Electrolux pronta a digitalizzare il sito di Susegana
Piano da 140 milioni, annunciati altri 130 milioni per il polo dei frigoriferi
Una previsione di 130 milioni di investimenti per il polo di Susegana (Treviso), che si aggiungono ai 140 milioni già deliberati nel piano industriale del prossimo triennio. Electrolux ha presentato ieri ai sindacati, nella sede del ministero dello Sviluppo, i dettagli sui piani di sviluppo per l’Italia nei prossimi anni. La multinazionale prova così a lasciarsi alle spalle la fase di difficoltà degli anni passati, anche se si confermano ancora alcune criticità occupazionali, in particolare su Porcia e Solaro, sui quali però sono state fornite garanzie accolte positivamente dai rappresentanti dei lavoratori.
Secondo le linee guida del piano, sintetizzate dal sindacato in una nota unitaria al termine del confronto, il gruppo svedese dichiara di essere pronto a consolidare e rafforzare la presenza in Italia. Il budget per il prossimo orizzonte triennale è come detto di 140 milioni. Da questo computo è escluso il settore Professional, oggetto di uno spin off - annunciato da Stoccolma all’inizio del mese scorso - per il quale andrà affrontato un ragionamento specifico.
Agli investimenti del piano l’azienda è pronta ad aggiungere altre risorse e ieri ha annunciato ai sindacati la disponibilità a discutere altri 130 milioni di spesa , destinata a una radicale trasformazione della fabbrica di frigoriferi di Susegana, con interventi sull’automazione e la digitalizzazione dei processi produttivi, e sui quali è necessario però aprire un confronto nelle prossime settimane con il sindacato. «È necessario che il confronto si avvii al più presto possibile - spiega una nota unitaria di Fim, Fiom, Uilm - per favorire gli investimenti e garantire un futuro stabile ai lavoratori». I volumi previsti per il triennio 2019-21 rimarrebbero costanti, intorno agli 800mila pezzi. L’azienda stima per la fine del triennio circa 50-60 esuberi , buona parte dei quali - spiega il sindacato - maturerebbero i requisiti pensionistici nello stesso periodo.
Alcune criticità occupazionali permangono però, proseguono i sindacati - dai precedenti piani industriali per gli stabilimenti di Porcia (Pordenone) e Solaro (Milano). «La gestione di questi esuberi attraverso piani sociali e incentivi all’esodo - si legge nella nota - ha permesso, soprattutto per lo stabilimento lombardo, di ridurre il ricorso agli ammortizzatori». Nel corso del’'incontro è stato poi sottoscritto tra le parti un accordo che estende anche ai lavoratori di Porcia la possibilità di beneficiare di un incentivo all’esodo di 100mila euro, a cui gli interessati dovranno aderire entro l’8 aprile. Per lo stabilimento di Solaro è stato chiesto al governo la possibilità di utilizzare i contratti di solidarietà residui in modo più flessibile, in modo da garantire anche per il 2020, qualora fosse necessario, l’utilizzo degli stessi.
«Nel complesso accogliamo positivamente il piano industriale spiegano Fim, Fiom e Uilm - che consolida la presenza della multinazionale svedese nel nostro paese e la estende con l’acquisizione di due nuove fabbriche, la Best di Fabriano che produce cappe e la Spm di Modena del settore Professional. Soddisfatta anche l’Ugl. «Il piano è interessante - spiega il segretario dei metalmeccanici Antonio Spera -, ma restano intatte le preoccupazioni sul destino del sito industriale di Solaro, per il quale a novembre stati dichiarati circa 200 esuberi. Dopo gli incentivi all’esodo, con i volumi attuali restano ancora 60 esuberi che l’azienda dovrà gestire entro gennaio».