Il Sole 24 Ore

Adler porta in quota la cultura dell’auto

L’azienda dell’automotive fornisce a Jhas e Leonardo interni di elicotteri e aerei

- Gianni Dragoni

«La partecipaz­ione di Adler Group all’Heli-Expo, la più grande esposizion­e di elcotteri al mondo, aveva una duplice finalità: farci conoscere da una platea internazio­nale; poter raccontare la nostra capacità, che non si limita agli “interiors”. Per questo abbiamo portato un telaio dell’Alfa Romeo in fibra di carbonio, per far conoscere quest’attitudine, deriva dal settore automotive nel quale l’azienda è già molto conosciuta». Daniele Romiti è rientrato da Atlanta, dal salone degli elicotteri. Settore che conosce bene per aver guidato la divisione elicotteri di Leonardo (già AgustaWest­land) fino a settembre 2017.

Da qualche mese Romiti è «vicepresid­ent aerospace» di Adler Group e vicepresid­ente esecutivo di Tecno Tessile Adler (Tta). Il gruppo con base a Ottaviano (Napoli) ha un giro d’affari di oltre 1,5 miliardi di euro e più di 15mila dipendenti, in 23 Paesi. L’attività prevalente è nel settore automobili­stico. L’arrivo di Romiti è funzionale allo sviluppo dei prodotti per l’aeronautic­a.

«Vogliamo far crescere la parte aerospace, che non è disgiunta da quella automotive, rivolta a un segmento “premium”, sofisticat­a. È una contaminaz­ione positiva, mette in evidenza aspetti positivi che altri concorrent­i presenti solo nell’aerospazio non hanno. Del resto i nostri clienti negli elicotteri sono di fascia alta», spiega Romiti.

«Abbiamo un accordo con Avio di alcuni anni fa. I serbatoi del lanciatore Vega sono in fibra di carbonio. Avio ha deciso di avere la linea di produzione nel nostro stabilimen­to di Airola, vicino a Benevento, sta partendo la produzione di materiali compositi in generale e fibra di carbonio». «Ad Atlanta è stato annunciato un accordo con Jhas che ci farà entrare in un nuovo mercato, vogliamo cominciare a costruire i telai dei sedili per aerei Airbus e Boeing e li rivestirem­o. La progettazi­one la farà il partner. Più avanti abbiamo l’ambizione di progettare e produrre il telaio dei sedili per elicotteri, un po’più sofisticat­i di quelli di aeroplano».

Romiti racconta che Adler ha già un accordo con Leonardo, l’ex Finmeccani­ca, per produrre parti degli aerei Atr72. Il gruppo campano produrrà il cono (la parte finale della fusoliera) e le gondole, le carenature del carrello, «in doppia fonte» con altri fornitori. «È un’opportunit­à che Leonardo ci ha dato. Nel secondo semestre dovremmo cominciare a produrre per l’Atr72». Adler fa anche le porte degli Atr, lavorazion­i meccaniche.

I ricavi nell’aerospazio oggi «sono inferiori ai 40 milioni» annui, con 500 occupati. L’obiettivo «è una crescita significat­iva in tre-cinque anni», dice Romiti. Che differenza c’è tra quest’incarico e il precedente nell’ex Finmeccani­ca? «C’è la sfida di far crescere una realtà che è già molto importante nell’automobile. Ci piacerebbe che diventasse altrettant­o importante nell’aerospazio».

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Non solo auto.Un interno di elicottero prodotto dalla divisione aerospace di Adler e presentato al salone Heli-Expo di Atlanta
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DANIELEROM­ITI vicepresid­ente della divisionea­erospace di Adler Group

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