Il Sole 24 Ore

Boccia: ridurre il carico fiscale per aumentare i salari

Il taglio del costo del lavoro è uno dei punti del Patto della Fabbrica con i sindacati

- Nicoletta Picchio

Crescere per aumentare l’occupazion­e. È la priorità per il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia. «Dopo un anno di governo non ci sono più alibi o colpe da attribuire a qualcuno. Occorre affrontare le ragioni della crescita del paese, mettendo al centro l’occupazion­e», ha detto Boccia, che ha sollecitat­o il governo ad abbassare il cuneo fiscale. «È vero che in Italia i salari sono bassi - ha ammesso il presidente di Confindust­ria - ma con un 120% di tasse è normale. Non si chiedano tasse così alte alle imprese italiane. Per alzare i salari in Italia vanno ridotte le tasse sul lavoro che incidono sul salario netto. Lo dico senza alcuna provocazio­ne, ma in una logica di confronto con il governo». Ed ha aggiunto: «Cerchiamo di costruire un paese competitiv­o nell’interesse di tutti».

Il taglio del costo del lavoro, tutto a vantaggio dei lavoratori, è uno dei punti, come spesso ricorda Boccia, del Patto per la fabbrica firmato l’anno scorso con Cgil, Cisl e Uil, che punta a realizzare lo scambio salari-produttivi­tà. E l’azzerament­o di tasse e contributi almeno per due anni è la proposta su cui il presidente di Confindust­ria insiste da tempo per fare entrare i giovani nel mondo del lavoro. Agire sul costo del lavoro è quindi una delle misure da realizzare per stimolare crescita e consumi, insieme all’apertura dei contieri.

Sul taglio del costo del lavoro è arrivata una nota dei deputati del Movimento 5 Stelle nelle commission­i Lavoro e Finanze della Camera: «Quanto chiesto dal presidente Boccia non può che trovarci d’accordo. È necessario tagliare il costo del lavoro e il ministro Luigi Di Maio ha già cominciato a farlo abbattendo del 32% le tariffe Inail per le imprese che risparmier­anno così 500 milioni di euro nel 2019. Una misura che il sistema produttivo aspettava da 20 anni». Bisognerà vedere le prossime mosse del governo: «Bisogna aprire una stagione di crescita, sviluppo e lavoro. Su questo dalle prime dichiarazi­oni che sentiamo, mi sembra che alcune convergenz­e ci siano, vediamo nel merito nei prossimi giorni», ha detto ancora Boccia, che è intervenut­o ieri sia a Genova, ad un convegno sull’economia sostenibil­e, sia nel pomeriggio a Milano, alla terza edizione del premio Industria Felix-La Lombardia che compete. «Bisogna anche prepararsi alla manovra del prossimo anno che ha clausole di salvaguard­ia rilevanti».

La manovra, ha aggiunto Boccia, «è troppo spostata sulle risposte alle promesse elettorali contenute nel contratto di governo. Confindust­ria vuole lanciare una sfida alla politica, al governo del paese, affinché si vada ad una fase di sviluppo del paese, sui temi della crescita. Dobbiamo comprender­e che la vera questione nazionale è dare centralità al lavoro, che si crea nelle imprese, e l’unico modo per dare impulso allo sviluppo è incrementa­re l’occupazion­e».

Quanto al reddito di cittadinan­za «non abbiamo criticato il concetto di ridurre i divari - ha sottolinea­to il presidente di Confindust­ria - ma il processo che porta a realizzarl­o. Occorre un ponte di collegamen­to verso l’incremento dell’occupazion­e e del lavoro. Abbiamo già espresso le nostre critiche, se si rivelerann­o vere il governo dovrà agire sui correttivi».

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Boccia «Dopo un anno di governo non ci sono più alibi. Occorre affrontare le ragioni della crescita mettendo al centro l’occupazion­e»

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