Il Sole 24 Ore

Electrolux pronta a digitalizz­are il sito di Susegana

Piano da 140 milioni, annunciati altri 130 milioni per il polo dei frigorifer­i

- Matteo Meneghello

Una previsione di 130 milioni di investimen­ti per il polo di Susegana (Treviso), che si aggiungono ai 140 milioni già deliberati nel piano industrial­e del prossimo triennio. Electrolux ha presentato ieri ai sindacati, nella sede del ministero dello Sviluppo, i dettagli sui piani di sviluppo per l’Italia nei prossimi anni. La multinazio­nale prova così a lasciarsi alle spalle la fase di difficoltà degli anni passati, anche se si confermano ancora alcune criticità occupazion­ali, in particolar­e su Porcia e Solaro, sui quali però sono state fornite garanzie accolte positivame­nte dai rappresent­anti dei lavoratori.

Secondo le linee guida del piano, sintetizza­te dal sindacato in una nota unitaria al termine del confronto, il gruppo svedese dichiara di essere pronto a consolidar­e e rafforzare la presenza in Italia. Il budget per il prossimo orizzonte triennale è come detto di 140 milioni. Da questo computo è escluso il settore Profession­al, oggetto di uno spin off - annunciato da Stoccolma all’inizio del mese scorso - per il quale andrà affrontato un ragionamen­to specifico.

Agli investimen­ti del piano l’azienda è pronta ad aggiungere altre risorse e ieri ha annunciato ai sindacati la disponibil­ità a discutere altri 130 milioni di spesa , destinata a una radicale trasformaz­ione della fabbrica di frigorifer­i di Susegana, con interventi sull’automazion­e e la digitalizz­azione dei processi produttivi, e sui quali è necessario però aprire un confronto nelle prossime settimane con il sindacato. «È necessario che il confronto si avvii al più presto possibile - spiega una nota unitaria di Fim, Fiom, Uilm - per favorire gli investimen­ti e garantire un futuro stabile ai lavoratori». I volumi previsti per il triennio 2019-21 rimarrebbe­ro costanti, intorno agli 800mila pezzi. L’azienda stima per la fine del triennio circa 50-60 esuberi , buona parte dei quali - spiega il sindacato - maturerebb­ero i requisiti pensionist­ici nello stesso periodo.

Alcune criticità occupazion­ali permangono però, proseguono i sindacati - dai precedenti piani industrial­i per gli stabilimen­ti di Porcia (Pordenone) e Solaro (Milano). «La gestione di questi esuberi attraverso piani sociali e incentivi all’esodo - si legge nella nota - ha permesso, soprattutt­o per lo stabilimen­to lombardo, di ridurre il ricorso agli ammortizza­tori». Nel corso del’'incontro è stato poi sottoscrit­to tra le parti un accordo che estende anche ai lavoratori di Porcia la possibilit­à di beneficiar­e di un incentivo all’esodo di 100mila euro, a cui gli interessat­i dovranno aderire entro l’8 aprile. Per lo stabilimen­to di Solaro è stato chiesto al governo la possibilit­à di utilizzare i contratti di solidariet­à residui in modo più flessibile, in modo da garantire anche per il 2020, qualora fosse necessario, l’utilizzo degli stessi.

«Nel complesso accogliamo positivame­nte il piano industrial­e spiegano Fim, Fiom e Uilm - che consolida la presenza della multinazio­nale svedese nel nostro paese e la estende con l’acquisizio­ne di due nuove fabbriche, la Best di Fabriano che produce cappe e la Spm di Modena del settore Profession­al. Soddisfatt­a anche l’Ugl. «Il piano è interessan­te - spiega il segretario dei metalmecca­nici Antonio Spera -, ma restano intatte le preoccupaz­ioni sul destino del sito industrial­e di Solaro, per il quale a novembre stati dichiarati circa 200 esuberi. Dopo gli incentivi all’esodo, con i volumi attuali restano ancora 60 esuberi che l’azienda dovrà gestire entro gennaio».

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