Un altro stop al deposito di Gpl a Chioggia
La sentenza del Consiglio di Stato del 28 febbraio sulla realizzazione del deposito di Gpl a Chioggia (Venezia) , descritta dal Sole24Ore del 7 marzo, «si riferisce solo all’opera infrastrutturale ma non autorizza l’avvio di alcuna attività che prevede il traffico di navi gasiere all’interno della laguna di Venezia e la commercializzazione di materiali petroliferi», ha detto il ministero dello Sviluppo economico, il quale ha convocato un incontro per il 19 marzo per «riesaminare l’intero iter autorizzativo». Per il ministero, «l’eventuale transito di navi gasiere comporta necessariamente una modifica del piano regolatore portuale che attualmente non consente tale attività». L’azienda Costa Bioenergie (gruppo Socogas) replica che l’autorizzazione riguarda «non solo la realizzazione dell’infrastruttura (che la legge definisce strategica) ma, ovviamente, anche l’esercizio dell’attività imprenditoriale». A parere dell’azienda, ciò è previsto dalle leggi e dalla sentenza del Consiglio di Stato, «che anche il Ministero e tutti gli altri soggetti interessati, pubblici e privati, sono tenuti a rispettare». Perciò Costa Bioenergie «non potrà non esercitare tutte le azioni che la legge attribuisce a tutti i cittadini in caso di comportamenti illegittimi o addirittura illeciti delle Pubbliche Autorità».