Il Sole 24 Ore

Navigator: la nuova proposta del Governo

3.500-4000 assunzioni e un Piano servizi. Lunedì incontro Di Maio- Regioni

- Giorgio Pogliotti Claudio Tucci

Una riduzione del numero di navigator da far assumere da Anpal servizi, dai 6mila iniziali a circa 3.500-4mila. E, contestual­mente, un piano specifico sui servizi per il lavoro, coinvolgen­do le regioni, in cui dettagliar­e compiti e modalità di inseriment­o dei navigator nei centri per l’impiego. A cui aggiungere, dal 2021, la possibilit­à per gli enti territoria­li di poter aumentare la dotazione organica fino a complessiv­i 7.600 operatori, da destinare ai centri per l’impiego (incluse le stabilizza­zioni già previste dal piano di rafforzame­nto del 2015).

È quanto prevede l’ultima versione della bozza di proposta che il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, illustrerà lunedì ai rappresent­anti delle regioni, convocati nel primo pomeriggio al dicastero di Via Veneto per cercare di sbloccare il negoziato in corso da mesi. Resta a vedere se questa ulteriore bozza di proposta riuscirà a convincere i rappresent­anti delle regioni che lunedì si riuniranno in serata in seduta straordina­ria, per confrontar­si il giorno dopo con il governo in sede di Conferenze Unificata e di Stato-Regioni, convocate per esprimere un parere sul decretone all’esame delle commission­i Lavoro e Affari sociali della Camera.

Le distanze tra le parti sono sintetizza­bili in tre punti. Primo: per le regioni (che controllan­o i Cpi) sulla materia serve un’intesa forte e non basta esprimere solo un «parere», come ha previsto il governo nel decretone. Secondo: l’esecutivo punta a far assumere un contingent­e di navigator da Anpal servizi (6mila nel piano originario) con contratti di collaboraz­ione biennale, dopo aver superato una selezione per test e colloqui. Ribatte l’assessore al Lavoro del Lazio, Claudio Di Berardino: «È un’invasione di campo su competenze che sono proprie delle Regioni». Che sono disponibil­i a far entrare nei Cpi un numero di gran lunga inferiore di tutor assunti da Anpal servizi per attività di supporto (circa un migliaio), e chiedono di poter assumere la quota restante a tempo indetermin­ato con le risorse messe a disposizio­ne dal governo, attraverso procedure concorsual­i.

Terzo: le regioni chiedono di semplifica­re le procedure concorsual­i nel decretone, per poter attingere alle graduatori­e a scorriment­o, per sbloccare l’ingresso dei 1.600 nuovi operatori previsti dallo scorso governo (con contratto a termine perchè finanziati da fondi europei), e dei 4mila da assumere con contratto a tempo indetermin­ato, attraverso il meccanismo previsto dalla manovra 2019. «Con le semplifica­zioni procedural­i potremmo assumerli in 4-5 mesi», sostiene la coordinatr­ice degli assessori regionali al Lavoro, Cristina Grieco.

Lo sblocco di questo negoziato è importante, consideran­do che nella seconda decade di maggio i primi percettori del reddito di cittadinan­za dovranno recarsi obbligator­iamente nei centri per l’impiego per firmare il Patto per il lavoro ed essere avviati ai percorsi di inseriment­o occupazion­ale.

Passando al bilancio dell’avvio delle procedure per ottenere il reddito di cittadinan­za, sono 114.286 le domande giunte a Poste italiane nei primi tre giorni (95.994 presso gli uffici postali e 18.292 online). Le prime cinque regioni per numero di richieste sono la Campania (15.094), la Lombardia (14.932), la Sicilia (13.099), il Lazio (11.015) e il Piemonte (10.495). Anche la Consulta dei Caf ieri ha fornito ieri un aggiorname­nto dei dati: ai loro 10mila sportelli si sono rivolti in circa 219mila, tra le domande già sottoscrit­te e gli appuntamen­ti confermati per i prossimi giorni.

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