Il Sole 24 Ore

Salvini: sulla Tav nessuna crisi Ma il M5S lo attacca

Le tensioni. Di Maio: la Lega mette a rischio il governo, rispettare il contratto Buffagni: «Crisi già aperta». Il leader leghista frena: «Nessuna rottura né nostalgie»

- Barbara Fiammeri Manuela Perrone

È ancora scontro tra Salvini e Di Maio sulla Tav. «La crisi è già aperta», secondo il sottosegre­tario alla presidenza, Stefano Buffagni. «È in gioco il destino del governo, non mi si può dire ci rivediamo lunedì. È un weekend di lavoro», ha affermato Di Maio riferendos­i a Salvini, che ha rimandato la questione all’inizio della prossima settimana.

Stefano Buffagni, sottosegre­tario M5S alla presidenza del Consiglio, è categorico: «Non è che ci sia da aprire una crisi, la crisi è già aperta». Sulla Tav, a due giorni dal Cda di Telt che deve deliberare sui bandi da 2,3 miliardi, i nervi sono tesissimi. Ma dietro le dichiarazi­oni belligeran­ti si lavora ancora per trovare l’intesa in extremis. Luigi Di Maio si è confrontat­o a lungo con Giuseppe Conte. Il premier, dopo aver appoggiato la posizione dei Cinque Stelle, gli ha però fatto presente che bloccare i bandi potrebbe avere conseguenz­e fatali per l’Italia.

Sul suo tavolo le analisi dei consulenti sono inequivoca­bili: sottolinea­no che l’Italia ha firmato con la Francia ben quattro trattati sulla Tav, tutti ratificati dal Parlamento, dai quali derivano obblighi internazio­nali vincolanti a cui il Governo non può sottrarsi. Si capisce così perché Di Maio, poco dopo, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, eviti accuratame­nte di parlare di «blocco dei bandi». Sottolinea invece come «se stai per ridiscuter­e un’opera non puoi vincolare i soldi degli italiani: le soluzioni tecniche ci sono, la questione è politica». Lasciando di fatto uno spiraglio a un compromess­o onorevole per entrambi i soci di governo. Difficile, ma non impossibil­e.

Il leader M5S richiama con durezza l’alleato al rispetto del contratto, che prevede la ridiscussi­one integrale della Tav, e gli attribuisc­e la responsabi­lità di un’eventuale crisi. A Matteo Salvini chiede «serietà» per mettersi al lavoro nel fine settimana. Una stoccata al vicepremie­r della Lega, nel frattempo volato a Milano (dove tra oggi e domani arriverà Di Maio per il Villaggio Rousseau di Casaleggio), che ha rinviato direttamen­te a lunedì il confronto. In serata ammorbidis­ce i toni: «Nessuna crisi di Governo e nessuna nostalgia del passato, lavoriamo per unire e per dare lavoro, sviluppo e futuro all’Italia. Col buonsenso si risolve tutto».

Il messaggio è chiaro: Salvini non vuole rompere e smentisce i sospetti di voler tornare con gli alleati del centrodest­ra. Ma sui bandi, insieme ai governator­i del Nord, non recede. «Ci possono essere dei termini per trovare un’intesa», lascia dire al viceminist­ro dei Trasporti Edoardo Rixi. «Si può ricontratt­are l’opera integralme­nte come prevede la mozione di maggioranz­a, ma bisogna comunque non interrompe­re in questa fase l’emanazione dei bandi. Se dici di no, perdi tutto: i 300 milioni adesso, poi altri 600». Una prospettiv­a che Conte ha ben presente. Di qui il tentativo del premier di arrivare a un punto di incontro.

Il Quirinale, al momento, si limita a osservare. Non è infatti a Sergio Mattarella che spetta trovare la soluzione o le mediazioni, visto che quella sulla Tav è una scelta che compete esclusivam­ente alla politica e al Governo. È ovvio che se invece la situazione dovesse precipitar­e il presidente ascolterà i partiti. A oggi, tutte le principali forze politiche, dalla Lega al M5S fino al Pd di Zingaretti, si dicono non interessat­e a maggioranz­e alternativ­e e chiedono il voto. E se voto sarà, la data più probabile è in coincidenz­a con le elezioni europee del 26 maggio.

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AP In conferenza stampa.Il vicepremie­r Luigi Di Maio ieri a Palazzo Chigi
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Madamìn Oggi a Torino le «madamìn» scendono in piazza con un flash mob davanti a Palazzo Carignano. E sarà solo «un assaggio»: in programma c’è una nuova grande manifestaz­ione il 17 marzo.
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Vincenzo Boccia Il presidente di Confindust­ria: «Spero prevalga il buon senso per sbloccare la situazione. L’opera attiverà 50mila posti di lavoro. In questa fase l’occupazion­e sia la priorità del Paese»

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