Il bando-paradosso: scovare gratis il genio delle leggi
Il Mef risponde alle proteste dei professionisti Di Maio: ritirare l’«offerta»
La pubblica amministrazione è vittima di se stessa: per ottenere un servizio di eccezionale qualità, emana un “avviso”, schietto ma burocratico. Occorre infatti trovare, in dieci giorni, chi può dare consigli per nuove leggi, e quindi conosca il diritto nazionale e quello europeo, nei settori societari, bancari e/o dei mercati finanziari. Già elencare il possesso di queste competenze farebbe tremare i polsi sia del candidato, sia alla sua segretaria incaricata di digitare il relativo curriculum. In casi analoghi, scelte di vertice sono agevolate da book fotografici, filmati, premi, critiche favorevoli: ma il ministero dell’Economia non cerca archistar o artisti, e quindi chiede un curriculum firmato. Selezioni di questo genere, apparentemente competitive, avvengono spesso nel settore delle arti ed in quelli in cui la progettazione è innovativa ed originale. Scegliere quale monumento realizzare in una piazza o a chi far presentare un festival, ha infatti lo stesso coefficiente di difficoltà della scelta di un «consigliere del principe». Lo stesso ministero richiama orientamenti della Corte dei conti sulle scelte discrezionali, come quando la Regione Campania è stata rimproverata (delibera 88/2018) per aver affidato (senza gara) la realizzazione di un filmato promozionale ad un attore noto per il ruolo (di “cattivo”) in un serial sulla criminalità.
Nella competizione avviata dal Mef, vi è un denominatore comune rispetto alle selezioni di vertici: cioè l’insofferenza alla comparazione e alla scelta competitiva. Un cantante o un progettista di chiara fama non tollera infatti griglie di valutazione, o giudizi sulla retribuzione. Infatti il Ministero sa bene che, con l’elevarsi della qualità, non è educato parlare di danaro: l’incarico sarà quindi «a titolo gratuito» cioè il vincitore donerà la sua esperienza, come hanno fatto Renzo Piano o Santiago Calatrava per Genova.
L’incarico, seppur impegnativo, avrà una durata biennale non rinnovabile, e potrà essere interrotto con preavviso di 30 giorni, proprio come una tournée di un bizzoso artista. Del resto, in tema di gratuità delle prestazioni, il bando del Mef è agevolato dall’ orientamento della Corte costituzionale (118/1993) che svincola dai principi dell’articolo 36 della Costituzione(equa retribuzione) gli incarichi volontari altamente rappresentativi, quali la partecipazione ad un Tribunale superiore. Dal sovrapporsi delle esigenze concrete allo stile burocratico derivano comunque aspetti di involontario umorismo: dall’onere di allegare il documento di riconoscimento incorso di validità alle sanzioni penali inca sodi false dichiarazioni.
L’ invito del Mef ha suscitato proteste dalle professioni che da tempo combattono per l’“equo compenso”. Ieri il ministero ha precisato che l’ invito è «rivolto a personalità affermate, principalmente provenienti dal mondo accademico, che, i notti cadi collaborazioneistituzionale, desiderino offrire la propria esperienza in termini di idee e soluzioni tecniche in materie molto complesse ».« Esula ... da questi rapporti il tema dell’equo compenso che si riferisce a rapporti di lavoro professionale nel settore privato ». Il ministero ammette che spesso la P apro cede in questo modo, la novità è che questa volta, per« esigenze di trasparenza», il bando è stato pubblicato e, per il Mef, frainteso. Mentre per il vicepremier,Luigi Di M aio, il bando va ritirato.