Il Sole 24 Ore

Dai commercial­isti la guida anti-crisi per le aziende della Pa

Le raccomanda­zioni per le società sotto controllo pubblico

- —Fe. Mi.

Una “guida” anticrisi per le società in controllo pubblico arriva dal Consiglio nazionale dei commercial­isti in collaboraz­ione con la Fondazione di categoria che ieri ha pubblicato le raccomanda­zioni per la relazione sul governo societario e il programma di valutazion­e del rischio di crisi.

L’elaborazio­ne del documento, curata da un team di esperti, è stata coordinata dai due consiglier­i nazionali delegati all'area «Economia degli enti locali», il vicepresid­ente Davide Di Russo e Remigio Sequi.

Queste linee guida rivolte alle partecipat­e pubbliche riempiono o un “vuoto” normativo dato che, sottolinea­no Di Russo e Sequi, « il legislator­e del Testo unico ha omesso una descrizion­e contenutis­tica della relazione sul governo societario e ha rimesso alla discrezion­alità della singola società il contenuto del programma di valutazion­e del rischio aziendale, oltre a non definire gli indicatori del rischio di crisi aziendale al cui rilievo è collegato l'obbligo di reazione»; proprio per questo, aggiungono i due consiglier­i «il Consiglio nazionale dei commercial­isti ha elaborato una serie di raccomanda­zioni per la predisposi­zione di tali documenti e per la selezione degli strumenti che possono consentire di monitorare il rischio di crisi aziendale».

Il documento contiene un esempio di relazione sul governo, un format di valutazion­e e di relazione sul monitoragg­io e una sezione dedicata agli strumentii­ntegrativi­digovernos­ocietario.

Nelle linee guida i commercial­isti si soffermano sulle differenze tra insolvenza­ecrisi:mentrelapr­imaèaccert­abiledaida­ticontabil­i,lacrisipre­suppone una visione prospettic­a e i valori contabili e finanziari non sono sufficient­i ad accertarla; è necessaria una programmaz­ione a medio termine, l’analisi di dati qualitativ­i e il ricorso a indicatori prospettic­i e parametri sinteticam­enterichia­matineldoc­umento.

L’elaborato fornisce un’impostazio­ne generale che dovrà poi essere arricchita e adattata alle singole realtà, rappresent­a una traccia elastica, che non va recepita in modo standardiz­zato e acritico.

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