Boccia: ridurre il carico fiscale per aumentare i salari
Il taglio del costo del lavoro è uno dei punti del Patto della Fabbrica con i sindacati
Crescere per aumentare l’occupazione. È la priorità per il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. «Dopo un anno di governo non ci sono più alibi o colpe da attribuire a qualcuno. Occorre affrontare le ragioni della crescita del paese, mettendo al centro l’occupazione», ha detto Boccia, che ha sollecitato il governo ad abbassare il cuneo fiscale. «È vero che in Italia i salari sono bassi - ha ammesso il presidente di Confindustria - ma con un 120% di tasse è normale. Non si chiedano tasse così alte alle imprese italiane. Per alzare i salari in Italia vanno ridotte le tasse sul lavoro che incidono sul salario netto. Lo dico senza alcuna provocazione, ma in una logica di confronto con il governo». Ed ha aggiunto: «Cerchiamo di costruire un paese competitivo nell’interesse di tutti».
Il taglio del costo del lavoro, tutto a vantaggio dei lavoratori, è uno dei punti, come spesso ricorda Boccia, del Patto per la fabbrica firmato l’anno scorso con Cgil, Cisl e Uil, che punta a realizzare lo scambio salari-produttività. E l’azzeramento di tasse e contributi almeno per due anni è la proposta su cui il presidente di Confindustria insiste da tempo per fare entrare i giovani nel mondo del lavoro. Agire sul costo del lavoro è quindi una delle misure da realizzare per stimolare crescita e consumi, insieme all’apertura dei contieri.
Sul taglio del costo del lavoro è arrivata una nota dei deputati del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Lavoro e Finanze della Camera: «Quanto chiesto dal presidente Boccia non può che trovarci d’accordo. È necessario tagliare il costo del lavoro e il ministro Luigi Di Maio ha già cominciato a farlo abbattendo del 32% le tariffe Inail per le imprese che risparmieranno così 500 milioni di euro nel 2019. Una misura che il sistema produttivo aspettava da 20 anni». Bisognerà vedere le prossime mosse del governo: «Bisogna aprire una stagione di crescita, sviluppo e lavoro. Su questo dalle prime dichiarazioni che sentiamo, mi sembra che alcune convergenze ci siano, vediamo nel merito nei prossimi giorni», ha detto ancora Boccia, che è intervenuto ieri sia a Genova, ad un convegno sull’economia sostenibile, sia nel pomeriggio a Milano, alla terza edizione del premio Industria Felix-La Lombardia che compete. «Bisogna anche prepararsi alla manovra del prossimo anno che ha clausole di salvaguardia rilevanti».
La manovra, ha aggiunto Boccia, «è troppo spostata sulle risposte alle promesse elettorali contenute nel contratto di governo. Confindustria vuole lanciare una sfida alla politica, al governo del paese, affinché si vada ad una fase di sviluppo del paese, sui temi della crescita. Dobbiamo comprendere che la vera questione nazionale è dare centralità al lavoro, che si crea nelle imprese, e l’unico modo per dare impulso allo sviluppo è incrementare l’occupazione».
Quanto al reddito di cittadinanza «non abbiamo criticato il concetto di ridurre i divari - ha sottolineato il presidente di Confindustria - ma il processo che porta a realizzarlo. Occorre un ponte di collegamento verso l’incremento dell’occupazione e del lavoro. Abbiamo già espresso le nostre critiche, se si riveleranno vere il governo dovrà agire sui correttivi».