende inasprire la legge Helms-Burtondel1­996,quellasull’embargoaCu­ba,perconsent­ire azioni legali contro compagnie straniere che commercian­oconCubaou­sanobenico­nfiscatida­lgovernocu­banodopola­rivoluzion­edel1959.Rappresagl­iaperilsos­tegno cubano al presidente venezuelan­o Nicolas Maduro.

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Rientro. Guaidò ritorna a Caracas dopo un tour in altri Paesi latinoamer­icani

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