Brexit, la May: senza accordo potremmo non uscire dalla Ue
L’appello-avvertimento della premier ai deputati della Camera dei Comuni Il negoziatore Ue Barnier: possibile uscita unilaterale dall’unione doganale
Bruxelles ha lanciato una ciambella di salvataggio a Theresa May, ma non basta per far galleggiare l’accordo negoziato tra la premier britannica e l’Unione Europea.
Michel Barnier, il negoziatore capo Ue, ha offerto alla Gran Bretagna l’opzione di un’uscita unilaterale dall’unione doganale. «Il Regno Unito non sarà costretto a restare nell’unione doganale contro la sua volontà», ha detto. Il gesto è mirato a rendere accettabile alla maggioranza dei deputati britannici l’accordo concordato tra Londra e Bruxelles, che il Parlamento di Westminster voterà di nuovo martedì 12 marzo, dopo averlo respinto con un margine di 230 voti in gennaio. È l’ultima chance di approvare l’intesa prima del 29 marzo, data prevista di Brexit.
Il punto più dolente per i deputati euroscettici è il timore di restare intrappolati in un’unione doganale con la Ue a oltranza a causa della “backstop”, la polizza di assicurazione inserita nell’accordo per evitare il ritorno a un confine interno in Irlanda.
Barnier ha però precisato che Londra deve rispettare l’impegno preso sul confine, evitando controlli alla frontiera tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda. «La Ue si impegna a dare al Regno Unito l’opzione di lasciare l’unione doganale unilateralmente, ma gli altri elementi della backstop devono essere mantenuti per evitare un confine reale», ha precisato il negoziatore Ue dopo avere incontrato gli ambasciatori dei 27 Paesi.
Il nuovo impegno Ue, pur vincolante da un punto di vista legale, non basta per convincere i Tories e soprattutto il Democratic Unionist Party (Dup), il partito nordirlandese dal quale la May dipende per avere una esile maggioranza in Parlamento.
I controlli alla frontiera si sposterebbero infatti ai confini naturali dell’isola. La backstop riguarderebbe solo l’Irlanda del Nord, che sarebbe quindi trattata diversamente dal resto del Regno Unito, idea inaccettabile agli unionisti. Per il Dup il mercato interno britannico è inviolabile e non ci può essere un confine di alcun genere nel mare d’Irlanda che separa le due isole. La proposta di Barnier non è «realistica o razionale», ha dichiarato ieri sera Nigel Dodds, numero due del Dup, perché «manca di rispetto all’integrità economica e costituzionale del Regno Unito. Dobbiamo arrivare a un accordo razionale che funzioni per tutti in Irlanda del Nord. È possibile, ma deve esserci meno intransigenza a Bruxelles».
Altrettanto negativo Steve Barclay, il ministro responsabile di Brexit: «Con una vera scadenza che incombe, questo non è il momento di ribadire vecchie proposte - ha detto -. La Gran Bretagna ha presentato proposte nuove e chiare. Ora serve una soluzione equilibrata che funzioni per entrambe le parti».
Londra ritiene quindi che la Ue abbia semplicemente riproposto vecchie idee già respinte. Non era quello che la May aveva in mente quando, poche ore prima dell’annuncio di Barnier, aveva chiesto alla Ue «un ultimo sforzo» per sbloccare l’impasse. In un discorso dai toni duri, tenuto non per caso nel Lincolnshire, regione che aveva votato compatta per Brexit, la premier ha avvertito di un pericoloso «periodo di crisi» in mancanza di un’intesa. La May si è anche rivolta direttamente ai deputati conservatori euroscettici che hanno in mano il destino dell’accordo. «Approvatelo e il Regno Unito lascerà la Ue -, ha detto -. Respingetelo e chissà che cosa succederà. Potremmo uscire senza le tutele che un’intesa garantisce, o potremmo non uscire affatto».
Barnier dopo il discorso della May ha detto di non essere interessato a «giocare a scaricabarile» dandosi la colpa a vicenda. «Nei prossimi giorni la Ue continuerà a lavorare intensamente per fare in modo che la Gran Bretagna esca con un accordo», ha dichiarato.
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BREXIT VUOL DIRE BREXIT Brexit significa Brexit, e la trasformeremo in un successo. C’è bisogno di unire il nostro Paese e il nostro partito e dobbiamo avere una nuova e coraggiosa visione
Theresa May, 11 luglio 2016
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VOGLIO UN’UNIONE DOGANALE Voglio avere un accordo doganale con la Ue. Non so se ciò comporterà un’intesa completamente nuova, un accordo di associazione oppure l’adesione ad alcuni elementi. A riguardo non ho preconcetti.
Theresa May, 17 gennaio 2017
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ESPLORARE UN MONDO PIÙ VASTO Vogliamo uscire ed esplorare un mondo più vasto. Commerciare e fare affari su scala globale. Paesi come Cina, Brasile e Paesi del Golfo hanno già espresso la volontà di fare accordi commerciali con noi.
Theresa May, 17 gennaio 2017
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POTREMMO NON USCIRE MAI
Se il Parlamento la settimana prossima dovesse bocciare la proposta di accordo con l’Unione, rischiamo di restare per sempre nella Ue. Allora facciamo in modo che ciò non accada al voto di martedì ai Comuni.
Theresa May, 8 marzo 2019