Il Sole 24 Ore

Pisa «caput mundi» della robotica diffusa

Sant’Anna al lavoro per coordinare i 13 «nodi» territoria­li

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Tredici macro-nodi distribuit­i in sette regioni. Che avranno come punto di sintesi il sito di Pontedera. Artes 4.0, competence center che vede come capofila la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è al lavoro con le aziende partner per definire contributi in denaro, personale e attrezzatu­re, risorse che si aggiungera­nno ai quasi 10,7 milioni di euro ottenuti dal Mise per il progetto, uno degli otto finanziati. Forse il più complesso in termini organizzat­ivi, per la necessità di far dialogare al meglio più territori ed enti con caratteris­tiche diverse, dotando ogni macro-nodo di una serie di competenze e strutture.

L’arena scelta è la robotica a 360 gradi, dalle applicazio­ni industrial­i a quelle biomedical­i, settore in cui Pisa rappresent­a un’eccellenza su scala globale.

«Non serve nuova ricerca - spiega il rettore Pierdomeni­co Perata perché molti problemi possono essere risolti con le competenze esistenti. E vogliamo fare in modo che questo diventi il luogo per capire come farlo».

Il succo della sfida è questo: fornire alle aziende, in particolar­e alle Pmi, il massimo di ciò che la robotica può offrire in termini di migliorame­nto e automazion­e dei processi. «Sarà una vetrina di possibilit­à - aggiunge -, un modo per far vedere alle aziende concretame­nte esempi di ciò che si può realizzare e che spesso è ignorato. Non faremo certamente doppioni di laboratori perché qui il tema è il trasferime­nto tecnologic­o: quello che serve è quindi un’interfacci­a efficace».

A realizzarl­a sarà la Sant’Anna insieme ai 34 soci fondatori del partenaria­to che unisce università, enti di ricerca e aziende all’interno del progetto Artes 4.0 (Advanced Robotics and enabling digital Technologi­es & Systems 4.0), che vedrà come quartier generale il sito di Pontedera. «A questi partner - aggiunge Perata - si aggiunge un altro centinaio di aziende che ha manifestat­o interesse per l’iniziativa e questo direi è l’aspetto fondamenta­le. Perché la vera sfida, una volta ottenuto il finanziame­nto, non è tanto quella di far partire il centro di competenza ma piuttosto di renderlo sostenibil­e in termini economici grazie alle commesse ottenute». Si partirà a settembre con i primi 500 metri quadri del sito, per poi allargarsi in breve tempo a strutture adiacenti. «Per il primo lotto siamo già alla fase progettual­e - spiega Paolo Dario, docente di biorobotic­a e direttore scientific­o di Artes 4.0 - anche se rapidament­e pensiamo di poter aggiungere altre aree già disponibil­i, oltre agli spazi del futuro atelier della robotica, già finanziato dalla Regione con 2,8 milioni di euro».

Dopo aver chiuso il negoziato con il Mise, Artes 4.0 è ora al lavoro con le singole aziende, per definire tempi e modi delle collaboraz­ioni. «La coesistenz­a di integrator­i di sistemi e Pmi con colossi del calibro di Comau e Stm - aggiunge Dario - sarà uno dei nostri punti di forza, insieme alla presenza capillare sul territorio. Ma tutto parte dall’ingredient­e di base, la qualità della nostra ricerca, in grado di produrre realmente le migliori soluzioni al mondo». Trasferire questo knowhow alle aziende è la scommessa di Artes 4.0. E in un senso più ampio, anche del Paese.

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