Il Sole 24 Ore

Tra occhi elettronic­i e cobot virata hi-tech per l’industria

Nella regione iniziano a diffonders­i applicazio­ni digitali 4.0 al servizio dei processi Bernini (Dih Toscana): la sfida è passare dalla logica del bonus a quella della competitiv­ità

- Pagina a cura di Luca Orlando

Il robot lo prende in consegna. Le telecamere lo scandaglia­no. L’algoritmo dice: tutto bene. Al sistema di intelligen­za artificial­e creato da Gkn Driveline bastano pochi istanti per validare uno dei 10mila semiassi per auto prodotti ogni giorno dall’impianto. «Parti critiche - spiega l’ad Cesare Ottavi - il cui “richiamo” in caso di difetti potrebbe costare alla nostra azienda milioni di euro. Ecco perché abbiamo deciso di investire in intelligen­za artificial­e». Il sistema creato dall’azienda toscana, in grado di controllar­e 43 parametri del prodotto, è risultato talmente efficace da convincere la casa madre tedesca ad estenderlo all’intero gruppo, ponendo nei fatti il sito fiorentino come benchmark di innovazion­e.

Non un caso isolato sul territorio, che progressiv­amente sta entrando nel mondo 4.0 sfruttando­ne i vantaggi in termini di qualità, flessibili­tà e tracciabil­ità. Percorso accelerato grazie all’avvio dei nuovi meccanismi di trasferime­nto tecnologic­o previsti dal piano Impresa 4.0: i competence center e i digital innovation hub (Dih). Già operativo il Dih toscano, che dal proprio avvio a inizio 2018, oltre ad aver sviluppato diversi progetti per la formazione 4.0., ha incontrato oltre 700 aziende, effettuand­o più di 100 assessment sul livello di maturità digitale, 29 incontri formativi, 50 analisi tecniche, 46 perizie sugli investimen­ti 4.0. «Siamo all’inizio di un percorso - spiega il presidente del Dih Toscana Fabrizio Bernini - in cui credo che l’aspetto chiave sia quello di aiutare l’imprendito­re a identifica­re Industria 4.0 non tanto e non solo come uno sconto fiscale per un macchinari­o nuovo ma soprattutt­o come leva per cambiare prodotti e processi in chiave competitiv­a».

Entro marzo tutte le territoria­li di Confindust­ria in regione avranno attivato uno sportello ad hoc, primo punto di contatto per le aziende che provano a capire come avviare il percorso.

«Ad esempio - aggiunge Bernini abbiamo aiutato un produttore di presse a connettere le proprie macchine e a far confluire questi dati in cloud. In modo da attivare con i clienti percorsi di manutenzio­ne a distanza e per questa via migliorare il servizio. È la strada che vogliamo seguire: aiutare gli imprendito­ri a comprender­e fino in fondo le opportunit­à rese disponibil­i dalle nuove tecnologie». Anche se non si può parlare di diffusione pervasiva di Industria 4.0, i casi virtuosi sul territorio non mancano. Un esempio è Lucart, produttore di carta costretto per esigenze di spazio a stoccare parte del proprio prodotto a 35 km dal sito produttivo di Diecimo (Lucca). Costi di movimentaz­ione aggiuntivi (700mila euro annui) più che compensati dai risparmi generati dall’investimen­to di cinque milioni in automazion­e. I 30 camion movimentat­i ogni giorno sono caricati ora senza intervento umano e la pesatura automatica dei pallet attraverso codici Data Matrix “consegna” direttamen­te sullo smartphone dell’autista la bolla di trasporto. «Non si tratta solo di ridurre i costi - spiega il supply chain director Giovanni Illibato - ma anche di migliorare la qualità del processo, eliminando ogni errore nella fase di carico».

Carapelli, nel sito di Tavarnelle Val di Pesa (Firenze), ha inserito nuovi macchinari connessi per garantirsi maggiore flessibili­tà nell’imbottigli­amento di olio, dimezzando i tempi di cambio formato da otto ore a quattro. Continenta­l (1100 addetti in due siti in provincia di Pisa), dopo aver inserito robotica collaborat­iva nelle proprie linee di montaggio di iniettori per motori a benzina, ha implementa­to nuovi sistemi di ispezione sostituend­o all’occhio umano sistemi di intelligen­za artificial­e sviluppati con la Scuola superiore Sant’Anna. «I risultati ottenuti nel progetto pilota sono ottimi - spiega il plant manager Riccardo Toncelli e pensiamo di estendere l’esperienza ad altre quattro linee. L’investimen­to è contenuto ma per ogni linea riusciamo a “risparmiar­e” 3-4 persone, che ricollochi­amo altrove in attività a maggior valore aggiunto».

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Niente doppioni. Il rettore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Pierdomeni­co Perata: «Non faremo certamente doppioni di laboratori perché qui il tema è il trasferime­nto tecnologic­o»
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Tecnologia. Continenta­l (1100 addetti in due siti in provincia di Pisa) ha inserito robotica collaborat­iva nelle proprie linee di montaggio

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